Un nuovo muro al Brennero?
 
      Una nuova, dura direttiva diffusa ieri sera (6 dicembre) dal Ministro degli interni, Matteo Piantedosi “in considerazione dell'aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica” invita i prefetti di Gorizia, Trieste e Udine ed il commissario di Governo della provincia di Bolzano a rafforzare i controlli alle fasce di confine. In altre parole: il “muro” sul Passo del Brennero deve tornare ad alzarsi. Perché l’incremento in entrata dall’Austria già rilevato a Tarvisio, al confine con la Carinzia, è “ancora più consistente al Brennero, al confine con la regione del Tirolo”.
Più controlli sui treni
Secondo il titolare del Viminale (e il capo di gabinetto Maria Teresa Sempreviva) “la nuova rotta balcanico-danubiana ha determinato un considerevole aumento degli arrivi via terra rispetto all'anno passato (4.101 migranti irregolari rintracciati dal 1 gennaio al 25 ottobre 2022, rispetto ai 1.350 dell'analogo periodo del 2021), con una variazione percentuale pari a +203,78%”'. La richiesta, quindi, è di adottare sul confine italiano “ogni iniziativa volta a dare ulteriore impulso all'attività di vigilanza” lungo la fascia di confine, anche “al fine di assicurare la più efficace attuazione degli Accordi stipulati con Slovenia e Austria”. Proseguano perciò, questo l'invito, “le interlocuzioni con le Autorità slovene e austriache dirette a potenziare i controlli già in atto, anche sui convogli diretti in Italia”.
Per quanto riguarda il Friuli-Venezia Giulia, “sono stati poco meno di 2.500 i migranti irregolari cui è stato impedito l’ingresso in territorio italiano dalle pattuglie miste italo-austriache che operano sui treni in arrivo a Tarvisio dall'Austria”, mentre “al confine italo-sloveno, nello stesso periodo dal 1 gennaio al 25 ottobre di quest'anno, si è registrato un notevole aumento di migranti irregolari rintracciati, rispetto al 2021 (+23,62%, da 8.081 a 9.990)”. Soprattutto nel Friuli “il massiccio afflusso di migranti attraverso la rotta balcanica” e “l’incremento degli ingressi via mare registrato nei mesi estivi, ha avuto rilevanti ricadute sul sistema dell'accoglienza”, in quanto da giugno scorso non sarebbe stato possibile “provvedere con regolarità, come in precedenza, ai trasferimenti dei richiedenti asilo dalle strutture delle province friulane verso altre regioni”.
ahhh beh allora, problema
ahhh beh allora, problema risolto!
Guardando la foto sopra il titolo mi salta all'occhio quella bella famiglia spensierata e rilassata in mezzo al tanto pubblicizzato PARADISO (tipo una nota marca di dolci italiani, manca solo il mulino) e poi penso ad un articolo apparso sempre qui su salto mesi fa, dove una famiglia afghana con due splendidi bimbi piccoli é in fuga dall'INFERNO. Chissá se anche loro sono riusciti a trovare almeno un angolino di questo paradiso... un'abbraccio forte forte.