Cultura | Simposio

Pedagogia e arte per la pace

A Merano un convegno internazionale di tre giorni con strategie e proposte interdisciplinari sul concetto di pace. PEA (Pedagogy, Ecology and the Arts) conference
Visual art opera In love we trust, dell'artista Carla Cardinaletti
Foto: Carla Cardinaletti
  • Non solo utopia. La pace (peace in inglese) è una pratica quotidiana che va costruita e appresa. Con mille strategie, mettendo anche faticosamente in discussione i canoni di comportamento, di insegnamento, di relazione in cui ci muoviamo e che hanno radici millenarie, dal mito fino alle convenzioni linguistiche, oltre che alle strutture economiche e sociali, che determinano ancora oggi la nostra realtà.
    La seconda edizione di PEA (Pedagogy ecology and the Arts) conference in corso a Merano dal 5 al 7 settembre 2024, che si conclude oggi sabato, ha visto in questi tre giorni più di 30 relatori internazionali, provenienti dal campo della pedagogia, del pensiero ecologico e artistico, confrontarsi e condividere le proprie esperienze intorno al concetto di peace (pace).

  • PEA conference, momenti di studio e conviviali del convegno sul tema della pace a Merano Foto: SALTO

    Gli interventi, raggruppati in panel in tre lingue, inglese, tedesco e italiano, le esposizioni  dei relatori principali:  Stephan Schmidt-Wulffen (Free University of Bolzano/Bozen, Italia) – The art of peace; Elena Monicelli (Scuola di Pace Monte Sole, Marzabotto, Italia) - Places of memory, places for (peace) education?; Pat Patfoort (anthropologist, Conflict Transformation and Nonviolent Conflict Management, Bruges, Belgio) – But how can we, for goodness sake, build Peace in the middle of all those wars?; Giulia Cantaluppi (associazione Temporiuso, Milano,  Italia) - Bricks to build peace education. Let’s take notes together for a Manifesto; e i diversi workshop si sono tenuti all’Accademia di studi italo-tedeschi e al Centro di cultura a Merano, alternati a momenti conviviali nel giardino e nella terrazza della villa che ospita l’Accademia. Il contesto per certi versi idilliaco ha accompagnato il simposio aperto a tutte le persone interessate e ha favorito gli incontri e lo scambio di esperienze e opinioni, aiutando a scardinare forse idee preconcette e aprendosi a nuove visioni.
     

    Approccio femminile e femminista anche nel workshop Uncomfortable proposto dal gruppo Las Medusas


    Certamente un’esperienza preziosa che ha arricchito i partecipanti e utile alla diffusione di pratiche didattiche innovative e di comportamenti consapevoli che corrispondano alla pace “relazionale, situazionale e ideale”,  prendendo a spunto una citazione fatta da Berit Bareksten, della Western Norway University of Applied Sciences. Nel suo intervento “The fjord is not ours” dedicato alla commistione tra attivismo per la difesa dell’ambiente e la pratica artistica della cantautrice norvegese Hilja, emergono anche genealogie femminili di protesta ambientalista.

  • PEA conference, momenti di studio e conviviali del convegno sul tema della pace a Merano Foto: SALTO
  • Approccio femminile e femminista anche nel workshop Uncomfortable proposto dal gruppo Las Medusas (Saviore dell’Adamello, Italia). In una sorta di gioco teatrale le tre attrici del gruppo, propongono la lettura critica del personaggio di Penelope nell’Odissea, coinvolgendo direttamente i partecipanti in un rituale poco ortodosso.
    Da parte di Barbara Gamper, artista di Lana che vive e lavora a Berlino, nella sua relazione Pedagogy in process. Peace-making through mycelial methodologies, l’invito era invece di assumere un punto di vista ‘micologico’ nel considerare i legami reticolari sommersi che costituiscono la società, in una potenziale prospettiva pacifica.
    Più pedagogico-letterario il contributo Imagining peace with picturebooks in multilingual and intercultural contexts di Jeanette Hoffmann, Maria Teresa Trisciuzzi, Ruth Videsott, Elisabeth von Leon (Free University of Bolzano/Bozen, Italia). Le ricercatrici hanno indagato con esempi letterari di libri per l’infanzia nelle tre lingue italiano, tedesco e ladino aspetti fondamentali della pace che riguardano lo stare bene, la soluzione del conflitto e il rapporto amichevole, da trasmettere ai bambini.

  • PEA conference, momenti di studio e conviviali del convegno sul tema della pace a Merano Foto: SALTO

    La formula p4c sta invece per il vasto progetto Philosophy for Children, che si dimostra una pratica pedagogica utile a costruire comunità, a sviluppare il pensiero critico e creativo, capacità oratorie e benessere negli scolari. Ne hanno portato un esempio Ursula Maurič (Vienna University College of Teacher Education Austria) e Anja Thielmann (Styrian University College of Teacher Education, Austria) nel loro intervento Ecology of multilingual knowledges as a basis for peaceful coexistence. How p4c can contribute to this.
    Tra gli artisti invitati, Carla Cardinaletti ha presentato l’installazione di visual art In Love, con la scritta luminosa al neon “In Love we trust” che ‘storpia’ positivamente la scritta “In God we trust” presente nei tribunali e sulle banconote statunitensi.
    Questo non può essere che uno scorcio molto parziale nato da una breve incursione al convegno. Il programma corposo dei tre giorni si trova dettagliato sul sito peaconference.org.  con tutte le indicazioni sugli eventi correlati, sugli interventi e i singoli relatori. È inoltre prevista la pubblicazione dei lavori nella collana <Ecologie della formazione> dell’editore FrancoAngeli, mentre l’illustratrice Sara Fabbri, art director della rivista Linus, realizzerà un diario visivo fumettistico dei momenti del convegno. Organizzazione a cura di Sabina Langer, Evi Agostini, Denis Francesconi, Nazario Zambaldi. Con Teatro Pratiko c/o Centro per la cultura in via Cavour 1, Merano; la rassegna CRATere “eden” e l’Accademia di Studi italo-tedeschi – Euphur in via Innerhofer 1,  Merano.