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Di chi è questo parco?

Il sindaco Caramaschi reagisce all’inchiesta di salto.bz sull’area verde a Rencio: “Mi informerò. Ma il problema lì è inferiore a quanto si presenta nel mio condominio”.
Katzenbach
Foto: Salto.bz

Arriva la pronta reazione del Sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi alla vicenda, rivelata da salto.bz, del parco pubblico (su terreno demaniale e attrezzato dalle giardiniere comunali) lungo il Rio Rivellone, nel quartiere Rencio, il cui accesso avviene attraverso un cancello installato da un privato. “Ho letto ciò di cui fa riferimento l’articolo del Salto e ho chiesto informazioni all’Ufficio patrimonio affinché verifichi di chi sia l’area - non credo sia del Comune, bensì del demanio provinciale, con una striscia attraversata da una proprietà privata. Al momento non so rispondere”. Come detto, però, l’articolo chiariva già come l’area verde fosse stata ricavata dai Bacini montani della Provincia nei primi anni duemila e attrezzata con panchine e bidoni dalle Giardinerie del Comune.

 

 

Siamo agli orpelli dei problemi - prosegue il primo cittadino - ogni problema, ogni cosa che si fa, presenta diverse variabili. Se faremo la passeggiata, attraverserà dei terreni. Idem quando faremo il garage di piazza Vittoria: o non lo facciamo, o affrontiamo dei problemi, vale se facciamo una scuola o una strada”. Caramaschi non ha quindi reagito alla notizia, riportata dallo stesso articolo di salto.bz, secondo cui la Ringpromenade non attraverserà il piccolo parco a Rencio, almeno stando alle mappe allegate al Piano del Verde.

Secondo il sindaco, però, “non ha senso concentrarsi su un singolo problema: non ho letto quanta gente attraversa l’area verde, ma credo sia al livello dei problemi che si presentano nel mio condominio con 700 persone”. Detto questo, “per non essere scioccamente ironico”, Caramaschi chiede gli si dia il tempo per accertare di chi sia la proprietà: “Non so quando abbiano installato il cancello, è tutto un mettere cancelli, ma ribadisco: non credo che rappresenti in questo momento la priorità degli uffici, che sono sommersi di lavoro”.