In nome di Artemisia
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8 marzo. Giornata internazionale della Donna. Giornata dedicata alle donne del passato, alle donne del presente e ai progetti che grazie a loro ogni giorno nascono per rendere questo territorio migliore. Uno di questi è sicuramente “Artemisia”, il progetto portato avanti da COOLtour, servizio dell’Associazione La Strada-der Weg Onlus dal 2018.
Iniziativa che già dal suo nome fa venire voglia di saperne di più. Ispirato ad Artemisia Gentileschi, talentuosa pittrice del Seicento, prima donna ad essere accolta presso l’Accademia delle arti del disegno di Firenze e prima donna ad imporsi come pittrice su generi che, per l'epoca, risultavano lontani da quelli su cui altre donne si erano avventurate sino a quel momento, limitati a nature morte, paesaggi, ritratti. Non è tutto: della vita di Artemisia è nota anche la violenza sessuale subita da parte di Agostino Tassi, anche lui pittore e collega del padre della giovane. Allo stupro seguì poi un processo tostissimo da cui Tassi uscì praticamente indenne, mentre i Gentileschi subirono pesanti condanne morali, oltre alla crudezza dei metodi inquisitori del Tribunale, di cui è rimasta esauriente documentazione e a cui Artemisia si sottopose con coraggio e resilienza. Iconica la sua opera Giuditta decapita Oloferne del 1617 interpretata dalla critica come la vendetta della giovane nei confronti di colui che l’ha violata. Dal progetto Artemisia è nato anche un gioco destinato ai bambini da 3 anni in su, Artemisia Memory: ogni carta da gioco è dedicata ad artiste note e meno note della storia internazionale ed una loro breve biografia. Un modo efficace per educare attraverso il gioco.
SALTO: Come è nata l’idea del progetto?
Giulia Scippacercola, referente de La Strada-der Weg Onlus: “Il progetto Artemisia è nato nel 2018 in risposta ad un bando comunale che mirava a ridare vita allo spazio sottoutilizzato e poco valorizzato dell’ex Ufficio Donna sito in Piazza Parrocchia e che, dall’inizio del 2023, si è spostato in Piazza Domenicani in una nuova location. Questo progetto nasce dalla volontà di fornire a un gruppo di giovani ragazzə uno spazio per poter riflettere artisticamente sulle tematiche di genere, utilizzando stili, idee e linguaggi differenti. L’idea è quella di creare un atelier aperto per artistə che abbiano voglia di cimentarsi nella riflessione corale su tematiche sociali, in modo da creare insieme percorsi di sensibilizzazione.”
Come mai proprio l’arte femminile a discapito di altre discipline?
“Artemisia nasce proprio per ridare all’arte femminile uno spazio pubblico - sottolinea Giulia - un’occasione di crescita e soprattutto la garanzia di fornire degli strumenti con cui le donne possano sviluppare il proprio talento acuendo anche una propria opinione critica ed è destinato a giovanə che vanno dai 14 ai 30 anni e che coltivano un interesse vari linguaggi artistici come la fotografia, pittura, scultura, teatro, musica, fumetto, danza, uncinetto... Portare quindi l’arte al centro dell'attenzione ed usarla come mezzo di riflessione per parlare di problematiche e tematiche che si vivono quotidianamente creando così uno spazio di riflessione guidata e condivisa e, soprattutto, vuole farlo sottolineando il vissuto delle donne.”
Come hanno reagito le istituzioni? Avete trovato sostegno e interesse?
“Le istituzioni si sono sempre mostrate disponibili e pronte a sostenere questo progetto, il riscontro è sempre stato positivo. Artemisia, inoltre, si inserisce all’interno di WE - Women Empowerment, una rete nata dalla collaborazione tra il settore Donna del Comune di Bolzano e le associazioni locali che lavorano in sinergia sulle tematiche di genere e sulle campagne di sensibilizzazione cittadine legate al tema dell’empowerment di genere. Per questo 2024 ci siamo postə diversi obiettivi - conclude Giulia - ingaggiare nuovə artistə, promuovere mostre e favorire momenti di scambio, divulgazione e sensibilizzazione sulle tematiche di genere. Inoltre, si intende portare avanti “Il mondo è donna” un progetto di Artemisia in cui ogni anno viene scelto un continente diverso, individuate delle donne che si sono battute nell’ambito dei diritti civili ed organizzati una serie di incontri ed eventi. Il continente scelto per il 2024 è l’Asia.”
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“Ho alzato la voce, non in modo da poter urlare, ma in modo da poter far sentire quelli senza voce. Non possiamo avere successo quando metà di noi rimane indietro.” - Malala Yousafzai
Per ricordarci che una giornata non è sufficiente.