Società | Salute mentale

Curati 10.000 altoatesini

Nel 2018 è stato aiutato il 2,5% della popolazione locale, era l’1,7% dieci anni prima. “Siamo nella media” dice Pycha: “La mente è importante quanto il corpo”.
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Foto: Pixabay

Nel 2018 oltre diecimila altoatesini sono stati trattati per disturbi psichiatrici presso i centri di salute mentale presenti sul territorio. Una dato che se raffrontato con il totale della popolazione risulta in linea con le medie internazionali, precisa Roger Pycha, primario a Bressanone e coordinatore della rete provinciale per le cure psichiche. La salute mentale resta in ogni caso un elemento molto importante per il benessere individuale e collettivo, aggiunge il dirigente medico che rivolge l’attenzione alla Giornata della salute mentale, giovedì 10 ottobre.

 

Mente e corpo

 

La psiche è importante quanto la parte fisica” spiega Pycha. “Di solito, il nostro stato mentale, rimbalza sulle cronache dei giornali solo quando avvengono omicidi di neonati (è il caso avvenuto attorno a Merano il mese scorso, ndr), quando si verificano suicidi evitabili o quando le vittime del mobbing iniziano a parlare. La psiche però è qualcosa di importante per la sopravvivenza di tutti i giorni quanto la funzione fisica, viviamo psicologicamente grazie a relazioni, contatti, attività e progetti svolti in modo sensato. Queste esperienze sono come l’aria che respiriamo, come il glucosio e l’ossigeno per il cuore e il cervello”.

Studi europei e americani dimostrano che un terzo di tutte le persone soffrono di un disturbo mentale che necessita di cure nel corso della vita - e gli “altoatesini felici” non fanno eccezione. Nel 1997 il noto ricercatore Hans-Ulrich Wittchen aveva scoperto che, in un’area urbana tedesca nell’arco di un anno, il 15% della popolazione adulta soffriva di disturbi di ansia, il 14% di depressione e l’11% di disturbi psicosomatici. Nel 2012 sono stati riscontrati risultati praticamente identici in tutta Europa. Per il coordinatore della rete e primario non c’è da meravigliarsi: “Nel caso della depressione, si deve presumere che in qualsiasi momento in Europa occidentale il 5% della popolazione totale ne possa soffrire, il che corrisponde a 25.000 persone in Alto Adige”.

 

 

Sostegno per 10.249 altoatesini

 

In media, precisa l’esperto dell’azienda sanitaria, l’assistenza psichiatrica è sufficiente quando il 2-3% della popolazione è in trattamento. Secondo l’Osservatorio provinciale sulla salute, nel 2018, esattamente 10.249 altoatesini sono stati trattati per disturbi psichiatrici, una cifra che rappresenta il 2,5% della popolazione adulta. Nel 2008, a titolo di confronto, solo l’1,7% della popolazione adulta dell’Alto Adige era in trattamento psichiatrico. Nel 2018 si sono verificati 2.958 ricoveri presso un reparto psichiatrico, con il 26% dei casi diagnosticati come “depressione o altri disturbi affettivi”.

Riguardo ai suicidi, nel 2018 il loro numero in Alto Adige è sceso al minimo storico di 36 vittime: un incentivo - chiarisce l’azienda sanitaria locale - a continuare il supporto intenso e mirato che si sta dando alle persone affette da malattie o da crisi psichiche.

Ma c’è ancora molto da fare a detta degli operatori: ridurre i pregiudizi, spiegare meglio i trattamenti, formare esperte ed esperti e raggiungere le persone colpite in modo più mirato. Anche perché l’Oms stima che “nel 2030 la depressione sarà la seconda malattia più importante al mondo”: “Il bisogno di cure psichiatriche e psicologiche è in costante crescita - concludono dalla Sabes - e l’interesse degli operatori è alto, come dimostrano le quattro le diverse scuole di psicoterapia sono fondate in Alto Adige negli ultimi 25 anni”.