Cultura | KulturKontakt Eppan

Con sguardo curioso

Musiche di Haydn, Glazunov, Viet Cuong e Piazzolla per SIGNUM. Abbiamo intervistato Jacopo Taddei, sax alto del prestigioso quartetto.
Signum, quartetto sax
Foto: Anna Tena
  • Il 10 ottobre il quartetto di sassofoni SIGNUM per KulturKontakt Eppan propone un programma di indubbio fascino, arrangiamenti e brani originali, dalle settecentesche simmetrie di Haydn all'imprevedibile invenzione contemporanea.

  • SALTO: “SIGNUM”, vocabolo latino, “SEGNO” in italiano. “Segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro”, forse affine a secare, “tagliare, incidere”, secondo Treccani. Ci racconta dei pensieri che vi hanno portato alla scelta di questo nome?

    Jacopo Taddei: Signum è una parola forte, ricca di significati. In questo vocabolo abbiamo individuato una volontà di espansione: il segno è una traccia di ciò che é accaduto, di ciò che avverrà o sta accadendo. Con le nostre interpretazioni, cerchiamo di lasciare un Signum che, seppur piccolo, sarà la testimonianza della nostra creatività.

    Ad Appiano suonerete anche una trascrizione del Quartetto op. 33/1 di Haydn. Il vostro recente album Chameleon è tutto dedicato a trascrizioni, da Haydn agli AC/DC. Desiderio di ampliare il repertorio, sfida tecnica, voglia di stupire il pubblico? Cosa vi motiva a suonare in concerto e ad incidere delle trascrizioni?

    Il saxofono, strumento nato dalla mente dell’inventore omonimo - Adolphe Sax - nella seconda metà dell’Ottocento, ha un repertorio che affonda le radici nel Novecento, ma capacità espressive e tecniche che non gli precludono incursioni in generi di epoche ben precedenti alla sua data anagrafica. “Chameleon” è un album dove abbiamo voluto mostrare il potenziale del nostro strumento, che può essere a suo agio con trascrizioni dal classicismo viennese di Haydn fino all’hard rock degli AC/DC. Ma non mancano lavori originali come il quartetto op.109 di Glazunov, uno dei primi mai scritti per saxofono. Nelle nostre esecuzioni, il virtuosismo tecnico è solo un mezzo e mai il fine. Nell’arrangiamento o trascrizione che sia, vediamo piuttosto la possibilità di esplorare nuove sonorità. Ci lasciamo prendere per mano e, come per un vestito su misura, il brano ce lo cuciamo addosso. Un po’ come accade per gli abiti da scena che indossiamo. Capi unici e preziosi, creati dal marchio torinese Beltepà.

  • SIGNUM saxophone quartet: Aram Poghosyan Sax baritono, Jacopo Taddei Sax alto, Blaž Kemperle Sax soprano, Alan Lužar Sax tenore. Foto: Anna Tena
  • Il vostro programma per KulturKontakt Eppan prevede anche le musiche di altri due autori di chiara fama come Alexander Glazunov e Astor Piazzolla, e di uno a noi ad oggi sconosciuto,Viet Cuong. Abbiamo letto che è compositore nato negli USA di ascendenza vietnamita, classe 1990. Ci presenta con quattro aggettivi la sua “Beggar’s Lace”?

    È un brano con una poderosa muscolaritá ritmico dinamica. Idee che si rincorrono, altre che svaniscono, e ancora altro materiale che viene lasciato indugiare ossessivamente (una descrizione che può ricordare quella dell’oceano di plasma dal romanzo “Solaris” di Lem). Cuong riesce a sfruttare efficacemente anche l’effettistica del saxofono, con “slap” e quarti di tono, inseriti come elementi inaspettati. Un brano che ci diverte e ci impegna allo stesso momento!

    Nel corso o a margine di un suo concerto le è capitato un episodio buffo di cui ancora sorride?

    Ricordo che poco prima di un concerto, una signora ci si avvicinó ricordandoci che ci aveva ascoltati suonare anni prima con Astor Piazzolla. Non fu semplice convincerla che per ragioni puramemte anagrafiche, anche se ci avremmo tenuto moltissimo, la cosa non sarebbe mai potuta accadere…

    Pensa con Dostoevskij che “la bellezza salverà il mondo”?

    Dobbiamo abituarci a riconoscerla ed apprezzarla nella sua complessità. Significa accettare l’invito ad esplorare il mondo con sguardo curioso, ed accettarne le sue contraddizioni. Forse è proprio questo processo interiore che ha il potere di salvare il mondo.

  • 10.10 ore 20.00

    KulturKontakt Eppan

    Signum Saxophone Quartet

    musiche di Joseph Haydn, Alexander Glazunov, Viet Cuong e Astor Piazzolla.

    Ansitz Reinsperg, Appiano - Location non provvista di parcheggio. Servizio navetta a partire dalle ore 19:20 dal parcheggio pubblico Tetter (dietro fermata dell’autobus)

    Prenotazioni e prevendita biglietti: www.ticket.bz.it Tel. 0471 053 800 [email protected]