Politica | Parità

Dalla parte delle ragazze

Quanta sensibilità e quanta retorica c’è riguardo il fattore “rosa” nelle liste che correranno alle comunali di Bolzano? Ecco le posizioni di alcuni dei protagonisti.

Sarà pure un tipico ammiccamento da campagna elettorale, eppure qualcuno, all’appello “più donne in politica”, ha dato una riposta, almeno per quel che riguarda la “fanteria” che scenderà in campo alle prossime amministrative di Bolzano. La palma d’oro per quella che di questi tempi (tocca ammetterlo) è definibile come una piccola prova di audacia - non solo per la scelta al femminile ma anche per la “freschezza” del nome indicato - va alla coalizione ecosociale (Verdi, Sel e Sinistra per Bolzano) che ha designato come candidata sindaca, l’ormai nota Cecilia Stefanelli. Il gruppo ha presentato ieri la sua lista nel luogo simbolo della lotta alla cementificazione prevista dal megaprogetto del miliardario austriaco René Benko: il parco della stazione. 17 sono le donne e 7 gli uomini che vanno a comporre la lista dei 24 candidati della fronda degli ecosociali; 11 sono under 40, 4 sotto i 30 anni. 42 sono invece i candidati del Pd per il Comune di Bolzano, 27 uomini e 15 donne. Il più giovane ha 22 anni, mentre il più anziano ha 67 anni. Dieci sono i candidati sotto i 40 anni.

Non vuole essere da meno in tema di parità di genere (o pseudo-tale) Alto Adige nel cuore. Alessandro Urzì sottolinea infatti che nella sua lista si contano 14 donne su 33 candidati (fra le teste di lista Caterina Foti e Daniela Pisano, entrambe operatrici dei servizi sociali) e che il suo movimento “a Merano e Bressanone candida a sindaco due rappresentanti del gentil sesso”.

Matteo Bonvicini, capolista della lista a sostegno del sindaco uscente Luigi Spagnolli, già nei giorni scorsi aveva orgogliosamente rivendicato la presenza nella sua civica di 23 donne su 43 candidati definendo questo “un importante segnale di apertura” e auspicando in questo senso un cambio di rotta da parte delle liste “manchevoli”. Immediata era stata la risposta del coordinatore regionale di Forza Italia Enrico Lillo che su Facebook aveva tacciato di ipocrisia il giovane farmacista aggiungendo:

 “Se Bonvicini è così disposto e bravo a dare spazio alle donne perchè non ha ceduto a una di loro il primo posto in lista? Così facendo avrebbe potuto dare la certezza dell'elezione a una di loro piuttosto che pensare a se stesso. E che dire di Spagnolli (lo stesso che porta il nome della lista di cui lui è il n° 1) che ha impedito che fosse testa di lista una donna (Miriam Canestrini)? Come si suol dire in questo caso come per tutti gli altri che hanno contraddistinto la breve vita politica di Bonvicini un riflessivo silenzio sarebbe stato più opportuno!”

Il capolista della Lista Spagnolli ha poi rispedito le critiche al mittente con una sferzata sarcastica: “vorrei esprimere solidarietà e piena comprensione per il coordinatore regionale e capolista di Forza Italia, Enrico Lillo, che - almeno secondo quanto riportano anticipazioni di stampa - per le comunali di Bolzano ha schierato in lista solo e soltanto due donne. Molti dicono che dovrebbe vergognarsi per questa scelta così arcaica e mortificante per il ruolo femminile nella società contemporanea – prosegue in una nota Bonvicini -. Ebbene, io non sono d'accordo con chi critica Lillo e vorrei spezzare una lancia in suo favore: dopo decenni al servizio politico della Biancofiore, è molto probabile che il conseguente trauma abbia sviluppato in lui marcati elementi di misoginia. Incoraggiamo piuttosto Lillo, in modo che dalla prossima volta il criterio di genere nella composizione della lista di Forza Italia sia un po' meno avvilente e mortificante per le donne di Bolzano, che tanto contribuiscono alla vita operosa della nostra bellissima comunità”. Noblesse oblige? Chissà, quello che ora resta da capire è se le donne si sentiranno lusingate da tanto tempestivo interesse o stufe di essere prese a pretesto come oggetto dell’ennesima discordia. A loro l'ardua sentenza.