Politica | Dal Blog di Umberto Gangi

L'urlo

Da una storia (spero non) vera.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Renzi avrebbe deciso di candidare Marco Tardelli alle prossime elezioni europee. 

La notizia, anticipata dall'Unità, ha avuto vasta eco su altre testate (tra le quali la mia, contro il muro: non me ne faccio una ragione!). 

Gli spunti di interesse sono diversi:

- mi chiedo, ad esempio, se la decisione di candidare il grande statista sia maturata prima o dopo la candida confessione di quest'ultimo ("io in politica non sono molto ferrato"): ogni volta che un ministro scelto da Renzi apre bocca tendo a propendere per la seconda ipotesi, ma è una mera opinione personale;

- mi chiedo, poi, cosa penseranno i parlamentari (seriamente) europei quando si troveranno nel mezzo di uno scambio maggioranza-opposizione condotto a colpi di «prendi questa mano, zingara» e «ha detto "mano"! In base alla mia conoscenza del regolamento, è rigore!». Già immagino orde di occhi pallati che fissano l'auricolare sperando si tratti di una sana sbornia del traduttore, o il povero Schulz che, tirando fuori dal portafogli una foto di Silvio, si lascia scappare una lacrima al pensiero di quando in parlamento sapevano almeno cosa volesse dire "kapò".

- mi chiedo, soprattutto, se il criterio meritocratico ribadito da Renzi non porterà un futuro ministero a Balotelli. È una prospettiva affascinante, se non altro perché  contribuirà a tenermi incollato al teleschermo, davanti a "Chi l'ha visto?", quanto pubblicheranno la foto degli incisivi di Calderoli, misteriosamente scomparsi dopo che quest'ultimo avrà provato a rivolgere al neo ministro le stesse carinerie riservate alla Kyenge. 

Nel 1990, dall'alto dei miei nove anni, avevo un sogno: Schillaci sindaco del mondo!
Ora i tempi sembrano maturi: FORZA TOTÒ!