Areale e Benko: due mondi diversi?
Dopo aver tenuto un profilo basso durante tutto il periodo a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno in cui sindaco e vicesindaco si sono dati battaglia (a dire il vero in maniera elegante) sulla questione dell’Areale, l’assessora comunale di Bolzano Marialaura Lorenzini ha scelto il primo giorno dopo le vacanze per rendere nota una sua articolata presa di posizione in merito.
Lorenzini come prima cosa ricostruisce il percorso del progetto dell’areale, non mancando di rimarcare in maniera indiretta di essere di fatto lei l’unico architetto in giunta. Tra l’altro con un recentissimo passato professionale (in aspettativa) proprio presso l’altro interlocutore pubblico della mega operazione urbanistica e cioè la Provincia Autonoma di Bolzano.
Lorenzini ricorda che il progetto ha preso il via agli albori del nuovo millennio essendo scaturito nel 2000 da un processo partecipato che ha visto protagonisti il Comune di Bolzano, la Provincia e RFI.
Così come l’assessora comunale ricorda come l’arch. Boris Podrecca abbia vinto nel 2010 un concorso internazionale indetto con bando europeo, sbaragliando altri 137 progetti in quanto il suo venne ritenuto il migliore. “Da una qualificata commissione di esperti e urbanisti internazionali”, ricorda Lorenzini.
Non solo: Lorenzini ricorda anche che tra il 2012 e il 2013 Podrecca ha avuto anche occasione di presentare il Piano di riqualificazione in Consiglio Comunale, ottenendone l’approvazione.
La ricostruzione dei (finora) 16 anni di storia del progetto dell’Areale consente quindi a Lorenzini di evidenziare come lo stato attuale sia frutto di un “iter procedurale trasparente con regia pubblica sviluppatosi negli anni e seguito passo passo non solo dagli architetti ma anche da tutte le persone e le categorie interessate”.
Dopo di che l’assessora dice che “si era e (credo) si è ancora concordi su una serie di punti”. Elencandoli uno per uno.
1) Pianificazione urbanistica pensata e pubblica serve per evitare seri rischi di una cementificazione speculativa
2) Occasione per riqualificare e riunire finalmente i Piani al Centro storico
3) La città così si sviluppa risparmiando il verde agricolo e boschivo
4) L’alta qualità urbanistica e ambientale porta benessere, vivacità e sicurezza
Lorenzini afferma inoltre che l’operazione "deve avere obiettivi misurabili” e quindi “attenzione alla qualità delle abitazioni, dei servizi e degli spazi pubblici come le piazze, il percorsi ciclabili, i parchi e i percorsi verdi”.
E l’assessora comunale dei Verdi, da sempre invece oppositrice del progetto Benko, ricorda che i punti citati saranno tutti presenti nell’accordo di programma che darà il via alla grande opera (“che comunque dovrà passare tutte le Commissioni e poi il Consiglio Comunale”).
Lorenzini critica quindi apertamente il vicesindaco Baur. Ricordando che sia il sindaco che il vicesindaco di Bolzano “avevano avuto da agosto svariati incontri in Provincia propedeutici alla verifica dell’approvazione dell’Accordo di Programma e della successiva elaborazione del Bando di gara”.
“Per questo non comprendo perché il vicesindaco Baur ha voluto affrontare il tema prima sui giornali invece che discuterne in Giunta”, afferma quindi Lorenzini ricordando che in quel contesto l’argomento poteva essere approfondito “chiarendo insieme dubbi e perplessità”.
Lorenzini approfitta dell’occasione per rispondere a Baur, a proposito della proposta del vicesindaco che gli enti pubblici locali si facciano carico della spesa per acquisire i terreni interessati al progetto.
L’assessora comunale dei Verdi è categorica, affermando che “è impensabile che il Comune, che ha appena appianato i debiti, possa fare mutui per 20 anni pari a 12 milioni all’anno vedendosi costretto ad alzare le tasse ai cittadini già in difficoltà”.
Allargando il discorso Lorenzini definisce quindi “insostenibile” un finanziamento solo pubblico di Comune e Provincia pari a circa 250/300 milioni per effettuare lo spostamento dei binari. Approfittando anche dell’occasione per una stoccata alla Provincia stessa.
“Tuttora vengono negati a Bolzano i soldi necessari per realizzare almeno uno dei due tram”.
L’assessora alla mobilità del Comune di Bolzano ribadisce quindi il suo ‘credo’ verde, riaffermando quindi l’indispensabilità della soluzione del tram ed indicandola come una sorta di panacea ecologica “indispensabile per ridurre drasticamente l’uso dell’auto privata ed eliminare caos e smog che sono le vere emergenze di Bolzano”.
Perché Areale sì e Benko no?
Concludendo la sua presa di posizione, Lorenzini risponde quindi alla critica che le era stata rivolta a più riprese nei giorni scorsi soprattutto nel mondo della sinistra e dei movimenti che si oppongono strenuamente alle grandi opere con forte coinvolgimento di privati.
L’assessora comunale verde ricorda che a suo avviso le due operazioni Areale e Benko “sono completamente diverse”. Perché l’una (Areale) riguarda “un’area dismessa da anni, con binari morti” e l’altra invece “è un Parco storico tutelato e una parte edificata che necessita solo di cura” (Lorenzini fa riferimento oltre al parco anche a Stazione Autocorriere ed Hotel Alpi, ndr).
Le differenze non si fermano qui, secondo Lorenzini. In quanto a fronte della regia e pianificazione pubblica che riguarda l’Areale, per Benko si sarebbe trattato "un Privato che decide ‘come far bella Bolznano’ lasciando solo alla fine il parere al Consiglio Comunale, anzi saltandolo pure e infine utilizzando grandi mezzi propagandistici per raggiungere l’obiettivo”.
Lorenzini ricorda quindi come il progetto dell’Areale preveda “un indice di cubatura conforme al contesto urbano, pari cioè a circa 4,7 metri cubi per metro quadro”. A differenza di Benko “che calcola di realizzare addirittura 9,5 metri cubi per metro quadro”, ricorda Lorenzini aggiungendo che “togliendo l’inedificabilità urbanistica del Parco pubblico si arriva al doppio della cubatura pari a 17,2 metri cubi per metro quadro".
Lorenzini conclude dicendo di attendere la decisione del TAR sul progetto Benko. E manifestando invece la sua intenzione di sostenere la prosecuzione dell’iter per l’areale ferroviario.
“Migliorando tutto quanto è necessario al fine di ottenere una attenta, sostenibile riqualificazione di questa parte dismessa e che renda davvero un servizio alla città.”