Cronaca | I dimenticati

“Pronti allo sciopero”

Contratto scaduto da 7 anni: gli addetti a pulizie e sanificazione scendono in piazza. I sindacati: “Lavoratori indispensabili nella pandemia eppure invisibili”.
Multiservizi
Foto: Multiservizi

Mancano solo da definire le modalità, data compresa, della mobilitazione, ma lo sciopero del settore dei multiservizi (pulizie, logistica, prima accoglienza e sanificazione di ospedali, case di cura, scuole, asili, tribunali, uffici, banche, poste e caserme) - insieme a flash mob e iniziative territoriali - si farà. Il contratto collettivo per gli addetti del comparto, che si sono riuniti questa mattina (7 ottobre) in un attivo unitario con i delegati di tutta Italia, è infatti scaduto da sette anni.

Nell’emergenza sanitaria, ricordano i sindacati Asgb, Cgil/Agb, SgbCisl e Uil-Sgk, i lavoratori in appalto per pulizie e sanificazione - oltre 4mila in Alto adige - sono diventati indispensabili per il contrasto alla diffusione del Covid. “Il rinnovo avrebbe potuto dare a questi lavoratori il giusto riconoscimento, ma il recente incontro del 2 ottobre è saltato per responsabilità delle associazioni datoriali, incapaci di dare seguito agli impegni assunti”.

Per le organizzazioni sindacali quelli in questione sono “lavoratori invisibili”, che anche in Alto Adige in piena pandemia, hanno svolto servizi essenziali, ma a loro le istituzioni locali non hanno riconosciuto alcun premio.
Le criticità riguardano soprattutto i continui cambi di appalto che determinano tagli ai diritti e alle retribuzioni. I bandi di gara non prevedono infatti la clausola sociale, che determina la garanzia nell’occupazione e nel mantenimento del potere d’acquisto dei salari. In questo modo non è disciplinata la pertinenza del contratto collettivo rispetto all’oggetto dell’appalto, per cui si vede il settore dei multiservizi applicato ad una diversità di appalti anche quando, ad esempio, il settore di competenza è quello dei metalmeccanici con un conseguente dumping contrattuale.

Anche a livello locale - sottolineano i rappresentanti sindacali - ci sono appalti al massimo ribasso con gravi conseguenze sulle condizioni di lavoro: mancano i dispositivi di sicurezza e a volte sono gli stessi lavoratori a doverseli procurare a loro spese. Tra i casi citati dai sindacati quello di un gruppo di lavoratori da anni impiegati nella manutenzione degli impianti idrosanitari all’ospedale di Bolzano. In piena emergenza sanitaria hanno fatto funzionare il triage, eppure questi lavoratori con un cambio d’appalto hanno visto diminuire i loro diritti e il loro potere d’acquisto. Si stima una perdita pari al 15% delle retribuzioni e alcuni di loro iniziano a cercarsi una nuova occupazione a discapito anche della qualità dell’appalto.
“C’è assoluta necessità di un contratto collettivo che preveda una vera clausola sociale - concludono i sindacati -. Servono regole certe, trasparenza e legalità”.

 

Bild
Profile picture for user Karl Trojer
Karl Trojer Sab, 10/10/2020 - 11:25

Ausschreibungen sollten künftig so abgefasst werden, dass bei Nichterfüllung der eingegangenen bzw. selbstverständlichen Verpflichtungen (wie regelmäßige Gehalts-u.Lohnzahlungen) dem Sieger das Recht auf Weiterführung der Dienste entzogen und dem nächstfolgenden übertragen wird.
Dies sollte, meines Erachtens, bereits auf diesen Fall angewendet werden.

Sab, 10/10/2020 - 11:25 Collegamento permanente