Cronaca | Centrodestra

Renzi dorma tranquillo

Prove tecniche di riunione del Centrodestra a Bologna. La sensazione (abbastanza chiara) è che ci voglia ben altro per battere Renzi.

C'ero anch'io, oggi pomeriggio a Bologna. Ma per la verità non ero in piazza Maggiore: sfrecciavo sull'A1 in direzione Nord, me ne tornavo insomma a Bolzano dopo aver trascorso la settimana di vacanze forzate a Livorno. Bellissima giornata di sole, viabilità scorrevele e zapping radiofonico tra la mancata impresa di Valentino Rossi e qualche canzone per intrattenere i miei bimbi dalla noia del viaggio.

All'altezza del capoluogo emiliano, quasi automaticamente, mi sono fatto qualche pensiero su quello che  stava accadendo lì vicino. Prevedevo discorsi più o meno di circostanza sulla ritrovata unione del Centrodestra e infatti, arrivato a casa, dopo aver fatto un giro sui principali organi d'informazione online, la mia ovvia previsione è stata confermata: 100mila (molto presunti) per un trio (Salvini, Berlusconi, Meloni) che rappresenta quanto di più stantio e velleitario sia disponibile al giorno d'oggi nella politica italiana (peraltro, Berlusconi si è beccato pure non pochi fischi da una piazza che, come ha affermato candidamente Mariastella Gelmini, "non è la sua").

Il fatto che gran parte degli italiani brancoli nel buio più totale avvalora solo in parte l'ipotesi che a questo nuovo/vecchio Centrodestra sia data l'occasione di scalzare Matteo Renzi dalla poltrona che si è saputo conquistare con furbizia e opportunismo. Le elezioni non si vincono dichiarando la guerra a un paio di Rom o promettendo di chiudere i Centri sociali (due non problemi). Questa è roba che ti fa arrivare al massimo al 20% (e sia chiaro, a patto di mantenere l'unità oggi faticosamente sbandierata). Per non parlare di una eventuale campagna elettorale impostata soltanto cercando di dipingere Renzi come un nemico del popolo (a questo proposito fanno ridere le accuse, rivolte all'ex sindaco di Firenze, di voler impiantare un "regime autoritario", considerando che tutti e tre quei campioni di democrazia oggi sul palco bolognese provengono da storie e tradizioni autoritarie in sommo grado).

Buffissimo, infine, che il povero Silvio Berlusconi parli del "signor Grillo" dicendo che tra i suoi discorsi gli è parso di rinvenire frasi di stile hitleriano (frasi che avrebbe potuto dire il "signor Hitler", testuale). Al vecchio puttaniere (come si definisce da solo, secondo la testimonianza di chi ha avuto la straordinaria occasione di frequentarlo) un tempo le barzellette riuscivano meglio.

Renzi, il pessimo Renzi, dorma tranquillo: in the land of the blind, the one-eyed man is (still) king. Ma non è affatto una buona notizia, è solo l'ennesima batosta proprio nel giorno in cui ci ha lasciati una delle rare teste pensanti di questo malridotto Paese.