Economia | Turismo

Sci, ci sono 9 nuovi impianti

La stagione invernale entra nel vivo con 361 seggiovie totali. Investimento di 85 milioni di euro “per un fatturato di 330”, dice Alfreider: “Sono strutture ecologiche”.
impianti sci
Foto: ASP/Freddy Planinschek

L’Alto Adige continua a investire nel turismo invernale, il core business per il suo settore dedicato a ospitalità, sport e vacanze. Sono 361 gli impianti di risalita totali, di cui 9 di nuova realizzazione, che entreranno in funzione con l’avvio a regime della stagione sciistica 2019-2020 e l’apertura di tutte le località sciistiche (iniziata il 30 novembre a Plan de Corones, Obereggen e Carezza, proseguirà fino al 25 dicembre con Monte San Vigilio vicino a Merano). Ottantacinque i milioni di euro investiti nel comparto, a fronte di un giro d’affari stimato molto superiore.

 

Mezzi davvero “ecologici”?

 

Le novità anche per quest’anno non mancano. La Provincia continua infatti a spingere gli investimenti negli impianti definendoli “ecologici”. Ammesso che lo siano effettivamente, l’insieme di seggiovie, funivie, cabinovie installate sulle montagne sudtirolesi e le piste da sci che servono sono la base di un giro d’affari quantificato in “330 milioni di euro”, secondo la stima di Daniel Alfreider che si fa altresì sostenitore di un utilizzo meno stagionale della rete di trasporto a fune.

Gli impianti in Alto Adige non hanno solo una notevole importanza sotto il profilo economico, dato che il settore ha un fatturato annuale di oltre 330 milioni di euro, ma anche un grande valore culturale e socioeconomico (Daniel Alfreider)

“Gli impianti in Alto Adige - afferma l’assessore alla mobilità - non hanno solo una notevole importanza sotto il profilo economico, dato che il settore ha un fatturato annuale di oltre 330 milioni di euro, ma anche un grande valore dal punto di vista culturale e socioeconomico. Questi mezzi di trasporto ecologici si sono affermati grazie ad un lavoro pionieristico nel settore degli impianti di risalita. È giunto il momento di utilizzarli in maniera più marcata anche al di fuori della stagione invernale ed in un contesto urbano”. 

Questi mezzi di trasporto ecologici si sono affermati grazie ad un lavoro pionieristico nel settore degli impianti di risalita. È giunto il momento di utilizzarli in maniera più marcata anche al di fuori della stagione invernale ed in un contesto urbano

“Gli elevati investimenti effettuati nel settore - afferma Markus Pitscheider, direttore dell’Ufficio funivie - garantiscono agli utenti una qualità molto elevata e generano un enorme valore aggiunto per il settore turistico”.

 

Nuove linee: dall’alpe di Siusi a Luson

 

Ed ecco le novità. Nell’area sciistica Obereggen la seggiovia a 4 posti “Reiterjoch” è stata sostituita da un impianto ad 8 posti. All’alpe di Siusi l’impianto “Bamby” è stato sostituito da uno più moderno a 6 posti. A Ladurns nell’Alta val d’Isarco la seggiovia a 4 posti “Wastenegg” viene sostituita da un impianto a 6 posti lungo un altro tracciato. A Plan de Corones l’impianto “Rara” lascia il posto ad un impianto di risalita dotato di cabine da 10 posti. A Colfosco l’impianto “Stella alpina” è stato sostituito da un impianto ad agganciamento automatico a 6 posti. 

Ancora, nell’area sciistica “Heilig Kreuz” in Alta Badia un impianto ad agganciamento automatico con cabine da 10 posti sostituisce la seggiovia a due posti “La Crusc”. L’impianto “Elmo” nell’Alta Pusteria è stato rimpiazzato da una moderna seggiovia ad 8 posti. Due impianti di paese rispettivamente a Luson ed a La Villa sono stati sostituiti. Oltre ai 73 milioni di euro investiti nella costruzione o nel potenziamento di funivie e seggiovie, sono stati spesi 13 milioni di euro per le revisioni generali per un investimento totale di 85 milioni di euro.

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