Politica | Aus dem Blog von Umberto Gangi

Dei delitti e (dell'incertezza) delle pene

Un evergreen...il sovraffollamento delle carceri.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Ogni tanto in Italia qualcuno apre gli occhi e, folgorato dallo stupore, si rende conto di non essere nell'Eden (cosa che accade con sempre maggiore frequenza da quando i cinema hanno deciso di orientarsi su nomi americanizzanti per le loro insegne). In genere gli improvvisi risvegli riportano di moda, qual zeppa o pantalone a zampa di elefante, robe mostruose mai purtroppo definitivamente estinte: può trattarsi del debito pubblico, della disoccupazione, delle malconce pensioni e così via. 

Stavolta è toccato al sovraffollamento delle carceri. 

Il tema è ovviamente molto delicato: si parla di violazione dei diritti umani ed ho personalmente avuto modo di vedere gli effetti esiziali di tale nefandezza. Ciò che però un sopracciglio lo alza e come è la scelta dei modi (sui tempi soprassederò: non mi va di sparare sulla croce rossa) individuati per la soluzione del problema. Giorgio Napolitano, infatti, ha sentito la necessità di indicare al Parlamento un gran numero di vie evidenziando, però, la corsia preferenziale da accordare ad indulto ED amnistia. A Berlusconi non sarà sembrato vero: dopo avere beneficiato separatamente di ambo i provvedimenti (dell'amnistia nel caso della falsa testimonianza sul processo alla loggia P2, dell'indulto - che peraltro gli consente, appunto di stare fuori dalle patrie galere - nella recente sentenza Mediaset) ha finalmente subodorato l'occasione della doppietta; penso che la Pascale in questi giorni stia vedendo due esseri scodinzolanti in giro per casa. 

Chiusa la parentesi berlusconiana, è il caso di ricordare al buon usufruttuario del Quirinale che la clemenza non risolve il problema se non è preceduta (e non seguita o accompagnata) da riforme strutturali. Su quante e quali leggi vadano cambiate potrei soffermarmi ore (e chissà che non lo faccia), ma ora vorrei invece rimarcare, come fossi un albergatore della riviera romagnola in agosto, la carenza di posti. 

Lo stesso Napolitano ha fatto notare che non è che in Italia, rispetto agli altri paesi abbondino i delinquenti (in proporzione ne abbiamo meno di Francia e, mi pare, Gran Bretagna...) ma, semplicemente non abbiamo le strutture per contenerli adeguatamente. 

Fino a qualche tempo fa avrei anche subito passivamente l'obiezione di chi dice che per costruire nuove carceri ci vuole tempo (specie se non si dà mai inizio alla costruzione, aggiungo io) e i detenuti non possono aspettare, ma poi ho fatto mente locale e mi sono ricordato (io, signor nessuno: il Ministro della Giustizia?) che di carceri costruite e mai usate ce ne sono già. 

Un esempio diretto è la struttura penitenziaria realizzata nel mio paese di origine, in Calabria. Non è mai entrata in funzione con la sua destinazione d'uso e ad oggi, se le mie informazioni non sono superate, ospita la caserma dei vigili del fuoco. Mah! Se fossi nei panni di un mio (ex)compaesano pompiere a questo punto una vecchietta, per dire, la scipperei: se proprio devo dormire in un carcere, almeno...

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Gianluca Trotta Mer, 10/09/2013 - 18:03

Già, la tempistica di questo monito sull'emergenza umanitaria delle carceri appare, purtroppo, sospetta. Non che non esista il problema, anzi. Ma la storia è sempre quella: quando a essere rinchiusi in posti sovraffolati e in condizioni disumane sono solo dei cosiddetti povericristi, il problema non esiste: tanto son delinquenti, magari si sono pure macchiati di quel pericolossissimo delitto che è l'immigrazione clandestina, che ci marciscano pure, nelle carceri, pensano i benpensanti. Ma appena a essere toccato è qualcuno di "rispettabile", apriti cielo! Qualche giorno fa, a pochi minuti di distanza, ho sentito Sallusti - che da qualche mese in qua ama giocare il ruolo del martire della libertà di stampa (cioè, volendo essere precisi nel caso specifico, della libertà di pubblicare articoli con notizie farlocche e decisamente diffamatorie) - chiedere rispetto per un uomo che sta per essere privato della sua libertà (non serve specificare a chi si riferisse); ma poco dopo elogiare i tempi in cui il governo di quello stesso uomo aveva stretto un accordo economico con un cosiddetto dittatore (qualche anno dopo combattuto in una vera e propria guerra anche dai cacciabombardieri dello stesso Stato), che in cambio di un bel po' di milioni di dollari e di quel po' di servilismo, garantiva che i disperati che fuggono dall'Africa subsahariana o dal Corno d'Africa fossero trattenuti dal salpare (sto usando un eufemismo, ovviamente) dalle coste del Paese da lui governato. Ah, bei tempi quelli, non c'erano sbarchi!, pensano i benpensanti; e chissenefotte che il motivo era che quelli che sarebbero sbarcati stavano morendo di sete in qualche prigione nel deserto... E i CIE (o come cavolo si chiamano adesso), quei veri e propri buchi nella giustizia democratica del nostro Paese, che nemmeno nel breve governo della cosiddetta sinistra sono stati messi in dubbio. Ci stanno ammassati, in condizioni indecenti, centinaia di cosiddetti irregolari, che non hanno fatto nulla di male per essere privati della libertà personale se non andare contro una legge indecente (che guarda caso porta il nome di due politici indecenti che hanno putroppo governato il nostro Paese) che li relega al ruolo di malfattori per il solo fatto di avere tentato l'unica via di sopravvivenza. Ecco, queste no, queste non sono emergenze umanitarie, ovviamente. Ma, guarda caso, quando qualcuno di molto importante viene riconosciuto come malfattore, per avere commesso un crimine come la corruzione o altro, ecco che, miracolo, scatta l'emergenza. E in fondo, d'altronde, se Napolitano, in maniera del tutto contraria alle consuetudini e alla logica che richiederebbe un po' di coerenza tra le dichiarazioni di una settimana prima e gli atti che si intraprendono, è stato rieletto nel suo ruolo, un motivo ci sarà pure, no? Avrei preferito che il presidente avesse tenuto un discorso come questo http://www.salto.bz/it/article/26082013/conventio-ad-excludendum , non come quello che ha invece recitato.

Mer, 10/09/2013 - 18:03 Collegamento permanente