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Il superbalzello di Bronzolo

In Alto Adige solo 10 comuni su 116 applicano l'addizionale comunale IRPEF. Il più esoso è il Comune della Bassa atesina, che recentemente ha deciso un altro aumento.
Bronzolo
Foto: CC BY Wikipedia.it

Sul sito del Ministero delle finanze (Mef) è spiegato che l’addizionale comunale all’IRPEF è un’imposta che si applica al reddito complessivo ed è facoltà di ogni singolo comune istituirla, stabilendone l’aliquota e l’eventuale soglia di esenzione nei limiti fissati dalla legge statale. In Alto Adige solo 10 comuni su 116 la applicano: Appiano, Bressanone, Bronzolo, Campo Tures, Laives, Merano, Ora, Salorno, Sarentino e Termeno. Tra i grandi comuni, quindi, Bolzano e Brunico sono gli unici ad averla eliminata.

L’addizionale comunale rientra tra i principi del federalismo fiscale e permette ai Comuni in difficoltà di bilancio di avere un minimo di margine per “spremere” i cittadini residenti e di farlo, comunque, secondo il principio della proporzionalità: più si guadagna, più si alza l’aliquota e più si paga. Lo Stato ha però fissato il tetto massimo dell’aliquota allo 0,80% in modo da evitare che i municipi si facciano prendere troppo la mano.

La tassa si calcola per scaglioni di reddito e l’aliquota applicata alla fascia si somma a quella successiva. Giusto per dare delle coordinate (ma i calcoli dipendono da come vengono determinate le fasce e dalle aliquote) con un reddito di 14.000 euro e un’aliquota allo 0,60% si pagano 84 euro all’anno. Con un reddito di 30.000 euro (e una prima aliquota allo 0,6% per la prima fascia a 15.000, e una seconda aliquota allo 0,7 per la fascia tra 15.000 e 30.000) si pagano 195 euro. Per un reddito di 76.000 euro e l’aliquota massima allo 0,8% si pagano 538 euro.

La lista dei Comuni

Come si vede a questo link dalla tabella riassuntiva dell’Astat con le aliquote applicate nel 2021, la maggior parte dei Comuni applica una aliquota unica piuttosto bassa. Addirittura bassissima a Merano (0,10%), bassa a Salorno a Ora (0,20%), Laives 0,25 (con un esenzione sotto i 15.000 euro) e Sarentino (0,30). Cominciano a fare sul serio Bressanone (con aliquote progressive tra 0,10 e 0,45%) e Campo Tures (aliquota unica a 0,50%).  La palma di Comune più esoso dell’Alto Adige spetta però a Bronzolo, che arriva ad applicare l’aliquota massima dello 0,8% alla fascia di reddito superiore ai 75.000 euro, con un’esenzione per chi ha redditi inferiori a 17.000. Nello specifico nel comune della Bassa atesina fino a quest’anno per un reddito imponibile da 15.0001 a 28.000 euro era prevista un’aliquota dello 0,30 %; da 28.000 a 55.000 Euro dello 0,40 %; da 55.000 a 75.000 Euro dello 0,60 %. Sopra i 75.000 euro scattava, appunto, l’aliquota dello 0,8.

Nuovo aumento a Bronzolo

Nonostante i conti siano più che in ordine (avanzo superiore ai 650.000 euro) nelle scorse settimane il Consiglio comunale di Bronzolo, su proposta dalla Giunta presieduta dalla Sindaca Giorgia Mongillo e sostenuta dalla coalizione di maggioranza composta dalla Lista Democratici di Centro, dalla SVP e dalla Lega, ha deliberato un ulteriore aumento dello 0,05% di tutte le aliquote, tranne, perché non si può, di quella massima dello 0,8%.  La proposta ha trovato forte opposizione dai consiglieri della lista Civica Bronzolo 2.0 - Branzoll 2.0, Tullio Tretter, Malcolm Brunelli e Thomas Vicentini.

 

“Le aliquote a Bronzolo – hanno fatto notare - sono le più alte e la quota di reddito esente la più bassa; inoltre i bilanci degli anni 2018 e 2019 si sono conclusi in positivo e l’esercizio finanziario 2020 ha presentato un avanzo pari a 650.491 euro. Non si giustifica pertanto un ulteriore aumento dell’addizionale IRPEF, che porterebbe nelle casse del Comune 158.000, euro, 25.000 in più rispetto al 2020”.  Secondo i consiglieri l’addizionale IRPEF “dovrebbe pertanto essere totalmente eliminata, in coerenza con la promessa fatta in passato, invece di attingere ancora dalle tasche delle cittadine e dei cittadini di Bronzolo”.