Tempi duri per le imprese
Si prospetta un anno gramo per gli imprenditori altoatesini impegnati nel settore dei servizi, che comprende fra gli altri l’editoria, l’informatica e le attività immobiliari. È quanto emerge da un’indagine dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano; la crisi economica non sembra perdere potenza, dunque, e lo dimostrano i dati relativi al 2013: solo il 72% delle imprese altoatesine hanno chiuso in positivo e le cose non sono destinate a cambiare per l’anno corrente; la stima prevede infatti un aumento di appena l’1% di redditività nel 2014. In termini pratici questo si traduce in: oculatezza negli investimenti e stop alle assunzioni.
“Oltre a creare valore aggiunto ed occupazione – riferisce Michl Ebner, presidente della Camera di Commercio -, i prestatori di servizi rappresentano dei partner importanti per tutte le imprese altoatesine. Essi vanno sostenuti nel loro lavoro, con una semplificazione delle normative e una burocrazia più snella”.
Polemico Horst Fritz, presidente del gruppo provinciale media, design e IT dell’apa, che difende la categoria spiegando che “nella nostra branca le imprese debbono affrontare varie sfide: competizione sul prezzo, eccesso di capacità produttiva, atteggiamento restrittivo di banche e fornitori nonché difficoltà di incasso dei crediti. A ciò si aggiunge la scarsa disponibilità delle imprese a cooperare”.
Più ottimisti Walter Amort, presidente dell’Unione e Christoph Rainer, presidente dei prestatori di servizi nell’Unione: “Anche se l’atmosfera nel settore rimane ancora sostanzialmente stagnante, è di grande soddisfazione il fatto che in alcune categorie professionali si registri uno sviluppo positivo. L’Unione rappresenta dal 1993 la più grande associazione provinciale di aziende dei più diversi rami dei servizi, un settore estremamente dinamico, al quale continuamente si aggiungono nuovi profili e gruppi professionali. Le scarse risorse di terreno presenti in Alto Adige e il sensibile equilibrio ecologico della nostra Regione alpina richiedono un cambio di direzione della nostra politica economica, verso servizi innovativi e di qualità nello specifico e verso il mondo dei servizi in generale”.
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Per quanto mi risulta l'editoria è inquadrata nel settore industria e non in quello dei servizi.