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Sergio Barbacovi è segretario del Pd Trentino

Accolto il ricorso, Barbacovi è pronto ad affrontare il Calvario. Movimenti nei partiti tra un Pd "glocal" ed un Patt "blockfrei".

Altro colpo di scena nella telenovela Pd Trentino. Accolto il ricorso di Sergio Barbacovi, che diventa quindi segretario del Pd. In assemblea avevano votato per l'ex sindaco di Taio in 37, non c'era la maggioranza dei due terzi prevista da statuto. Problema, lo statuto trentino del Pd prevede la maggioranza dei due terzi, mentre quello nazionale ha una norma inderogabile che prevede la maggioranza dei presenti in assemblea. Accolto quindi il ricorso di Gigi Olivieri, ex deputato e di Cristina Casagrande (mozione Filippi, i “renziani”).

Barbacovi quindi prende sulle spalle la croce ed è pronto a salire sul Monte Calvario. Prima stazione le contrarietà alla sua elezione attraverso cavillo giuridico, con le perplessità espresse dal capogruppo Pd Alessio Manica e dal consigliere Luca Zeni. Mentre Alessandro Olivi, vicepresidente della Provincia, vede positivamente il fatto che il Pd trentino ora abbia un segretario. Lacerazioni interne, as usual, ma un gruppo di dem trentini è pronto ad abbandonare il partito di maggioranza per entrare in “Possibile”. Tra i transfughi ci sarebbero Andrea Pradi, candidato Pd alle Europee del 2014 e Daniela Filbier, che fa parte anche di Più democrazia in Trentino. 

Una “fuoriuscita” a sinistra perché il Pd, oltre al fatto che a livello nazionale e locale abbia sempre più preso una via “democristiana”, a Trento sta compiendo un percorso assieme a Lorenzo Dellai. Le schermaglie sui giornali sono a livello di politichese raffinato, sui termini tipo “localista” o “territoriale”. La sostanza è che oggi il “derby”, anche nelle valli, è fra Pd e Patt, con l'Upt nel mezzo a fare da ago della bilancia.

Dellai vuole federarsi col Pd, anche per garantirsi un futuro nella prossima Camera dei deputati, mentre il Patt ha in mente di proseguire nell'ottica di inclusione di persone che prima erano in altri partiti, percorso già seguito in occasione delle recenti elezioni comunali. Il Patt vuole essere blockfrei e appunto attingere nuove forze anche dal centrodestra, come Progetto Trentino (che sul piano politico altro non è che una “costola” dell'Upt) o zona democristiani dorotei.

Se nella maggioranza altoatesina la Svp è il partito dei tedeschi e il Pd quello degli italiani, in quella trentina il Patt punta a essere il partito dei trentini ed il Pd di quelli che hanno orizzonti un po' più ampi. Ovviamente con un peso politico diverso, perché il “nuovo Patt” ed il “nuovo Pd” potrebbero avere un peso elettorale circa simile.

Prossima occasione per “scannarsi” a breve, venerdì 10 luglio, elezione di secondo livello delle Comunità di valle.