“Su Alperia servono garanzie”

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Al via oggi pomeriggio le prime nuove interlocuzioni tra Provincia di Bolzano e Comuni di Bolzano e Merano sulla governance di Alperia. A metà giugno di quest'anno, infatti, l'assemblea degli azionisti della società elettrica ha convenuto che, a quasi dieci anni dalla propria costituzione, fosse opportuno valutare l'eventuale necessità di modificare l'attuale modello di governance dualistico. L'obiettivo condiviso - aveva dichiarato Alperia in una nota - è quello di pervenire a eventuali modifiche statuarie in grado di rispondere in modo più efficace alle esigenze attuali e prospettiche della società. Durante l'assemblea è stato quindi stabilito di "avviare in tempi brevi un processo di approfondimento e revisione dello statuto vigente, con l'intento di giungere nel più breve tempo possibile a una proposta condivisa di aggiornamento". Una intenzione che già era stata manifestata a dicembre del 2024 e però non aveva ottenuto seguito, vista la contrapposizione dei Comuni di Bolzano (e dell'allora sindaco Renzo Caramaschi) e Merano (con Dario Dal Medico) che detengono ciascuno il 21% di Alperia (la Provincia partecipa con il 46,38%, mentre la restante parte, l'11,62%, è di Selfin srl, che raggruppa oltre 100 comuni altoatesini). Anche se pure questa volta la revisione dello statuto non convince tutti, con le nuove Giunte - Corrarati nel capoluogo e Zeller nel Burgraviato - il tentativo potrebbe andare in porto. In ogni caso, l'iter non dovrebbe essere brevissimo, visto che per modificare lo statuto di Alperia è necessaria l'approvazione delle due Giunte comunali, di due commissioni comunali e, infine, quella del Consiglio comunale.
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Dal sistema dualistico al tradizionale?
Fin dalla sua fondazione, avvenuta nel gennaio del 2016 con la fusione delle società Etschwerke (AEW) e SEL, l'organizzazione di Alperia prevede la presenza di un Consiglio di Gestione, composto da sei componenti, e di un Consiglio di Sorveglianza, composto anch’esso da sei componenti, di cui tre nominati dalla Provincia Autonoma di Bolzano e da Selfin Srl e tre nominati dai Comuni di Bolzano e Merano. L'attuale modello "dualistico" - che è giunto al terzo mandato - potrebbe ora trasformarsi in uno tradizionale, che prevederebbe la sola presenza di un Consiglio di Amministrazione (Cda) e di un Collegio sindacale. Fino ad ora, la divisione tra gestione e sorveglianza ha permesso che si mantenessero equilibri di rappresentanza che, secondo i più scettici, con il nuovo modello potrebbero venir meno, così come potrebbero venir meno le entrate ottenute dai dividendi. Va sottolineato però che se il numero di rappresentati in Cda fosse tale da far sentire garantiti il Comune di Bolzano e quello di Merano questi ultimi non sembrerebbero aver problemi a dare il proprio ok alla modifica dello Statuto.
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Secondo l'assessore comunale di Merano, Nerio Zaccaria, che ha le deleghe ai rapporti con le società partecipate, alle finanze e al bilancio, serve trovare una soluzione che vada bene a tutti. "La posizione di Merano e Bolzano credo sia quella di valutare la proposta della Provincia ma, allo stesso tempo, sottolineare la necessità che i due Comuni abbiano il loro spazio, la loro rappresentatività", dice Zaccaria. "Questo dev'essere il primo passo per poi affrontare altre ipotesi di cambiamenti. Passare a una governance tradizionale - conclude l'assessore - può essere un elemento di modernità, ma serve trovare un accordo condiviso".
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Sulla stessa linea anche il Sindaco di Bolzano, Claudio Corrarati: "L'incontro di oggi sarà importante. Ascolteremo le indicazioni che ci darà il presidente Kompatscher ed evidenzieremo che, a nostro parere, il cambio di governance deve portare con sé delle garanzie". Il primo cittadino assicura collaborazione: "Avremo un approccio franco, di qualità, sinergico e collaborativo, perché - evidenzia Corrarati - il discorso riguarda l'identità e il ruolo delle città nella società Alperia".
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