Cronaca | Fondo di Solidarietà

Accordo su staffetta generazionale

Tra le novità del nuovo accordo relativo al Fondo di Solidarietà riveste particolare importanza la staffetta generazionale. I dettagli nell’articolo di Maurizio Surian.
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Foto: (c) pixabay

Il Fondo di solidarietà bilaterale della Provincia di Bolzano è stato istituto nel 2015. Nato per effetto della legge 148/2015 (disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali), è il frutto di un accordo tra le parti sindacali e datoriali, unitamente all’Assessorato al Lavoro della Provincia di Bolzano.

Il Fondo è, dunque, uno strumento finalizzato ad assicurare principalmente ai lavoratori una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa.

Il Fondo eroga l’assegno d’integrazione salariale, ovvero un'integrazione salariale ai lavoratori dei settori che non hanno accesso alla cassa integrazione ordinaria (CIGO), ad esempio agli operatori del turismo o a quelli dei servizi.

La riduzione dell'attività può derivare da situazioni straordinarie legate al mercato (carenza di materie prime, ecc.), da eventi naturali (alluvioni, ecc.), da eventi imprevedibili (interruzioni prolungate dell'energia elettrica, ecc.), ma anche, in determinate circostanze, da crisi aziendali o cambiamenti a livelli di produzione.

Non da ultimo il Fondo ha avuto un ruolo di solidarietà importante, durante la crisi pandemica, erogando cassa integrazione e cassa in deroga (per aziende fino a 5 dipendenti), per un valore superiore ai 100 milioni di euro.

Nel dicembre scorso, le parti sindacali e datoriali, insieme all’Assessorato al Lavoro hanno adeguato l’accordo. Il nuovo accordo si è reso necessario a causa dell'adeguamento alla Legge n. 234 del 2021 la quale riforma degli ammortizzatori sociali.

Tra le novità del nuovo accordo riveste particolare importanza la staffetta generazionale. Essa permetterà, ai lavoratori che raggiungano i requisiti per la pensione di vecchiaia o anzianità, nei successivi tre anni, di ridurre il proprio orario di lavoro, mantenendo inalterata la contribuzione previdenziale (in sostanza come lavorasse a tempo pieno), consentendo la contestuale assunzione presso la medesima azienda, di lavoratori di età non superiore a 35 anni. Tale prestazione sarà attiva quando le parti sociali sottoscriveranno l’accordo che regolerà tale prestazione.

Il Fondo è amministrato da un Comitato nominato a livello locale con sede presso l'Istituto nazionale per la previdenza sociale (INPS) di Bolzano, composto da rappresentanti sindacali, datoriali, rappresentanti ministeriali, e un rappresentante della Provincia.

Lo stesso si alimenta con i contributi versati dai datori di lavoro, che occupano almeno il 75% dei propri dipendenti in unità produttive ubicate nel territorio provinciale, e dai lavoratori, nella misura di due terzi e un terzo. Tale contribuzione viene distribuita nuovamente in Alto Adige, sotto forma di assegno d’integrazione salariale ai lavoratori delle aziende in crisi.

Maurizio Surian