L’esempio di Oldenburg...
Quanto fatto nella città della Bassa Sassonia in Germania illumina sulla non-strategia scelta per il trasporto pubblico a Bolzano. L’ho scritto tante volte che ormai mi stufo ad autocitarmi. Ma la recente notizia data dalla società VWG che gestisce il trasporto pubblico della quarta città della Bassa Sassonia deve dare da riflettere qui da noi.
Invece di fare voli pindarici a idrogeno o elettrici come qui in Alto Adige, lì si è presa una decisione ormai 11 anni fa di arrivare ad avere tutta una flotta di autobus a metano, dal 2013 si utilizza biometano (quando ne scrissi io qualche anno fa fui deriso…). Ora tutti i 95 bus della flotta oldenburghese viaggiano a biometano e quindi CO2-neutrali. Qui la descrizione dell’iniziativa.
Riassumendo quanto fatto a Oldenburg:
- decisione strategica presa nel 2005
- accordo di partenariato con il fornitore di gas Ewe che gestisce il sistema di rifornimento interno alla società di trasporto
- finanziamento del rinnovo della flotta da parte del Land della Bassa Sassonia
- 2016: tutti i 95 bus sono ora a metano e, viaggiando con biometano, le emissioni di CO2 sono neutrali, tralasciando i rilevanti vantaggi in termini di emissioni di NOx (ossidi di azoto) e PM (particolato).
Riassumo ora la situazione di Sasa che ben si può paragonare come ordine di grandezza alla società di tpl di Oldenburg:
- annuncio nel 2005 della strategia metano-idrogeno dell’ex presidente Durnwalder
- contrariamente agli annunci (non si è mai spiegato il perché del cambio di rotta...) acquisto di 42 bus a gasolio nel 2011/12 (ecologissimi, secondo le dichiarazioni di allora del presidente Pagani e dell’ex direttore Rampelotto, peccato che fosse semplicemente non vero)
- oggi 48 bus da sostituire (compresi alcuni vecchi a metano) e si sa già da oltre un anno che saranno a gasolio (ma la Provincia e il presidente Pagani ben si guardano dall’annunciarlo…), sempreché la Provincia non voglia addossare l’investimento al prossimo (nuovo o vecchio) concessionario delle linee Sasa;
- AEW e Sel, ora Alperia, chi le ha viste in questi anni?
- “foglie di fico” ambientali con i 5 bus a idrogeno (13,5 milioni di Euro con “modesti” 9 milioni provinciali), che saranno dismessi a fine 2018 (ma non lo si dice pubblicamente), e i futuri 4 bus elettrici (“solo” 3 milioni di Euro provinciali);
- nelle future gare europee non sarà previsto di privilegiare le trazioni alternative come metano/biometano.
Questi sono “fatti, non pugnette” (cit. Paolo Cevoli) che si commentano per davvero da soli per capire come a Bolzano si sia fatto il contrario di quello che si sarebbe dovuto fare.
Ero e sono l’unico a dirlo. Inascoltato. Il silenzio di partiti politici, amministrazioni locali e organizzazione ambientaliste è sempre più imbarazzante. Mentre è da gennaio (!) che sto attendendo di leggere i verbali della commissione comunale alla mobilità, atti che dovrebbero essere pubblici ma che invece…
Come ho scritto decine di volte, questo è il frutto di una mancanza totale di strategia rintuzzata solo dalle “foglie di fico” sopra indicate.
Responsabilità? Chiare ed evidenti dei “decision maker” provinciali e degli azionisti di Sasa che si sono evidenziati per la totale inattività sul tema.
C’è forse ancora da aggiungere qualcosa? Forse sì, e cioè che, per favore, non si venga a dire che in tale campo “Wir sind die Besten!”.
Peraltro quanto fatto a Oldenburg pare non ve sia traccia nel piano della Green Mobility approvato di recente dalla Giunta Provinciale. Giusto per chiudere il cerchio di un disastro facilmente prevedibile di cui ovviamente nessuno si assumerà la responsabilità, in particolare per aver dato credito a vaneggiamenti idrogeno/elettrocentrici, questi sì lobbistici, unidirezionali.