Bufera su Lantschner?
“Sono convinto che le elettrici e gli elettori hanno il buon senso e l’intelligenza necessari per smascherare questa azione. È veramente squallido: 4 settimane prima delle elezioni si tira fuori una cosa che risale a sei anni fa e senza andare nel concreto. A tutt’oggi infatti non mi è stata attribuita nessuna responsabilità penale né come persona privata né come funzionario provinciale. Di cosa stiamo parlando? Incapacità amministrativa? Questo è un gioco di potere. In ogni caso se la Provincia che mi ha fatto fuori in una causa di lavoro avesse avuto il minimo elemento per farmi condannare lo avrebbe fatto senza esitazioni non accettando invece una chiusura consensuale della pratica così come invece è avvenuto.”
Norbert Latschner è furente: secondo il candidato sindaco di Verdi, Rifondazione e Projekt Bozen l’articolo apparso oggi 7 aprile sul settimanale FF è senza ogni dubbio una 'manovra tesa a screditarlo'. I fatti a cui si fa riferimento sono quelli relativi al suo licenziamento dall’Agenzia Casa Clima di cui a lungo è stato direttore. Stiamo parlando di eventi risalenti alla primavera di 4 anni fa (salto.bz non era ancora nato), ma riguardanti almeno due anni di battaglia tra l’ex direttore e fondatore di Casa Clima ed il consiglio di amministrazione dell’agenzia, di cui facevano parte all’epoca l’attuale direttore dell’Agenzia Provinciale per l’Ambiente Flavio Ruffini e l’attuale presidente di Casa Clima Stefano Fattor.
Come ricorda il settimanale FF all’epoca a Lantschner il CDA di Casa Clima attribuì gravi responsabilità in merito a problemi gestionali, organizzativi ed amministrativi. In particolare direttore e organi dell’Agenzia sarebbero andati in rotta di collisione per una vicenda relativa all’acquisto dei mobili per la nuova sede dell’Agenzia. Che - secondo il cda di allora - fu malgestita da Lantschner soprattutto per quanto riguarda gli obblighi di gara europea sulla base della consistenza della spesa prevista.
Come andò a finire?
Su questo concordano tutti: nonostante scontri sulla stampa, voci grosse e strali, alla fine il rapporto di lavoro di Lantschner venne risolto con una transazione economica compensativa, come conferma l’attuale presidente di Casa Clima Stefano Fattor (“il rapporto di lavoro si è risolto senza trascinarlo per anni visti i tempi della giustizia italiana, attraverso un accordo a mio avviso molto vantaggioso per l’Agenzia Casa Clima che ha potuto così ripartire immediatamente divenendo quello che è oggi e cioè un vero gioiello”).
In realtà le malelingue parlano di uno scontro tutto interno ai Verdi perché - molti lo ricorderanno - Stefano Fattor è stato per 5 anni (2000-2005) assessore comunale all’ambiente a Bolzano per i Verdi. L’attività politica di Fattor, una volta concluso il suo impegno politico in Comune, ha visto anche un suo allontanamento dai Verdi, reso ancora più deciso in seguito all’incarico poi assunto di presidente di Ecocenter, la società partecipata che gestisce il nuovo termovalorizzatore di Bolzano. Fattor ci tiene insomma a mettere in chiaro la sua lontananza dalla politica.
“Non faccio valutazioni politiche, perché il mio ruolo non lo consente. Certo la candidatura di Lantschner mi ha provocato stupore. A suo tempo avevamo informato i consiglieri provinciali che avevano preso le difese di Lantschner. Dello Sbarba e Heiss dunque sapevano tutto. Oggi con i Verdi non ho alcun tipo di rapporto diretto e non sono attivista di nulla.”
Il candidato sindaco Norbert Lantschner però non molla la presa. A fronte delle considerazioni di Fattor relative ad una vera e propria rinascita di Casa Clima dopo il licenziamento del suo precedente direttore, Lantschner dà un’interpretazione radicalmente diversa del destino del ‘marchio’, inventato da Hans Glauber e fatto crescere fin dall’incubatrice dall’attuale candidato sindaco dei Verdi a Bolzano.
“Oggi quel marchio non esiste più. Questi signori hanno distrutto un progetto e nessuno parla di responsabilità. Per mantenere Casa Clima la Provincia oggi ci mette un sacco di soldi. Per fare un esempio: oggi la Provincia paga affitto di due piani e per quanto ne so spende oltre 200mila euro all’anno. All’epoca a noi non dava nulla. Anzi: per anni abbiamo aspettato che ci venisse dato 1 milione di euro che ci era stato promesso, mentre noi andavamo in giro per tutta Italia per far conoscere il marchio e fare migliaia di certificazioni.”
I Verdi che dicono?
Il co-portavoce Tobe Planer, da noi contattato, come sempre reagisce in maniera pacata.
“Sapevamo di questa vicenda, ci siamo confrontati nel partito e ci siamo anche informati attraverso fonti alternative. In campagna elettorale è abbastanza normale che gli avversari tirino fuori le vecchie storie. Per quello che sappiano si tratta di una vicenda chiusa. Noi preferiamo guardare al futuro per noi e Lantschner è un ottimo candidato, una persona in gamba e con i piedi per terra.”
Però l’articolo di FF indica un ulteriore motivo di imbarazzo che dovrebbe (per lo meno sulla carta) far preoccupare i Verdi. Infatti l’avvocato che avrebbe seguito Lantschner nel suo contenzioso con il cda di Casa Clima sarebbe niente meno che l’attuale candidato sindaco blockfrei della SVP Christoph Baur. La domanda sgorga allora spontanea: c’è il pericolo che i due, visti i trascorsi (e i segreto professionale che ‘lega’ Baur a Lantschner) siano portati a ‘non affondare i colpi’ durante la campagna elettorale?
Il primo a rispondere, ancora una volta indignato, è Lantschner stesso.
“Beh, se è per quello ho avuto più di un avvocato, ma cosa c’entra? Ho avuto un rapporto di lavoro con uno che oggi è un candidato, tutto qui. Insomma: si vuole costruire una cosa che non esiste. Stanno ribaltando la mia vita ma non trovano niente perché non esiste niente.”
Dal canto suo anche su questa vicenda Planer non si scompone: “all’epoca sia Baur che Lantschner non avevano nulla a che fare con la politica, sono cose che succedono nella vita, non è un problema”.
Dulcis in fundo l’articolo di FF oggi tira in ballo in qualche modo anche il deputato Florian Kronbichler. Secondo Fattor forse la decisione del deputato di appoggiare alle comunali Renzo Caramaschi invece che Lantschner potrebbe avere qualcosa a che fare con i ‘fatti’ del 2012 a Casa Clima.
In questo caso a rispondere è direttamente il parlamentare, eletto sulla scia del connubio tra Sinistra Ecologia e Libertà e Verdi. Che nega con decisione.
“Fattor, come tanti altri, ha purtroppo una sindrome da rinnegato. Il problema con Lantschner c'è l'ha lui. Io sono stato pro Caramaschi sin da tempi in cui di un candidato sindaco verde Lantschner non c'era ancora alcuna traccia. Mi esponevo per Caramaschi dando per scontato che anche i Verdi lo fossero. Detestavo la scelta del proprio candidato sindaco, perché irrealistico, quindi dannosa, e la "discesa" di Lantschner di certo non mi ha fatto cambiare opinione. Questa resta la mia posizione tuttora.”