Politica | Vaccinazioni

Moratoria che non lo era

La Regione Veneto rinuncia al decreto che sospendeva l'applicazione della nuova legge sui vaccini. Il governatore Zaia: "Continuiamo a difendere la non obbligatorietà".
Luca Zaia
Foto: lettera43

Marcia indietro del governatore del Veneto Luca Zaia sulla sospensione per due anni della "legge Lorenzin" sull'obbligo vaccinale. Il direttore generale della sanità regionale Domenico Mantoan aveva firmato da pochi giorni un decreto nel quale era prevista una sorta di moratoria fino all’anno scolastico 2019/2020. "In completa autonomia il nostro dirigente aveva proposto e firmato la moratoria e in altrettanta autonomia ieri ha comunicato la sospensione temporanea per interpellare i giudici" spiega Zaia, "quindi non abbiamo revocato il decreto, lo abbiamo solo sospeso. Ora toccherà al Consiglio di Stato stabilire chi ha ragione: la legge è sbagliata, continueremo a difendere il modello di non-obbligatorietà". Secondo il governatore, il Veneto non sarebbe solo: "Con noi ci sono almeno altri 15 Paesi europei, come Gran Bretagna, Germania e Spagna... non proprio degli sfigati". La ministra alla sanità Beatrice Lorenzin ha appreso "con soddisfazione la decisione del Veneto di allinearsi alla normativa nazionale".

«C’è un sacco di gente che parla a vanvera, senza conoscere la legge Lorenzin. Gente che pensa che il Veneto voleva tenere all’asilo i bambini non vaccinati e invece il governo li vuole tenere fuori dalle classi. Bene, noi adesso usciamo di scena. Ma questi commentatori improvvisati si mettano il cuore in pace: nelle scuole materne di ogni regione ci saranno frotte di bambini non vaccinati e non dipenderà certo dal Veneto» - Luca Zaia, presidente della Regione Veneto

Le famiglie venete avrebbero avuto due anni di tempo per attestare l’avvenuta (o la volontà di) vaccinazione dei figli, da zero a 6 anni, evitando così la decadenza dell'iscrizione agli asili nido e alle scuole materne. Secondo le direttive ministeriali, i genitori sono tenuti a consegnare entro il 10 settembre la documentazione di 10 vaccini: poliomelite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Haemophilus influenzae B, morbillo, rosolia, parotite e varicella. Dati i tempi ristretti, è prevista altresì un'autocerficazione che attesti di aver già fissato un appuntamento per vaccinare i propri figli. Negli ultimi dieci anni, il Veneto ha puntato sul convincimento delle famiglie senza imporre obblighi: ha incentivato le vaccinazioni su base volontaria, con iniziative informative affidate ai medici di base e alle ASL, ottenendo buoni risultati. La Regione ha impugnato la legge Lorenzin dinanzi alla Consulta.