Spazi per il volontariato
L’8 agosto, la Giunta provinciale ha approvato un programma planivolumetrico proposto dall’assessore all’Edilizia pubblica e Patrimonio Massimo Bessone che prevede il risanamento di un edificio costruito nel 1895 in stile neorinascimentale. Acquistato dal Comune di Bolzano un anno fa, l’immobile situato in via Vittorio Veneto 5 prenderà nome e funzione di Casa delle associazioni di lingua italiana e raccoglierà le associazioni provinciali impegnate nell’ambito culturale, sociale, sanitario e sociosanitario. Occorre in primo luogo un risanamento energetico dell’immobile, al quale si aggiungono la ristrutturazione delle facciate esterne e l’abbattimento delle barriere architettoniche interne, in modo da trasformare i circa 6000m3 disponibili e adattarli alle esigenze delle varie associazioni.
Il progetto prevede che il risultato dell’investimento complessivo di 4,8 milioni di euro venga messo a disposizione dei consorzi nel 2026, in modo da facilitare la loro attività di volontariato che non si limita al sociale, dove le associazioni operano per ragazzi, adulti diversamente abili e anziani, ma agisce anche nell’ambito sanitario che garantisce cure palliative a ragazzi e bambini. “Queste associazioni svolgono un ruolo importante per la società”, sottolinea l’assessor Bessone, spiegando che saranno coinvolte nella progettazione della nuova Casa delle associazioni di lingua italiana, dato che potranno trarre beneficio di una concessione a titolo gratuito dello spazio appositamente conformato alle loro necessità. Dopo le prime ispezioni dell’edificio svolte dai tecnici della Ripartizione Patrimonio avrà inizio il risanamento con l’intento di mettere in sicurezza l’immobile.
Queste associazioni svolgono un ruolo importante per la società”
Nel suo complesso, il progetto è analogo alla Casa della gioventù sita in via Goethe a Bolzano, una struttura inaugurata nel 2019 in cui hanno trovato posto delle associazioni provinciali in lingua tedesca. In considerazione di questa divisione linguistica, sensata nell’ambito sanitario, sboccia la speranza che più avanti il settore culturale e sociale permetterà ai vari gruppi linguistici di intrecciarsi in un’istituzione comune, basata sullo scambio e la condivisione.
Bello anche se il
Bello anche se il volontariato nel suo DNA non ha etnia ne confini. Quindi bello e triste allo stesso tempo.
In risposta a Bello anche se il di Massimo Mollica
Bisogna avere pazienza,
Bisogna avere pazienza, moltissima pazienza con in nostri politici... magari tra cinquant'anni cominceranno a capire per poi trarre le giuste conclusioni tra altri cinquant'anni.
Vergognoso da tutti i punti
Vergognoso da tutti i punti di vista. Non esiste fare distinzioni di gruppo linguistico per questi tipo di attività. Il prossimo passo quale sarà? Un pronto soccorso per il gruppo linguistico italiano e uno per quello tedesco. Riflettete, questo modello è divisivo. Basta con questa visione divisiva. Siamo altoatesini, siamo südtiroler, siamo unici, non prestiamoci più a queste strumentalizzazioni politiche. La politica ci vuole divisi per madre lingua. Basta.