Sì alle denunce anonime
Alla fine, la garanzia all’anonimato è stata introdotta. Come avevano chiesto in una mozione i 5 stelle. La giunta provinciale di Bolzano ha recepito la normativa nazionale in materia di whistleblowing, ovvero la segnalazione di reati o irregolarità nel lavoro pubblico o privato. Prevedendo che vengano accolte anche le denunce anonime, a patto che siano “ben circostanziate”.
Il caso era stato sollevato dai pentastellati. Prima Paul Köllensperger, consigliere provinciale M5s, aveva proposto un documento per impegnare la giunta a guida Svp-Pd ad adottare le raccomandazioni dell’Autorità nazionale anticorruzione per tutelare i whistleblower. Dopo la bocciatura da parte dell’assemblea era intervenuto in modo critico Riccardo Fraccaro. Il deputato del movimento si chiedeva se la giunta non intendesse, con il diniego della riservatezza per il dipendente pubblico che segnalava illeciti nell’amministrazione, indurre lo stesso lavoratore al silenzio. In seguito era arrivata la risposta dell'Anac.
La polemica, a quanto risulta, è stata superata. La giunta ha recepito tramite delibera la legge 179 del 30 novembre 2017. Il testo prevede la tutela del dipendente che segnala condotte illecite o abusi di cui sia venuto a conoscenza al responsabile della prevenzione della corruzione dell’ente in cui lavora, all’Anac o all’autorità giudiziaria. Il lavoratore non può essere, per motivi legati alla segnalazione e quindi dai suoi superiori, oggetto di sanzione, licenziamento, demansionamento o di altre misure “punitive” nei suoi confronti.
La Provincia ricorda come “la normativa nazionale faccia già parte della prassi amministrativa di Palazzo Widmann, dove arrivano circa 6-7 segnalazioni all’anno che riguardano in primo luogo il personale e le attività extraservizio dei dipendenti”. A disposizione dei whistleblower – il termine inglese significa soffiare nel fischietto e rimanda all’utilizzo dello strumento per avvertire il pubblico o la folla di una situazione pericolosa – è attivo da tempo l’indirizzo mail [email protected], introdotto dalla circolare 4 del 2 dicembre 2015.
“Con la delibera approvata martedì – spiega Eros Magnago, segretario generale e responsabile anticorruzione – la giunta ha deciso che, a differenza di quanto previsto dalla normativa nazionale, anche le segnalazioni in forma anonima possono essere prese in considerazione se molto circostanziate e riguardanti fatti gravi”. Il dirigente avverte che “non vanno confusi la segnalazione anonima e il diritto all’anonimato”. “Noi – continua - prendiamo in esame tutte le segnalazioni e il diritto all’anonimato viene garantito sempre e comunque”.
Le “denunce” vanno presentate in busta chiusa o via email direttamente al responsabile della prevenzione della corruzione. “La casella di posta [email protected] può essere letta solo da me mentre le segnalazioni cartacee vengono protocollate con una particolare procedura che garantisce l’anonimato”, spiega ancora Magnago. Hanno titolo ad inoltrarle, chiarisce la Provincia, i dipendenti dell’amministrazione, i lavoratori delle imprese fornitrici di beni e servizi, e, più in generale chiunque venga in contatto con la pubblica amministrazione e i suoi dipendenti. Possono essere oggetto delle segnalazioni in particolare i reati contro la pubblica amministrazione, le violazioni del codice di comportamento, fatti che comportano un presunto danno erariale e altre ipotesi di mala amministrazione o di abuso a prescindere dalla rilevanza penale o contabile del fatto. Entro 30 giorni dalla segnalazione viene aperta un’istruttoria che può essere successivamente archiviata oppure trasmessa alle autorità competenti.
Al seguente link, informa la Provincia, è scaricabile il modulo per effettuare le segnalazioni.
Scusi Sign.Magnago, a
Scusi Sign.Magnago, a proposito di anonimato, corruzione e della dichiarazione “La casella di posta [email protected] può essere letta solo da me “, mi domando, lei viene anche controllato da qualcuno?
Visto l’ultimo Indice di Percezione della Corruzione (CPI) di Transparency International, l’Italia risulta all’ultimo posto in Europa per corruzione, per questo proporrei di individuare diversi organi per le segnalazioni, o semplicemente di applicare il punto 5 delle Raccomandazioni per segnalanti: “Transparency International Italia raccomanda ai segnalanti di non desistere qualora non ottengano risposte dal primo ricevente. Gli enti pubblici e privati, le istituzioni e le organizzazioni della società civile non sono sempre sufficientemente maturi per processare al meglio tutte le segnalazioni ricevute. E’ però sempre possibile individuare ulteriori canali a cui affidare la propria segnalazione, oltre al più immediato referente interno”.