Toponomastica. Parliamoci chiaro
Tutti noi conosciamo i continui dibattiti in merito alla toponomastica provinciale e devo dire che é uno spettacolo demotivante vedere come da una parte venga costantemente difeso l'indifendibile. Cosa é questo indifendibile ? Sono i nomi inventati da Ettore Tolomei. Una argomentazione diffusa (anche mia ma ora non piú) a difesa della preservazione di tali nomi in modo indiscriminato é che essendo passati ormai oltre 90 anni dalla loro introduzione (avvenuta nel 1923) essi sono effettivamente entrati nell'uso comune da parte degli italofoni e quindi si sostiene che abolirli oggi sarebbe una "ingiustizia". Ma di cosa stiamo parlando veramente ? Il fatto che dei nomi siano entrati nell'uso comune non autorizza necessariamente a renderli legittimamente equiparabili (sui cartelli) ai veri nomi storici tedeschi o ladini e questo a maggior ragione se si considera che nella stragrande maggioranza dei casi in cui la versione italiana é effettivamente inventata (quindi non in uso prima dell'"opera" di Tolomei) si tratta di nomi relativi a luoghi dove la presenza italofona é estremamente minoritaria (se non assente) e l'uso effettivo della versione italiana del nome praticamente assente. Questo significa che, per esempio, se in un paese il 99% di abitanti é di madrelingua tedesca (o ladina) non si capisce perché essi non possano decidere di tenere solo il nome tedesco (o ladino) che tra l'altro é la versione storicamente originaria e che, in quel determinato luogo, é effettivamente l'unica versione realmente in uso. Questo ovviamente non toglie che in molti altri casi la toponomastica italiana debba essere usata, soprattutto per quanto riguarda i centri urbani maggiori e in tutti i casi in cui la componente italofona vada a costituire almeno il 10% della popolazione locale. E in questi casi in effetti si tratta di nomi (relativi alle cittá e ai centri urbani piú consistenti presenti in valle) in cui la versione italiana era spesso giá in uso prima della formulazione del prontuario dei nomi di Tolomei. Ci sono tra l'altro molti altri esempi importanti in cui é presente, in altre province, per diversi luoghi, una toponomastica esclusivamente non-italiana. Per esempio in Valle d'Aosta molti nomi, specialmente riguardanti la micro-toponomastica (ma non solo), sono presenti solo in francese.
Ad ogni modo la regola da applicare sarebbe semplice: il nome in una versione (tedesco, italiano o ladino) dovrebbe essere presente qualora nel luogo considerato la percentuale del corrispondente gruppo etnico sia superiore al 10%. Va da sé che esisteranno molti cartelli con nomi solo in tedesco, alcuni solo in ladino e molti altri sia in italiano che in tedesco. È evidente poi che uno usa il nome che gli pare per denominare un luogo a prescindere da come é effettivamente denominato sui cartelli. Esempio: un tedesco che va a Trento dirá "Trient", se va in Val di Non dirá "Nonsberg", se va in val di Fiemme dirá "Fleimstal" anche se queste versioni tedesche non sono segnate da nessuna parte in Trentino. Analogamente un italiano che va a Ritten potrá continuare a dire "Renon", se va a Tiers potrá continuare a dire "Tires", se va a Villnöß potrá continuare a dire "Funes" ecc.. anche se queste versioni italiane non sono segnate sui cartelli. Ma non si puó onestamente pretendere che in un paese in cui un dato gruppo etnico é preponderante debba per forza essere presente una versione linguistica del nome che in quel luogo nessuno usa. È evidente. Di nuovo é il gruppo linguistico italiano che deve fare uno sforzo che fino ad oggi non ha fatto, anche in riferimento alla generale e pressoché totale assenza di una qualsiasi forma di rielaborazione storica in merito al passato fascista di questa provincia.
http://www.salto.bz/article/06072014/la-cosiddetta-storicizzazione-dei-monumenti-fascisti
È abbastanza straordinario
È abbastanza straordinario leggere un articolo di questo contenuto conciliante in lingua italiana. Non mi pare opportuno ad applaudere da parte "tedesca", visto che anche se chiedendo meno le emozioni esplodono normalmente. Andrea, ti auguro piú commenti che finora e una discussione viva.
In risposta a È abbastanza straordinario di Benno Kusstatscher
Quoto in pieno!
Quoto in pieno!
In risposta a È abbastanza straordinario di Benno Kusstatscher
Ich vermute, dass die
Ich vermute, dass die Diskussion ausbleiben wird, weil nämlich die Anti-Prontuarios dem wenig entgegenzusetzen haben (außer vielleicht einige sehr militante, aber die lesen wahrscheinlich keinen italienischen Artikel ;)) und die Pro-Prontuarios sehr stark ethnisch argumentieren, also dass explizit den Italienern etwas von "ihrer" Geschichte und Kultur genommen würde (wobei es sich ja eigentlich nicht nur um die Geschichte der Italiener in Südtirol handelt, sondern um die aller Südtiroler). Und die fühlen sich damit natürlich vor den Kopf gestoßen, weil wenn jetzt italienischsprachige Südtiroler anfangen, keinen kulturellen Verlust zu empfinden, wird diesem Argument der Boden unter den Füßen entzogen..
un aspetto da approfondire é
un aspetto da approfondire é che l'uso dei nomi tolemaici potrebbe aver acquisito certo riflesso sul marketing turistico (per esempio la recente questione di "Mühlbach/rio Pusteria") e questo chiaramente complicherebbe non di poco la questione.
Ma in linea di principio questa soluzione toponomastica corrisponde effettivamente all'unica soluzione onesta e giusta. Come detto gli italiani della provincia devono capire la non storicitá dei nomi di Tolomei e che l'uso comune di tali nomi non puó legittimarne la imposizione in paesi e zone della provincia dove tali nomi non vengono mai usati da chi ci abita.
In risposta a un aspetto da approfondire é di andrew_catalan…
ma é anche vero che tanti
ma é anche vero che tanti italiani vanno in ferie in Nordtirolo e non risulta che ci siano problematiche di tipo toponomastico, quindi anche questo argomento "turistico" é verosimilmente sopravvalutato.
In risposta a ma é anche vero che tanti di andrew_catalan…
La questione base a mio
La questione base a mio modestissimo avviso, sta tutta nel problema del "disagio" sentito dal gruppo etnico italiano. Già di per sè gli italiani sono un popolo che fino ad oggi non è stato capace a fare i conti con il proprio passato bellico e postbellico, ne è la prova che ancora oggi giovani studenti universitari di estrema destra e sinistra ancora se le danno di santa ragione dando del fascista o del traditore partigiano all'avversario. In Sudtirolo o nella dizione napoleonica (e non tolomeica) Alto Adige, questo problema non poteva non accuminarsi, tenendo a mente che gli eventi violenti degli anni 60 rendono il passato non poi tanto lontano.
La soluzione sta nell'educazione, è tempo che nelle scuole (anche tedesche!) si facciano in conti anche con il passato recente della nostra terra, con l'intento di creare una certa sensibilità per il tema senza condannare nessuno.
In risposta a La questione base a mio di Mensch Ärgerdi…
é cosí. comunque la vera
é cosí. comunque la vera soluzione resta quella sia per i relitti fascisti che per la toponomastica. credo che una grave responsabilitá a Bolzano ce l'abbia la politica e in particolare il centro-sinistra italiano che ha sempre dimostrato ipocrisia e grande debolezza nell'affrontare questi temi. Tutti a straparlare di convivenza ma poi quando c'erano i caroselli filo-fascisti tutti zitti e sotto sotto conniventi. questa é la realtá. senza considerare la adunata degli alpini a Bolzano di 2 anni fa, che non puó non essere considerata una provocazione e un evento fuori luogo. Sarebbe fuori luogo perfino farlo in Trentino dove gli alpini erano stati anche lí degli invasori. per quanto riguarda il disagio: ci sará anche, ma del resto se non si fa mai un minimo sforzo per ammettere e risolvere queste questioni attivamente poi ci si ritrova ad attaccarsi a un passato fascista presentandolo come "cultura italiana". Non so se mi spiego.
In risposta a é cosí. comunque la vera di andrew_catalan…
Beh anche i verdi come gruppo
Beh anche i verdi come gruppo di centro-sinistra interetnico condividono questa responsabilità a livello provinciale. Peccato che non partecipino a questa discussione, di solito i loro commenti qui su salto non mancano.
einverstanden. endlich einmal
einverstanden. endlich einmal jemand, der zwischen exonymem gebrauch und offizialität unterscheidet. ich sage zu milano ja auch mailand, obwohl das nicht am ortsschild steht. auch die prozentlösung ist etwas, das sich international durchgesetzt hat. dadurch könnten von mir aus auch "tolomei-namen" legitimiert werden. einzig die bezeichnung deutsche, italienische und ladinische namen stört mich ein klein wenig. es sind vielmehr die namen, die von deutsch-, ladinisch- und italienischsprachigen benutzt werden. denn naturns, kastelbell usw. sind keine "deutschen" namen. darin liegt ja auch ein bisschen der hund begraben. sonst super.
In risposta a einverstanden. endlich einmal di Harald Knoflach
sí é chiaro che la
sí é chiaro che la distinzione "tedesco" "italiano" "ladino" é necessaria per fare questo discorso, ma ovviamente volendo essere piú rigorosi sappiamo che diversi nomi tedeschi originano da un substrato retoromanico (o ladino o romancio) quindi pre-germanico, ma questo alla fine non modifica la questione della effettiva non-storicitá dei nomi tolemaici.
Andrea, folgorato sulla via
Andrea, folgorato sulla via per Damasco?
In risposta a Andrea, folgorato sulla via di pérvasion
Pezzo largamente
Pezzo largamente condivisibile, comunque...
Nun ja, die Thematik kann
Nun ja, die Thematik kann erst im Sinne "aller" gelöst werden, wenn sich die Nachkommen von Migranten aus Italien in Südtirol (vor allem in Bozen) von der scheinbaren nationalen "Schutz-Mama" vollkommen emanzipiert und imstande ist ein lokales Selbstbewusstsein zu entwickeln. Ich kenne einige Bozner italienischer Zunge, welche mir den Anschein erwecken, in diese Richtung zu gehen. Sehr dazu beigetragen hat das korrupte nationale Rechts-Links-Parteien-System, welchem die Bevölkerung Italiens egal ist und erst recht jene "Quattro Gatti" ganz im Norden.
Chiaramente per gli italiani
Chiaramente per gli italiani che sono qui da tempi recenti (prima generazione) é un processo piú difficile, mentre per quelli (tipo me) che originano in gran parte dal Trentino e sono presenti qui da molte generazioni e da prima del 1919 é un'altra cosa...
In risposta a Chiaramente per gli italiani di andrew_catalan…
É tempo che i sudtirolesi
É tempo che i sudtirolesi storici italiani (con radici trentine o altre) alzino la voce nel debattito pubblico per evitare che le nostre vicende continuano ad essere pendenti afferrandosi al solito pretesto interetnico. In fondo i problemi veramente etnici sono pochi da noi. Detto questo riccordo che in questi tempi c'é l'opportunitá per tutti gli italiani che ci vivono per finalmente "storicare" se stessi in questo territorio. Benvenuti tutti!
In risposta a É tempo che i sudtirolesi di Benno Kusstatscher
esatto. cominciare a re
esatto. cominciare a re-introdurre anche in Sudtirolo la nozione storica in base a cui sono sempre esistiti tirolesi di madrelingua italiana è a mio modo di vedere un elemento essenziale per poter risolvere più efficacemente le questioni di cui si parlava (e cioè eliminazione dei relitti fascisti e restaurazione della toponomastica).
In risposta a esatto. cominciare a re di andrew_catalan…
richtig. mit diesem gedanken
richtig. mit diesem gedanken kommt das nationale nicht wirklich zurecht. fakt ist, dass in tirol seit ewigen zeiten drei sprachgruppen beheimatet sind.
In risposta a richtig. mit diesem gedanken di Harald Knoflach
In generale é questione di ri
In generale é questione di ri-coltivare un senso di appartenenza. Per i francesi é la Francia per i tirolesi é il Tirolo (storico), per i veneti il Veneto. La differenza tra regione e nazione riguarda una differenza di dimensione territoriale in ultima analisi ma il concetto di fondo é sempre quello: la coltivazione di uno spontaneo senso di appartenza avente effettive radici storiche. La questione poi é di mettere in evidenza l'inautenticitá di certi "Stati nazione" come l'Italia (e in parte anche la Germania) dove per le diverse regioni c'é molto di piú una coesione intra-regionale piuttosto che inter-regionale.