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Sozialpartnerschaft

L'interesse del Sindacato del Trentino per il modello di relazioni sociali austriaco.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Salto.bz

Già la parola rappresenta una bella sfida per i parlanti la lingua di Dante: Sozialpartnerschaft, tredici consonanti contro solo sei vocali. Il suo significato è ancora più difficile da definire in italiano: si tratta infatti di quella particolare forma istituzionale di “collaborazione sociale”, adottata in Austria per bilanciare tra loro gli interessi dell’Economia con quelli del Lavoro dipendente e dell’Ente Pubblico. La formula funziona, tanto che i conflitti di lavoro trovano lì quasi sempre una conciliazione preventiva tra le parti e gli scioperi sono una rarissima “ultima ratio”. Nella nostra provincia di confine si è prospettata più volte la opportunità di conoscere e “importare” la Sozialpartnerschaft per migliorare le relazioni sindacali locali, che non godono di buona salute e producono pochi accordi aziendali e territoriali. Tutto senza successo. Nonostante la forte componente tedesca del mercato del lavoro, del sindacato e delle imprese, l’Austria rimane lontana mille miglia. In Alto Adige/Südtirol le cose funzionano (male) come nel resto del territorio nazionale. A Bolzano, di Sozialpartnerschaft non si parla più da molto tempo. Ed ecco la sorpresa, a parlarne e a riproporla con decisione è invece il sindacato del Trentino che guarda a quel modello con serio interesse e si chiede: perchè non adottarlo anche qui da noi? I risultati si vedranno, ma intanto…complimenti! L’Autonomia é soprattutto coraggio di trovare soluzioni nuove ai problemi dei cittadini. Guardando a nord e a sud del Brennero.
(www.albertostenico.it)