Politica | Verso le elezioni

Boschi in esplorazione

Ipotesi candidatura in Trentino-Alto Adige per l’ex ministra. Bonvicini (Pd): “Non sia un’imposizione”. Biancofiore (FI): “La aspettiamo nelle ‘forche caudine’”.
Boschi, Maria Elena
Foto: upi

La voce di corridoio che sta circolando in queste ore è che la sottosegretaria alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi potrebbe candidarsi in Trentino-Alto Adige per le prossime elezioni. Il condizionale è d’obbligo, quello che invece è dato per certo è che la renziana doc non si candiderà nella sua Toscana, complice lo scandalo derivato dalla nuova inchiesta della procura di Arezzo che ha coinvolto il padre dell’ex ministra, indagato insieme ad altri ex dirigenti di Banca Etruria (i reati ipotizzati sono falso in prospetto e accesso abusivo al credito). 

Per la Boschi è iniziata la ricerca di un collegio sicuro e di un paracadute ‘proporzionale’. Si parla della Campania per il collegio e del Trentino per il proporzionale”, ha scritto l’Huffington Post. Il segretario del Pd trentino, Italo Gilmozzi, non si sbilancia e fa sapere di non aver ancora mai parlato con il Pd nazionale di candidature, né per i collegi né per il proporzionale, ma non sorprende il fatto che alcuni nomi di caratura nazionale vengano lanciati in più regioni. 

Matteo Paolo Bonvicini, membro della segreteria del Pd Alto Adige, respinge “l’imposizione della candidatura di Maria Elena Boschi in Trentino Alto Adige” (per inciso un deputato - ma potrebbero anche essere due - verrà eletto dal Partito democratico attraverso il listino proporzionale) e sottolinea: “Se si vuole mandare qui la Boschi per un collegio sicuro, allora si facciano le primarie e si decida chi deve candidarsi”.

Sull’ipotesi-Boschi si esprime anche la deputata e coordinatrice regionale di Forza Italia Michaela Biancofiore: “Il Centrodestra la attende. La notizia, secondo la quale il sottosegretario Maria Elena Boschi si candiderebbe in Trentino per il Pd, sarebbe solo il sigillo ulteriore sul fatto che il partito renziano ha affossato il Tedescum per favorire, col metodo dei bari, la vittoria al tavolino dell’alleanza Pd-Svp-Patt, nella mia regione. Peccato che dimenticano che io, cresciuta a pane e berlusconismo, sono abituata a sovvertire i sondaggi e sono l’unica che ha battuto più volte la ‘Santa Alleanza’ in Alto Adige e in Parlamento”.

E infine: “Se gli amici del centrodestra mi seguono, ci saranno grosse soddisfazioni e la legge elettorale ad personam si ritorcerà contro i suoi stessi autori. Attendiamo con gioia la Boschi nelle forche caudine di una regione sui generis che ha risvolti inediti”.

 

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Martin Daniel Sab, 12/09/2017 - 11:02

Così parlò la Bolzanina doc eletta nel campano... Per il resto il solito ritornello dei sistemi elettorali italiani che, con i mille paracaduti delle candidature plurime e delle liste bloccate ambi orchestrate dalle segreterie di partito, garantiscono ai politici di professione permanenza a vita in quel universo parallelo. Il non volersi ripresentare al proprio elettorato nella regione d'origine è poi il classico - e massimo - esempio di DERESPONSABILIZZAZIONE politica alla quale l'elettore italiano è stato abituato. Alla stessa stregua delle successive lacrime di coccodrillo sulla disaffezione della gente e del successo dei populismi.

Sab, 12/09/2017 - 11:02 Collegamento permanente
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Robert Tam... Dom, 12/10/2017 - 12:40

Ennesima figura di m...a del PD. Non solo incapace di gestire le proprie finanze a livello locale, ma ora viene imposto un candidato esterno, che non solo non sa un tubo delle realtà locali, ma che per giunta ha attaccato ferocemente l'autonomia locale.
L'ennesima prova che il PD non dovrebbe governare la provincia.

Dom, 12/10/2017 - 12:40 Collegamento permanente