Legge 180: Basaglia reloaded
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, in una nota mandata alla stampa e rivolta in particolar modo ai candidati alle prossime elezioni politiche, chiede a chi si sente in grado di poter rappresentare i cittadini sugli scranni del Parlamento cosa pensino in merito al Trattamento Sanitario Obbligatorio, all'allontamento dei bambini dalle famiglie e, per quanto riguarda la scuola, a proposito dei ragazzi affetti da disturbo dell'apprendimento.
La Legge 180, il TSO e l'elettroshock di Brunico
“Si moltiplicano le segnalazioni di abusi e violenza. Il ricovero coatto, che la cosiddetta Legge Basaglia intendeva un’extrema ratio, viene quotidianamente applicato con grande discrezionalità - oltre ventimila casi l’anno - e, come spesso riferiscono i media, con esiti tragici”. Così si legge nel comunicato stampa del CCDU. Il tema, rilevante a livello nazionale, riscontra interesse soprattutto in Sudtirolo, dove le varie voci in campo entrano quasi sempre in contrasto tra di loro, tra psichiatri e interi reparti della varie cliniche, sia per l'approccio con cui si tratta il recepimento della Legge 180.
La Legge Basaglia, così chiamata per via dello psichiatra suo ispiratore, viene finalmente approvata in Parlamento nel 1978, grazie alla quale i manicomi chiudono i battenti e una nuova era per i malati di mente comincia: vengono loro garantiti di nuovo i diritti costituzionali, tra cui il diritto alle cure per il cittadino. In questo clima di rivoluzione medica e politica, nasce anche il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), ovvero il procedimento che parte quando al paziente vengono prestate cure contro la sua volontà: trattamento che si dovrebbe adoperare solo in casi estremamente difficili. Sono circa ventimila all'anno i pazienti ricoverati sotto TSO in Italia, mentre nel 2012 il Tribunale Federale Tedesco li ha vietati in psichiatria perché lesivi dei diritti umani.
Il centro psichiatrico che fa più discutere è sicuramente quello di Brunico, insieme al suo direttore Roger Pycha, strenuo difensore della tecnica dell'elettroshock per guarire i pazienti. A detta di Pycha la demonizzazione di questa cura è solamente ideologica, anche se il suo collega Toresini del centro di Merano (unico centro sudtirolese virtuoso a detta di Peppe Dell'Acqua, psichiatra inviso a Pycha e curatore della Collana 180 curata dalle Edizioni AlphaBeta Verlag) imputa a lui, invece, una posizione chiusa e fin troppo ideologica: Toresini accusa Pycha che la sua convinzione che l'elettroshock stimoli le cellule nervose ad autoriprodursi, e quindi ad accelerare il processo di guarigione, resti nient'altro che una convinzione da riportare nei libri di medicina dei primi dell'Ottocento. Convinzione, tra le altre cose, non verificabile.
Da aggiungere al dibattito sudtirolese anche una dichiarazione del sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi di giugno 2017, quando il primo cittadino afferma che a volte il Comune arriverebbere a registrare addirittura tre casi al giorno di TSO, la maggior parte riguardanti 40-50enni disoccupati e in gravi condizioni familiari.