Economia | La protesta

Poste, i sindacati insorgono

Per i sindacati i 20 milioni che la Provincia vuole stanziare per garantire il recapito postale giornaliero su tutto il territorio non sono la soluzione. Intanto chiude l’ufficio di Pineta.

Sono diversi i motivi per cui gli impiegati delle Poste sono tornati a scioperare il 7 settembre scorso (si asterranno dal lavoro fino al 7 ottobre), fra questi c’è la carenza del personale e la chiusura di alcuni uffici territoriali. La soluzione della Provincia per garantire il servizio di recapito postale quotidiano anche nei 70 comuni altoatesini dove l’azienda vorrebbe consegnare la posta a giorni alterni è quella di pagare 20 milioni di euro alle Poste. Ma i sindacati non ci stanno: “niente soldi, se non si sa come e dove verranno spesi”, riferiscono al quotidiano Alto Adige. 

Qualche giorno fa il presidente della provincia Arno Kompatscher si era incontrato con l’Ad di Poste Italiane Francesco Caio, il motivo: tentare di mantenere il recapito giornaliero, e non a giorni alterni, in tutta la Provincia. I sindacalisti della Cgil, tuttavia, esprimono il loro scetticismo, non convinti che Kompatscher sia stato adeguatamente informato sulle diverse questioni legate alla tormentata vicenda delle Poste. Si chiedono ad esempio se il Landeshauptmann sia a conoscenza del fatto che le decisioni che riguardano le Poste dell’Alto Adige vengano prese solo a Mestre o che l’unico dirigente presente in Alto Adige non abbia alcun potere decisionale. “Serve - si legge ancora sul quotidiano Alto Adige - che la direzione del personale venga una volta per tutte garantita all’Alto Adige con personale anche dell’Alto Adige e che lo stesso si relazioni con la massima dirigenza romana di Poste”.

Nel frattempo dal 17 settembre l'ufficio postale di Pineta (frazione di Laives) verrà chiuso - l'impiegata viene spostata nella filiale di Laives e i locali restituiti alla parrocchia che ne è proprietaria - fino a nuovo ordine e rimarrà attiva esclusivamente la sede di via Vigneti, soluzione che comporterà non pochi disagi ai residenti di Pineta. Ci aveva provato il sindaco Christian Bianchi - discutendone con Kompatscher - a scongiurare la chiusura dell’ufficio (il cui volume d’affari era comunque discreto) o quantomeno di tentare con il compromesso dei giorni alterni, ma le cose non hanno evidentemente funzionato lasciando di fatto gli abitanti di Pineta orfani del loro servizio postale.