Politica | IL MUSEO

Casa di Ötzi, scontro fra titani

Hager e Benko fanno a pezzi lo studio Sinloc sulla futura collocazione del museo archeologico. "Fatto dagli amici degli amici".
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Foto: Snøhetta

“Quello di Sinloc per la Casa di Ötzi è uno studio fatto dagli amici per gli amici con l’obiettivo di non far passare il progetto del Virgolo”. E’ andato giù duro Heinz Peter Hager, tirando le conclusioni della conferenza stampa organizzata oggi (8 giugno) presso il Centro Pastorale di Bolzano, per contestare gli esiti dello Studio Sinloc che ha decretato l’area ex Enel come ideale per ospitare la futura sede del museo archeologico. Quello che si profila alll'orizzonte è uno scontro fra titani. Con i suoi 4,18 miliardi (cifra corretta allle 16.45, ndr) di patrimonio René Benko (fonte: Forbes), tramite la sua Signa Holding, ha un volume di affari gigantesco, probabilmente neppure confrontabile con la somma dei fatturati dei commercianti del centro città. Ma questi diventano un titano se al loro peso economico complessivo si aggiungono un sostegno mediatico che rasenta l'unanimità e un altro di tipo politico che ha mille ramificazioni e interesezioni.

Più che una conferenza stampa è stato un piccolo evento trasmesso in diretta streaming con tanto di conduttore, Manuel Esposito, e regia televisiva, brochure multicolor in due lingue e comunicato stampa affidato ad un’agenzia. Una cosa seria, insomma, fatta senza badare a spese. L’obiettivo: smontare il lavoro effettuato dalla Sinloc in collaborazione con la W+W costato 65.000 euro.   L’iniziale negazione della richiesta di accesso e visione agli atti da parte di Palazzo Widmann ha indotto Hager ad effettuare alcune verifiche. “Questo atto di mancata trasparenza in relazione ad uno studio che è stato finanziato con soldi pubblici solleva più domande di quante ne solleva il risultato della ricerca stessa”, ha detto. “Noi e tanti altri cittadini ci chiediamo: cosa c’è da nascondere?”

 

 

I dubbi sugli autori

 

Secondo Signa “le prime incongruenze già si ravvisano nella costellazione degli autori dello studio”. Non ci sarebbe nulla di illegale e nessun conflitto di interessi gigantesco, ma si tratterebbe soprattutto di una questione di opportunità. “Sinloc è la società di consulenza con riferimento alla costruzione del garage in caverna a Merano su incarico di alcuni commercianti dei portici che realizzano tale progetto di garage con la loro ditta di gestione parcheggi Cityparking insieme ad altri proprietari immobiliari del centro storico di Bolzano. L’atteggiamento degli intervistati nei confronti di Signa e del Virgolo ormai è noto da anni”, ha evidenziato Hager. Inoltre, il commercialista rileverebbe un conflitto d’interessi circa la sede oggetto di valutazione “Sparkasse”, comunque arrivata quinta. Infatti, le fondazioni delle Casse di Risparmio detengono una quota maggioritaria di Sinloc, “e, com’è noto, il gruppo di interesse Sparkasse è strettamente interconnesso”. Inoltre, si dovrà analizzare criticamente la neutralità dei coautori Weber e Winterle: “L’architetto Alberto Winterle è caporedattore di Turris Babel, la rivista di architettura della Fondazione Architettura Alto Adige. Anche la fondazione rientrava tra i pochi stakeholder intervistati - hanno condotto un'autointervista?”

 

Interviste solo con la lobby dei Portici

 

Le interviste condotte agli stakeholder rappresentano un capitolo a sé stante e sembra questa la parte più circostanziata delle critiche di Hager:  “In base a quali criteri sono stati scelti gli intervistati e quali domande sono state poste?” Sarebbe stato intervistato solo “un gruppo di persone molto limitato, che peraltro sembrano essere strettamente legate alla famiglia Rizzolli di Bolzano. “Non importa che si tratti di politica, organizzazioni di commercianti, gruppi culturali ecc. C'è quasi sempre qualche legame con la famiglia dei portici Rizzolli, il cui ruolo di commercianti e albergatori in relazione alla lobby dei Portici è ben noto”, ha dichiarato Hager. La domanda che sorge è: “Perché sono stati intervistati solo determinati gruppi del centro? E gli altri quartieri? Gli italiani, che rappresentano il 70% dei cittadini di Bolzano? Ötzi appartiene alla Provincia e quindi a tutti gli altoatesini, no? Perché sono stati intervistati solo alcuni cittadini di Bolzano?”

 

 

Hager ha quindi fatto riferimento a un sondaggio su un campione di 7.000 visitatori del museo, con circa 1.500 risposte. “Tuttavia, pare che tale sondaggio non sia stato considerato nella valutazione o lo sia stato solo in misura limitata, superficiale, basata su dati falsi e, inoltre, incoerente con le proprie analisi”, ha precisato Hager. Al posizionamento nel centro storico della futura struttura è stato dato un peso maggiore, “nonostante quello che dicono i 1.500 visitatori ed anche gli esperti nello studio che visiterebbero Bolzano e il centro storico, indipendentemente dalla posizione del museo”. Non solo. “Dei 17 musei di riferimento oggetto dello studio e citati come casi studio, solo 2 si trovano nei centri storici. Come si potrà giungere alla conclusione che questo dovrebbe essere il criterio più importante a Bolzano?” ha chiesto Hager. “Per non parlare del fatto che tanti criteri importanti non sono stati affatto esaminati, quali la mobilità, la sostenibilità, gli aspetti sociali, i requisiti post Covid .... “. Critiche che, almeno in parte, sembrano avere un certo grado di fondatezza.

 

Informazioni e conclusioni sbagliate?

 

Secondo Signa, la valutazione si è spesso basata su “informazioni sbagliate”. Infatti, alcuni dati sui parcheggi non sono corretti e anche le distanze, l’accessibilità e le superfici sono state calcolate e assegnate in modo sbagliato. “Prendendo in considerazione i dati corretti ed effettuando una rivalutazione, il Virgolo è chiaramente in testa, malgrado la mancanza di alcuni criteri. E ciò è vero, indipendentemente dal fatto che il Virgolo ha ottenuto zero punti con riferimento al criterio della “posizione in centro storico o nelle vicinanze” e l’ex Enel situato in posizione centrale ha ottenuto il massimo punteggio”, ha detto Hager. Poco prima di concludere il commercialista ha ricordato la ricerca di mercato condotta dalla Provincia nel 2019, nell’ambito della quale il Virgolo era emerso vincitore dalla commissione tecnica. “In realtà, il risultato è di 2-0 per il Virgolo!”

Cosa succederà ora non si può sapere con certezza. Dal punto di vista politico lo scenario è già un po’ delineato. A domanda su un possibile referendum come quello che ha portato al Waltherpark Hager ha risposto, un po’ stizzito, che “a decidere saranno i cittadini”.  Tra le opposizioni in consiglio comunale lo “spettro” di un quesito referendario in caso di bocciatura definitiva del Virgolo è stato agitato già alcune volte. Per ora il progetto si limita a un rendering ben realizzato di una struttura dall’architettura futuristica. Hager ha fatto capire che uno staff sta lavorando ai contenuti e ai dettagli e che sarà prevista anche una possibile nuova sede per il Museo civico.