La soluzione di Amhof

Il nodo è sempre lo stesso: in Alto Adige mancano i medici. Secondo la legge nazionale nei punti nascita devono essere presenti pediatra, ginecologo e chirurgo 24 ore su 24. Ecco allora l’idea del direttore dei comprensori di Brunico e Bressanone Walter Amhof: spostare i chirurghi dal pronto soccorso alla sala parto in modo da coprire le notti e impiegare chi lavora in reparto nei weekend. Ciò significa che medici non specialisti in ginecologia si ritrovano a fare assistenza ai tagli cesarei. Un provvedimento provvisorio che durerà fino al 30 settembre 2016, specifica tuttavia Amhof. Il piano, infatti, è quello di procedere, fino a settembre, con una campagna di reclutamento dei camici bianchi che sarà condotta da una società specializzata. Nel frattempo i sindacati, Bsk e Anaao, fanno muro: chiedono di ritirare il provvedimento voluto da Amhof perché ritenuto illegale. Si rischia, secondo i rappresentanti sindacali, di lasciare sguarnito il pronto soccorso e far accedere in sala parto chi non è autorizzato.
Nella nota diffusa ieri (7 aprile) dalla Asl si preferisce invece fare cenno ad altri punti all’ordine del giorno fra cui la delibera per l’attuazione del tanto discusso IT-Masterplan nell’Azienda sanitaria locale che verrà approvata la settimana prossima. Il documento fisserà compiti e responsabilità per tutte le parti coinvolte; l’Informatica Alto Adige SPA (Siag), ad esempio, sarà in prima linea sul fronte delle infrastrutture. Ruolo rilevante ricoprirà, come ormai noto, la Saim che, fra le altre cose, si occuperà di sviluppare la cartella clinica elettronica integrata. “La parte più consistente, vale a dire circa il 64% degli incarichi pari a un valore di 30 milioni di euro, verrà però conferita tramite l’indizione di gare d’appalto, il volume degli incarichi per Saim e Siag sarà infatti rispettivamente pari all’11 e al 25%”, dice Thomas Schael, direttore generale della Asl.
Altro tema sul tavolo quello del pensionamento di alcuni primari che, almeno in parte, hanno raggiunto il limite dell‘età pensionabile già da alcuni anni o che lo raggiungeranno nei prossimi mesi. Si è discusso in merito ad una proposta di soluzione transitoria da parte del direttore generale che prevede, per gli incarichi di primariato prolungati provvisoriamente nell’anno 2015, un’estensione di due anni a partire da tale data. Ciò significa che gli interessati dovranno andare in pensione nell’anno 2017. Tale proposta è stato accolta positivamente dai rappresentanti dei sindacati, anche perché così gli interessati saranno anticipatamente informati del proprio pensionamento. Nei prossimi giorni amministrazione aziendale e sindacati discuteranno il relativo accordo.
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