Landtagsgebäude
Foto: Hannes Prousch
Politica | il cappuccino

La giunta dei desideri

Strategie, riunioni e vertici segreti (si fa per dire). Tutto per arrivare presto e bene alla formazione del governo provinciale.

Fervono riunioni, vertici segreti (come quelli di sabato mattina in un bar meranese accanto a una banca e di fronte all’azienda di soggiorno: sai che segretezza) e offerte agli dei per ottenere se non gli auspici almeno un colpo di tosse. Tutto per arrivare presto e bene alla formazione della nuova giunta provinciale di Bolzano.

In campo ci sono le ipotesi Svp-Lega oppure Svp-Verdi-Pd, come è noto. E Koellensperger? Troppo vicino alla Svp, una alleanza avrebbe l’effetto di uno specchio oppure di far collaborare gemelli siamesi. Troppo persino per il Sudtirolo.

Tramontata anche l’ipotesi, suggestiva quanto complessa, di una giunta Euregio. Composta cioè dalla sommatoria dei governi provinciali di Tirolo, Bolzano e Trento e guidata non dai tre governatori bensì dai tre rettori dei rispettivi atenei. I tre governatori guiderebbero invece le tre istituzioni dell’insegnamento dei saperi. 

In campo ci sono le ipotesi Svp-Lega oppure Svp-Verdi-Pd, come è noto. E Koellensperger? Troppo vicino alla Svp, una alleanza avrebbe l’effetto di uno specchio oppure di far collaborare gemelli siamesi. Troppo persino per il Sudtirolo.

Pronta una protesta senza precedenti di studenti, di quella parte di docenti che insegna davvero, del personale non insegnante e di alcuni vigili urbani che si troveranno davanti alle tre università (Innsbruck, Bolzano e Trento) quando scatterà la mobilitazione. 

E allora? Durante una delle riunioni segrete e a bassa voce tra le forze politiche – contrassegnate da occhiali scuri, cappelli sdruciti e un “shhhhhhhhhhh” pronunciato da tutti i partecipanti – è stato raggiunto un accordo. E questa rubrichina è in grado di svelarlo in anteprima. 

La prossima giunta provinciale di Bolzano sarà composta da 25 assessori più un eventuale componente in più, cooptato. Ogni assessore avrà la medesima ed unica delega: quella su se stessa o su se stesso. Per intenderci: Kompatscher avrà la delega su Kompatscher, Repetto su Repetto, Achammer su Achammer, Dello Sbarba su Dello Sbarba, Bessone su Bessone e così via.

“In questo modo – è stato detto nel corso della riunione segreta svoltasi a Bolzano in piazza Erbe ma con nasi e baffi finti indossati da tutti i partecipanti – nessuno litigherà per avere la delega su Sanità, oppure sulla Cultura, oppure su Lavori pubblici o Musei. E poi questa formula servirà ad ognuno di noi per conoscere meglio se stessi. Non è poco, soprattutto guardando a come sono ridotti i governi nazionali in carica da quello italiano a quelli tedesco, austriaco e francese. Meglio di una serie di sedute dallo psicanalista e pure gratis”.

L’accordo sulla nuova giunta avrà comunque bisogno di alcuni approfondimenti sia pure di poco conto: chi seguirà la Sanità? Chi la Cultura? E chi avrà tutte le altre deleghe? L’ipotesi che si sta facendo strada è quella di affidare a un pool di funzionari provinciali tutte queste incombenze. Tanto, il vero lavoro lo hanno sempre svolto loro.

La notizia della nuova giunta, se confermata, è destinata ad alimentare un serrato dibattito sulla democrazia diretta, su quella indiretta, su quella “un po’ e un po’”, sul prezzo di alcuni formaggi stagionati e sul futuro dei partiti: esattamente in quest’ordine. Si prevedono arrivi di giornalisti da tutto il mondo e di commentatori provenienti persino da Verona, Brescia e Bassa Baviera.

E l’aula di palazzo Widmann? La nuova disposizione dei banchi del consiglio provinciale e della giunta sarà elaborata da un gruppo di studentesse e studenti del primo anno di un paio di facoltà della Lub. “I primi risultati sono pessimi, ma almeno non abbiamo speso un euro: chi l’ha detto che un lavoro va pagato sempre e comunque, ah ah ah”, hanno commentato – mostrando i denti canini – alcuni osservatori privilegiati. 

Altri hanno aggiunto che una giunta composta da 25 assessori sarebbe bene non si facesse neanche vedere in pubblico e dunque che studentesse e studenti coinvolti tornino a studiare, che papà e mamma stanno facendo tanti sacrifici.

La notizia della nuova giunta, se confermata, è destinata ad alimentare un serrato dibattito sulla democrazia diretta, su quella indiretta, su quella “un po’ e un po’”, sul prezzo di alcuni formaggi stagionati e sul futuro dei partiti: esattamente in quest’ordine. Si prevedono arrivi di giornalisti da tutto il mondo e di commentatori provenienti persino da Verona, Brescia e Bassa Baviera. 

Salvo scoprire che abbiamo solo un po’ scherzato o almeno ci abbiamo provato. Lo avranno capito tutti subito. Ma lo sottolineiamo per quei rigidi saputelli e odiatori sul web (le due categorie ormai sono sovrapponibili) che potrebbero non criticarci (sarebbero ovviamente i benvenuti) ma offenderci e basta. A loro un invito cordiale: mollate la Rete e fatevi una birra. Grazie. E Prosit.