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Marchi d’impresa, cosa cambia

Emanate a fine 2015 due nuove normative: le misure riguardano il marchio comunitario dell’Unione Europea e le normative dei singoli Paesi membri.

Esclusività & costi
Entreranno in vigore nel corso del 2016 le prescrizioni contenute nel Regolamento (UE) 2015/2424 relative al marchio comunitario che grazie a una registrazione a livello europeo tutela i marchi d’impresa su tutto il territorio dell’Unione. A dichiararlo la Camera di Commercio di Bolzano la quale precisa che attraverso la registrazione i titolari dei marchi ottengono il diritto esclusivo di utilizzare un logo o un termine che caratterizza i propri prodotti o servizi. A partire dal 23 marzo il marchio comunitario cambierà la propria denominazione in marchio dell’Unione Europea e sarà competenza dell’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale (EUIPO). A cambiare saranno anche le tasse per la protezione dei marchi a livello UE; verranno ad esempio ridotti i costi per la protezione di marchi, qualora i prodotti e servizi siano compresi in un’unica classe.

Indicazioni più rigide
In futuro la denominazione dei prodotti e dei servizi dovrà essere univoca e chiara e sarà interpretata letteralmente (ad esempio non “Riparazioni, servizi d’installazioni”, ma “Riparazione di veicoli”, “Riparazione di televisori”, “Installazione di impianti d’illuminazione” o “Installazione di impianti di condizionamento”). L’indicazione del titolo di una classe di prodotti o servizi (come ad esempio “Costruzione; riparazioni; servizi di installazione”) non comporterà più una protezione generale di tutti i prodotti o servizi contenuti nella classe stessa.
Per i marchi comunitari già depositati potrebbe essere necessario un adattamento da richiedere entro il 24 settembre 2016 presso l’EUIPO. “Qualora tale adattamento non venga effettuato, la protezione del marchio potrebbe non essere più pienamente garantita”, spiega Irmgard Lantschner, responsabile del reparto Innovazione, Diritti di proprietà industriale e Sviluppo d’impresa della Camera di commercio di Bolzano.

Le novità del marchio d’impresa
La Direttiva UE 2015/2436 prevede il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d'impresa. Le variazioni relative alle normative nazionali sulla protezione dei marchi dovranno essere attuate gradualmente dai singoli Paesi membri. Interesseranno soprattutto due settori: la protezione del marchio di prodotti d’importazione dinanzi alle autorità doganali e la possibilità di presentare un’opposizione presso l’Ufficio italiano Brevetti e Marchi anche in base a diritti derivanti da indicazioni geografiche o denominazioni d’origine.
Attualmente le autorità doganali possono bloccare al confine prodotti contraffatti su richiesta di un’impresa interessata. In futuro tale tutela sarà ampliata: l’autorità doganale potrà, infatti, vietare l’importazione dei prodotti anche se non sono destinanti alla vendita sul territorio nazionale. Sono sufficienti il trasbordo, il transito o il deposito delle merci contraffatte per far scattare il blocco doganale.
Attualmente, è possibile opporsi alla registrazione di marchi per determinati motivi presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, ad esempio quando una domanda di registrazione di marchio viola diritti di marchio d’impresa precedentemente registrati. In futuro sarà possibile presentare opposizione anche sulla base di diritti derivanti da indicazioni geografiche o denominazioni d’origine. L’Ufficio potrebbe ad esempio respingere la richiesta di registrazione di un marchio denominato “Speck Alto Adige” perché si tratta di un’indicazione geografica protetta (IGP).