"Di fuori"

Con il pregiudizio verso ció che é "di fuori", non si costruisce futuro.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

“Essere di fuori” é ancora considerato qui da noi un attributo negativo. Anzi, spesso un dispregiativo. Dipende forse da un nostro carattere originario e ancora oggi vivo e vegeto: ci consideriamo una provincia piccola, comprensibilmente diffidente verso il grande mondo, ferita dalla storia, legittimata a difendersi. Ció che viene “da fuori” merita come minimo un adeguato sospetto.”Fremd” dicono i nostri concittadini di lingua tedesca. Se nel passato, questa diffidenza ha premiato il sistema locale – il “sistema Sudtirolo” – garantendo addirittura un certo vantaggio rispetto ad altri territori, per il futuro potrebbe esserne il tallone d’Achille. Le persone, le imprese, i professionisti, le iniziative, i capitali non sono solo “di qui” o “di fuori”. Sono innanzitutto validi o meno validi, corretti o meno corretti e come tali piú o meno utili alla comunità locale. La diffidenza puó essere una cattjva consigliera e farci perdere occasioni preziose. La targa BZ é un buon segno di riconoscimento, ma non é da sola ed in assoluto la garanzia di qualità.