Società | SANITA'

Watson, un “assistente” per gli oncologi

Luca Armanaschi (direttore della ripartizione assistenza ospedaliera ASDAA) illustra il software che supporterà i medici nelle terapie per i malati di tumore.
IBM
Foto: upi

Negli ospedali di Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico sta per arrivare Watson for Oncology.

Si tratta di un software informatico, diffuso in molte cliniche soprattutto degli Stati Uniti e del Sud Est Asiatico, adottato anche in alcuni paesi nordici europei, in grado di incrociare i dati clinici dei pazienti oncologici con le linee guida scientifiche internazionali in continuo aggiornamento e di suggerire la migliore terapia per la cura del cancro nel singolo caso.

Il software, tarato in origine sulle linee guida scientifiche americane, verrà arricchito anche con protocolli di cura europei, è in inglese; ad ogni modo esso si integrerà con la lingua originale della cartella clinica del paziente altoatesino.

L’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige è al momento nella fase delle trattative con Ibm Research, che ha elaborato e sviluppato il software in collaborazione con gli oncologi del Memorial Sloan – Kettering Cancer Center di New York, e per l’autunno conta di definire i dettagli del progetto.

 

Lo conferma il responsabile della certificazione dell’assistenza oncologica nonché direttore della ripartizione per l’assistenza ospedaliera dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige Luca Armanaschi, il quale ci tiene a precisare come Watson for Oncology, che introduce la nuova era del Cognitive Computing (accrescimento delle competenze mediante sistemi informatici), costituisca un completamento del più ampio progetto di certificazione dell’assistenza oncologica nella nostra provincia.

La storia del progetto

Il progetto di certificazione dell’assistenza oncologica nasce nel 2014, quando si avvia la riforma dell’assistenza ai malati di tumore in Alto Adige. Gli obiettivi? “Uniformare i percorsi terapeutici ed assistenziali in ambito oncologico nei sette ospedali provinciali, creare una rete oncologica provinciale, incrementare gli standard qualitativi delle cure mediche e migliorare il tasso di sopravvivenza dei pazienti oncologici. Il progetto ha ridefinito l’offerta di chirurgia oncologica in Alto Adige, prevedendo centri specializzati nella cura dei tumori” – dichiara Armanaschi.

L’anno successivo 29 tra reparti e servizi della rete oncologica provinciale degli ospedali di Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige hanno conseguito dall’ente di certificazione internazionale Bureau Veritas la certificazione europea di qualità ISO 9001.

In tale contesto, a perfezionamento del progetto di certificazione dell’assistenza oncologica, nel 2016 una delegazione dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, guidata dal direttore generale Thomas Schael e dal dottor Manfred Mitter (in qualità di rappresentante degli oncologi dell’Azienda Sanitaria), si è recata a Zurigo (Svizzera) nella sede della IBM Research per conoscere da vicino le potenzialità del suddetta innovazione tecnologica.

Quest’anno vi sono stati due incontri: il 25 gennaio, quando in videoconferenza il progetto Watson è stato presentato per la prima volta ai clinici degli ospedali dell’Alto Adige e il 3 marzo in occasione dell’incontro tra multinazionale IBM ed i rappresentati dell’azienda Sanitaria dell’Alto Adige per analizzare pro e contro del nuovo sistema e per svolgere alcune prime sperimentazioni su casi di pazienti altoatesini.

L’importanza del nuovo software

“La comunità scientifica internazionale approva e pubblica numerosissimi protocolli di cura innovativi in modo periodico, che la mente umana non può immagazzinare con facilità, sicché il nuovo software sarà uno strumento di consulenza prezioso per l’oncologo. Le reazioni dei responsabili dei servizi di oncologia medica dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige sono state positive” – dice Armanaschi che ricorda: “Ad oggi l’incidenza di tumori in Alto Adige è di circa 3.300 nuovi casi all’anno, mentre la prevalenza di tumori all’anno nella provincia di Bolzano  (comprendenti diagnosi nuove e pregresse, ndr) è di 27.000 casi”.

“Il metodo di lavoro” del software

Il programma analizza le informazioni mediche del paziente e le confronta con una serie di dati e conoscenze scientifiche per poi proporre ai medici curanti le possibili opzioni terapeutiche.

“Watson for Oncology consente ai medici di avere tempestivamente informazioni di dettaglio sulla tossicità dei trattamenti chemioterapici proposti, può inoltre aiutare a individuare i pazienti da arruolare nei diversi studi clinici per poter accedere a terapie nuove ed emergenti” – spiega Luca Armanaschi che precisa come il nuovo programma informatico verrà adottato solo da quattro ospedali dell’Alto Adige sui sette provinciali, come detto sopra, e per ora con riguardo a quattro tipi di tumore (cancro alla mammella, al colon retto, ai polmoni, allo stomaco).

Gli altri nosocomi potranno godere comunque dei benefici di Watson nell’ambito dei tumorboards di patologia (introdotti dal progetto di certificazione dell’assistenza sanitaria), ossia le videoconferenze settimanali di discussione collegiale tra i sette ospedali provinciali alla presenza di oncologi, radioterapisti, chirurghi, patologi, radiologi e psico-oncologi e di scelta della migliore strategia terapeutica per il singolo paziente oncologico.

Le prospettive

A luglio di quest’anno è stata istituita la forma dipartimentale per sette reparti di chirurgia generale dei sette ospedali dell’Alto Adige, coordinata dal dottor Josef Widmann, primario di chirurgia presso l’ospedale di Bressanone e dalla signora Elisabeth Thurner (coordinatrice infermieristica).

“Dopo che sarà operativo il nuovo software, come prossimo passo nell’ambito del progetto di certificazione dell’assistenza oncologica ci auspichiamo di conseguire, nell’inverno di quest’anno, la certificazione clinica delle cure dei tumori al colon retto (svoltisi nei sette reparti dei sette ospedali altoatesini, ndr) da parte dell’ente internazionale di certificazione Deutsche Krebs Gesellschaft” – conclude Luca Armanaschi.

Sul portale dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige sui tumori si trovano tante informazioni utili per l’utenza, tra cui la guida ai tumori ed i consigli per la prevenzione.