Economia | Attività edilizia

Costruzioni in calo

In provincia di Bolzano non crollano le case, ma l'intera attività edilizia. L'ASTAT rivela che stanno diminuendo opere ultimate e permessi dei nuovi fabbricati.
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Foto: web

Sono i numeri che spiegano la realtà, o la realtà che crea i numeri? È difficile staccare le zanne del serpente dalla sua propria coda e trovare una risposta soddisfacente a questa domanda, ma una cosa è certa: i numeri, nonostante lo spavento che una valanga di cifre possa causare a primo impatto, ricalcano minuziosi la sagoma della nostra vita quotidiana, si raccolgono nelle statistiche e si allineano per farsi leggere nei grafici. Attraverso una tale linea, leggermente convessa se esaminata da una certa distanza, l’istituto provinciale di statistica ASTAT è riuscito a tracciare un calo dell’attività edilizia svolta sia da soggetti privati che pubblici durante il primo semestre del 2023, in confronto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questo ribasso non riguarda solo le opere ultimate, diminuite del 43,2%, ma si estende anche ai permessi dei nuovi fabbricati emessi dai vari Comuni della provincia per una cubatura complessiva di 1.289 mila metri cubi. Rispetto al primo semestre del 2022, questa cifra presenta una diminuzione del 13,5%.

 

Opere di costruzione ultimate
Una linea in discesa: calano le opere di costruzione ultimate  (Grafica: Salto.bz)

 

In modo da poter comparare l’attività edilizia di quest’anno a quella dell’anno passato, occorre prima di tutto soffermarsi sul numero delle opere ultimate nella categoria dei fabbricati residenziali, quindi delle abitazioni completate nel primo semestre del 2023, che si estendono su un totale di 169.966 metri cubi. Emerge dalla statistica per i primi sei mesi dell’anno 2022 invece un numero che stupisce: sono più del doppio, precisamente 439.305, i metri cubi di terreno su cui un anno fa sono state realizzate le finiture di nuove case residenziali. Riguardo ai fabbricati non residenziali, quindi agli edifici asserviti ad uso pubblico, si constata lo sfruttamento di 316.269 metri cubi nel primo semestre del 2023, numero già di gran lunga maggiore a quello che esprime lo spazio utilizzato per costruire edifici residenziali. Un anno fa, non solo l’area consacrata allo scopo di realizzare complessi aperti al pubblico era superiore alla cifra attuale, ma con un totale di 416.969 metri cubi, nel 2022 l’area usata per fabbricati non residenziali ha superato in grandezza la superficie destinata alle abitazioni private.

 

emessi
Alti e bassi: siamo lontani dal picco di permessi di costruzione del 2003 (Grafica: Salto.bz)

 

Di fronte a questi dati emerge inevitabilmente una domanda relativa all’origine di queste divergenze: sarà la diminuzione di permessi dei nuovi fabbricati a frenare l’attività edilizia di quest’anno? Dando un’occhiata ai dati a questo riguardo, si nota che, effettivamente, l’estesa dei terreni messi a disposizione del settore è leggermente inferiore a quella dell’anno scorso. Sono 394.669 i metri cubi previsti dai Comuni per la costruzione di fabbricati residenziali nel primo semestre del 2023, mentre nello stesso periodo un anno fa erano 495.780 – una differenza di 100.000 metri cubi che indubbiamente influisce sulla statistica riguardo al calo dell’attività edilizia. Una lieve discrepanza si manifesta anche nelle dimensioni dei terreni destinati all’edilizia per l’uso pubblico: nei primi sei mesi di quest’anno, 894.380 metri cubi sono stati assegnati alla costruzione di fabbricati non residenziali, mentre nel 2022 erano 993.968 – si riafferma il divario dei 100.000 metri cubi circa.

Quali sono le ragioni che causano questo ribasso dell’attività edilizia, nel complesso abbastanza esiguo se non per l’eccezione delle opere ultimate di natura residenziale, diminuite drasticamente dal 2022 al 2023? Si tratta di una conseguenza di un calo più importante nel settore, avviatosi in concomitanza con il Covid19 o sono altre ragioni a frenare il desiderio di costruire casa nella provincia di Bolzano? Saranno forse gli effetti dell’inflazione? Come gli esperti e le esperte nell'ambito tecnico e politico, neanche i numeri i numeri non sono in grado di fornirci le risposte a queste domande nonostante la loro spietata precisione.