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Le elezioni bolzanine sui media nazionali

Astensionismo, voto di protesta, estremismi: cosa dicono i giornali online riguardo i risultati del primo turno delle elezioni comunali a Bolzano.

Discreto risalto hanno avuto le elezioni comunali di Bolzano sui media nazionali. repubblica.it sottolinea la difficoltà oggettiva di garantire la governabilità alla città (dal momento che non è contemplato il premio di maggioranza) “con in prospettiva il rischio di nuove elezioni forse già in autunno” e il fatto che, malgrado la nuova legge elettorale, “il panorama politico” sia “ancora estremamente variegato”. Dà breve notizia dei risultati elettorali anche il sito di Internazionale evidenziando come il Movimento 5 Stelle e Casapound abbiano intercettato il voto di protesta. Il clamoroso successo del Movimento dei neofascisti, che conquista il 6,7% delle preferenze, viene analizzato anche dal corriere.it: “Complessivamente la bassa partecipazione ha rafforzato le ali estreme e penalizzato i moderati”.

Screenshot/ilfattoquotidiano.it

Si sofferma sugli effetti della nuova legge elettorale il giornale.it, provvedimento che ha decretato un calo del numero dei partiti in consiglio comunale, “se erano 18 alle precedenti elezioni, ora saranno soltanto 10 per via dei nuovi sbarramenti”. A vincere è di nuovo la frammentazione - scrive il fattoquotidiano.it - “Al ballottaggio per scegliere il primo cittadino della città altoatesina vanno Renzo Caramaschi, candidato del Pd, vincitore delle primarie ed ex city manager dell’amministrazione comunale, e Mario Tagnin, primo esperimento di laboratorio (ovviamente con variabili locali) di un listone di centrodestra senza simboli di partito”. L’astensionismo dilagante è l’altro fattore indagato: “Un trend di progressiva diminuzione dell’affezione al voto anche in un’area, l’Alto Adige, che vede normalmente affluenze al voto superiori rispetto al dato nazionale. A causare una certa disaffezione dei bolzanini per le urne, poi, è anche certamente il fatto di essere stati chiamati per la seconda volta al voto nel giro di un solo anno”.