Saint Germain
Il 10 settembre prossimo, a Innsbruck, la Dieta del Land Tirol terrà una seduta straordinaria in occasione del centesimo anniversario del trattato di Saint Germain che, nel settembre del 1919, sancì la pace tra le potenze vincitrici della Grande Guerra e l’Austria, e, con essa, la divisione dell’antico Tirolo, portando i confini dell’Italia sino allo spartiacque alpino. È una data che assieme a quella del 4 novembre 1918, fine dei combattimenti ed occupazione italiana dell’Alto Adige, rappresenta un momento cruciale nella storia della provincia. Sono anniversari la cui celebrazione è sempre stata momento per riaprire ferite mai compiutamente rimarginate. L’Italia vincitrice ricordava il proprio trionfo, i sudtirolesi issavano nella memoria bandiere listate a lutto per rievocare una separazione mai accettata.
Gli echi di antiche contrapposizioni risuoneranno inevitabilmente anche delle celebrazioni che si terranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. La politica, tuttavia, cerca di dare, a queste rievocazioni, anche una profondità storico scientifica che spesso, nel tumulto delle contrapposizioni passate, è mancata. Annunciando che, assieme al collega trentino Maurizio Fugatti, sarà presente alla cerimonia del 10 settembre, il Presidente altoatesino Arno Kompatscher ha voluto presentare anche un vasto programma di analisi storica di ciò che avvenne esattamente un secolo fa. Per impostarlo la Provincia si è avvalsa della collaborazione del Centro Competenza per la storia regionale operante ormai quasi da un decennio presso la Libera Università di Bolzano. Alla Presidente della LUB Ulrike Tappeiner e al direttore del Centro, lo storico Oswald Überegger il compito di elencare le varie iniziative. Uscirà a giorni un volume, curato dallo stesso Überegger, nel quale le vicende che portarono alla pace di Saint Germain verranno analizzate con particolare riferimento alle trattative riguardanti la sorte del Tirolo meridionale. Da ottobre a dicembre avrà luogo un ciclo di otto conferenze tenute da storici di vaglia sui vari aspetti di quel periodo tormentato. Agli inizi di novembre l’ateneo bolzanino ospiterà poi un convegno dedicato all’eredità lasciata dalla Grande Guerra. Infine, si è detto, per non privilegiare unicamente Bolzano e le altre città, il Centro manderà i suoi collaboratori a tenere una fitta rete di conferenze anche nei vari centri della periferia altoatesina.
Programma assai ricco, dunque, cui vanno ad aggiungersi progetti di ricerca particolari come quello curato dalla storica Magda Martini sull’evoluzione della situazione politica e dell’immagine collettiva, in Italia, con particolare riguardo alla vicenda altoatesina in quegli anni cruciali.
La celebrazione tirolese del 10 settembre non esaurirà poi il programma delle rievocazioni di carattere politico. Cinque giorni prima, l’anniversario dell’Accordo Degasperi Gruber, sarà l’occasione per ricordare anche altri tre importanti passaggi nella storia altoatesina del 900: il trattato di Saint Germain per l’appunto, le opzioni di cittadinanza che andarono completandosi proprio nella seconda parte del 1939 e il congresso col quale, nell’autunno del 1969, la Südtiroler Volkspartei espresse a stretta maggioranza il suo storico assenso per il “Pacchetto”. Un susseguirsi di avvenimenti più o meno felici, che ha costruito la realtà altoatesina quale la conosciamo al giorno d’oggi.