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Assegno unico, dubbi sulle cifre

La novità pensata per le famiglie con figli potrebbe portare a forti riduzioni dei contributi. Sindacati critici. Ok alla proposta di partire solo con le partite IVA.
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Fra tre settimane, il primo luglio entrerà in vigore l’assegno unico che, a regime, dovrà sostituire gli innumerevoli assegni legati alla presenza di figli minorenni e/o frequentanti scuola o università, tra questi il bonus bebè, gli assegni al nucleo familiare ... Per accedere al contributo è necessario predisporre la dichiarazione ISEE, che determinerà l’entità dell’assegno stesso tenendo conto dei redditi e dei patrimoni della famiglia.

La Cgil-Agb conferma le critiche sulle modalità con le quali verranno calcolati gli assegni. "Il Governo e il Parlamento - osserva Marco Pirolo del Caaf Cgil-Alto Adige - avrà difficoltà ad emanare i decreti attuativi, soprattutto considerando che le simulazioni fin qui elaborate determinerebbero una riduzione dell’assegno per più del 20% delle famiglie e un eguale importo per oltre il 50%, tanto da far ripensare all’utilità di questo provvedimento, in assenza di risorse sufficienti per aiutare tutte le famiglie con figli e anche incentivare ad averne".

A poco meno di un mese dalla partenza dell’assegno unico, la soluzione che sta prendendo corpo, e che troverebbe d’accordo Cgil e Caaf, sembrerebbe quella di far partire regolarmente l’assegno unico dal 1. Luglio per le partite IVA e per i disoccupati, garantendo alle altre famiglie il mantenimento della detrazione fiscale e degli attuali assegni, anche se in parte modificati, per i figli, fino alla stesura dei decreti attuativi, e del reperimento, almeno di parte delle risorse necessarie, che dovrebbe avvenire entro dicembre 2021. "In questo modo non saremmo di fronte a tali problematiche - prosegue Marco Pirolo - e nel contempo l’assegno potrebbe partire garantendo, come previsto dalle norme, l’assegno unico a chi oggi non lo ha, come appunto per le partite IVA e i disoccupati".