Ecco ‘Point of Interest’
Su Salto nei giorni scorsi avevamo annunciato il possibile ritorno in campo di Erlebnis Südtirol Emozioni Alto Adige, dopo la bocciatura del PRU Benko da parte del consiglio comunale di Bolzano.
Detto fatto: la cordata di imprenditori altoatesini che vuole riprendere il discorso, anche se naturalmente in altra forma, c’è eccome. Tant’è vero che oggi 7 agosto 2015 ha preso carta e penna per scrivere e illustrare la proposta al sindaco di Bolzano Spagnolli e al presidente della giunta provinciale Kompatscher.
Il nuovo nome con il quale dovremo fare i conti nei prossimi è Point of Interest (c'è già l'acronimo: POI). Si tratta del nome del centro commerciale che sarà il cuore del progetto, questa volta promosso da un gruppo di 36 imprenditori altoatesini.
“La cordata si propone di trovare quanto prima un ‘punto d’incontro sulla riqualificazione’, facendo tesoro delle esperienze in parte negative fatte finora’” ha dichiarato il neo fiduciario bolzanino di HDS Simone Buratti, da ieri anche presidente di Emozioni Alto Adige.
Ma quali sono le carte vincenti che dovrebbero far superare alla cordata locale le difficoltà insormontabili incontrate da Benko?
E’ presto detto. Anche se, naturalmente, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Il gruppo imprenditoriale si è autodefinito ‘targato Alto Adige’ ed ha detto di puntare ad ulna ‘soluzione veloce’ volta a promuovere una ‘moderna riqualificazione dell’area’, ‘inserendo in modo armonioso un centro commerciale nel cuore del capoluogo altoatesino’.
Poi ci sono i dettagli tecnici. La nuova proposta intende “ridurre la cubatura del centro commerciale (max 15mila mq) nonché le altezze delle costruzioni e della superficie commerciale”. Non solo: il progetto di Point of Interest intende “rinunciare in partenza alla realizzazione di nuovi alloggi ed uffici già sufficientemente presenti in zona”. Per il resto la bozza di progetto prevede di interessare le sole aree di competenza comunale (escludendo quindi gli immobili già di proprietà di Signa) e di lasciare pressoche intatto l’attuale parco della stazione. Per quanto riguarda la viabilità e futuro sviluppo della macroarea della stazione si prevede di rispettare a pieno quanto a suo tempo era stato definito rispettivamente da Masterplan e progetto dell’areale ferroviario.
Per accelerare i tempi della riqualificazione del areale e per venire incontro alle aspettative della popolazione di rinnovamento la cordata di imprenditori ha gia presentato formalmente in Municipio le proprie proposte per l'avvio della procedura ex art. 55/quinquies ordinamento urbanistico provinciale.
La cordata POI ha intoltre fatto sapere di voler puntare “al piú ampio coinvolgimento della Cittadinanza, sviluppando il progetto assieme alle Amministrazioni”. Perseguendo lo scopo di “soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei diversi tipi di consumatore e inserirsi armonicamente al interno del tessuto cittadino”.
L’obiettivo ambizioso degli ex rivali di Benko rigenerati sotto la nuova etichetta, è quello di “superare i conflitti in atto sui diversi modelli di riqualificazione urbanistica”.
Per Point of Interest la palla ora passa all’amministrazione di Bolzano.
“Tocca ora al Comune di Bolzano intraprendere con coraggio quanto prima la strada per un nuovo orientamento con la riduzione dei parametri urbanistici al fine di ottenere una
riqualificazione urbanistica sostenibile.”
Und da geht die ganze Sache
Und da geht die ganze Sache wieder von vorne los. Anstatt dass man sich grundsätzlich mit der Frage beschäftigt, was dieses Areal in Zusammenhang mit der Stadt Bozen leisten kann und soll, legt man einen neuen Vorschlag für ein Einkaufszentrum vor, ein bisschen kleiner, ein bisschen weniger hoch, ein bisschen weniger von allem und fertig ist das neue Alte!!
Und wie schon das letzte Mal bleiben alle Aussagen derart allgemein, dass man fast alle ohne Mühe auch auf das Benko Projekt übertragen könnte. Du meine Güte, wer lässt sich denn nach der ganzen Show in den letzten Monaten und Jahren noch von so ein paar Phrasen überzeugen?!
Aber der Höhepunkt ist eindeutig der "Lageplan": er ist nichts anderes als ein schief geformtes L... das kann alles und nichts sein. Man glaubt fast, dass der Zeichner nicht wusste, was ein rechter Winkel ist oder waren diese minimal vom rechten Winkel abweichenden Kanten ernst gemeint? Hier fehlt nicht nur der städtebauliche und architektonische Ansatz, hier fehlt es an grundsätzlicher Denkarbeit. Eine auf gut Deutsch derart dahingeschmierte Form ist fast schon zum Schämen.
Wie kann man denn ernsthaft in Erwägung gezogen haben, solch nichtssagende, blumig ausformulierte 7 Seiten mit einem in 1 Minute zusammengeschusterten "Lageplan" bei der Gemeinde einreichen?
Professionalität sieht anders aus meine Herren! In der Schule würde man sagen: Nichts gelernt: Note 4, Setzen.