Ambiente | COP20 a Lima

Toccare con mano gli effetti del clima che cambia

Il bolzanino Claudio Campedelli ha visitato l'area “Voces por el Clima” collegata alla Climate Change Conference di Lima in Perù.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

In occasione della Climate Change Conference – COP20 a Lima (alla quale possono partecipare solamente i rappresentanti dei governi, della stampa e delle organizzazioni non governative) è possibile visitare “Voces por el Clima” che offre informazioni e spazi per il confronto sulle problematiche legate alle variazioni climatiche.

Se alla conferenza vengono contrattati gli obblighi che i stati dovrebbero attuare per limitare il riscaldamento globale, nell’area di “Voces por el Clima” si possono vedere gli effetti delle variazioni climatiche e qualche azione di mitigazione di questi effetti. Voces, si concentra sulle problematiche legate al riscaldamento globale che si manifestano nell’America Latina. Qui la popolazione povera è ancora più esposta agli effetti del riscaldamento globale perché le già precarie condizioni di vita non lasciano spazio di manovra all’adattamento. Aumento della temperatura, diminuzione delle precipitazioni, concentrazione delle precipitazioni, erosione del territorio, scioglimento dei giacchiai che osserviamo nelle Alpi sono gli stessi effetti presenti in Perù. La responsabilità maggiore di questo disastro sta nei paesi industrializzati come l’Italia che emette molti gas serra. A pagare il prezzo maggiore sono le persone povere di tutto il mondo. Proprio chi ne ha di meno.

Solamente rimanendo nel nostro territorio vediamo che gli amministratori sostenuti da una parte notevole della popolazione e da una parte compiacente del mondo pseudo scientifico propagandano progetti che aumentano le emissioni gas serra e contemporaneamente levano le risorse necessarie attuare una svolta.

La costruzione dell’inceneritore di Bolzano, il piano provinciale dei rifiuti, l’aeroporto, la TAV/TAC del Brennero ed altri sono impianti e/o piani che vengono sbandierati come sostenibili ma che non lo sono. Qualsiasi critica viene, nel migliore dei casi, ignorata se non criminalizzata e le opere imposte anche con la forza dai soldi che antepongono gli interessi personali al bene comune. Fondamentale risulta l’aiuto dei mezzi di comunicazioni che per garantirsi la sopravvivenza non ci pensano due volte.

La natura su questo fianco però non perdona. Probabilmente parti consistenti della popolazione mondiale dovranno migrare per sopravvivere con tutte le conseguenze. Per fare un esempio Lima conta ca. 8,7 milioni di abitanti, un terzo vivono in condizioni di estrema povertà senza l’accesso all’acqua e senza elettricità a cui si aggiungeranno coloro che devono abbonare i loro villaggi.

Claudio Campedelli 
Ambiente e Salute

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Alessandro Stenico Lun, 12/08/2014 - 11:14

Quel che hai descritto del Perù corrisponde al vero, ma c’è di peggio, nelle città l’inquinamento atmosferico è insopportabile circolano moltissime vetture obsolete che scaricano nell’atmosfera una miscela tossica di biossido di azoto, zolfo e altre particelle che rendono l’aria insopportabile. Ne ho subito le conseguenze nello scorso mese di settembre e non solo a Lima ma pure a Cusco ed in parte ad Arequipa (infezione alle vie respiratorie),
Sono molte le fonti di pericolo per questo paese andino, deforestazione, desertificazione, erosione del suolo: effettivamente i ghiacciai stanno sempre più ritirandosi, le compagnie estrattive di minerali specialmente quelle cinesi stanno sempre più diffondendosi senza parlare delle discariche a cielo aperto per la raccolta dei rifiuti.
L’impianto di incenerimento e teleriscaldamento dei rifiuti a Bolzano, così come il traforo del Brennero se effettivamente si porterà il traffico pesante su rotaia, non possono venire additati come parte della causa, le maggiori fonti di inquinamento locali sono sicuramente quelle dovute al traffico, al riscaldamento e all’industria.

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