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Bolzano Hockeytown, eppure....

L’ambito sportivo di una società patriarcale non fa eccezione in quanto discriminazione e disparità. Le Eagles Alto Adige e uno scudetto che non ha notato quasi nessunə.
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Foto: Giulia Lombardi

E mentre tutta Bolzano sta trattenendo il fiato in attesa di gara 3 delle finali di Ice Hockey League, poche settimane fa le Eagles Alto Adige hanno vinto per la 19sima volta il Campionato Italiano di Hockey su Ghiaccio Femminile. Insomma, in ogni ambito Bolzano dimostra essere LA Hockeytown!

Eppure, salta all’occhio la grande differenza in termini di spettatori e attenzioni per la squadra maschile e quella femminile di Hockeytown… Differenze che si notano in molti ambiti sportivi agonistici e non.

Di fatto grande parte degli ambiti sportivi nella quotidianità restano dominati da sessismo

Ancora 100 anni fa, lo sport era ritenuto nocivo per la delicata costituzione fisica della donna. I medici mettevano in guardia da danni ginecologici come lo spostamento dell’utero in seguito ad attività sportive e più in generale dal rischio di “mascolinizzarsi”. Alle donne erano permessi solo alcuni esercizi di ginnastica per motivi di salute e sotto supervisione medica, per il resto era sufficiente l’attività fisica necessaria per lo svolgimento delle faccende domestiche. Considerando questo storico, essere arrivat3 alle Olimpiadi del 2012 con tutte le discipline accessibili anche alle donne, è a tutti gli effetti una grande conquista. Almeno simbolicamente, perché di fatto grande parte degli ambiti sportivi nella quotidianità restano dominati da sessismo. L’elenco sarebbe lungo, ma ecco alcuni spunti di riflessione:

- Le discriminazioni come l’abbigliamento sessualizzato. Forse vi ricordate la nazionale femminile norvegese che in occasione del Campionato Europeo nel 2021 indossava shorts anziché slip? Questa protesta è stata sanzionata, ma poi le regole sono state cambiate e le donne libere di indossare un abbigliamento più comodo, come già facevano i colleghi.
- Un importante Gender Pay Gap in ambito sportivo: Nel calcio, ad esempio, raggiunge livelli da record. Ma è possibile anche diversamente, la federazione di calcio norvegese ha deciso nel 2018 di destinare lo stesso budget a calciatrici e calciatori. Lascia sperare in un cambiamento verso una maggiore parità in ambito calcistico la recente intervista a Marco Maraner, responsabile tecnico del settore femminile del Südtirol: “Vivere di calcio credo sia un sogno possibile da realizzare anche per le bambine." E ancora: "Proseguiamo il campionato con ottimi risultati, ma servono più investimenti.”
- La grande difficoltà di riconoscimento delle donne in ruoli di rilievo come arbitra o allenatrice (peggio ancora se per uomini, si salvi chi può dalle battute sessiste).
- In un ambito con predominanza maschile in ruoli di potere, non mancano abusi e violenze sessuali; Vi segnalo la campagna #coachdonttouchme.
- Una rappresentazione dei media in linea con la sotto-rappresentazione generale delle donne (in Italia coprono il 26% di spazio/tempo in Print/TV/Radio/Media Online). Ovviamente si menzionano le atlete d’eccezione, ma c’è una marginalizzazione a livello amatoriale.

Insomma, anche l’ambito sportivo di una società patriarcale non fa eccezione in quanto discriminazione e disparità. Riflettiamoci.