Società | L'inchiesta

“Lavoratori in quotidiana instabilità”

La Procura di Milano accusa Aspiag, concessionaria di Despar, di somministrazione illecita di manodopera. La sindacalista Costanzo: "Fenomeno conosciuto anche qui, no a lavoratori di serie B".
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Foto: upi
  • Una nuova inchiesta della Procura di Milano sulla somministrazione illecita di manodopera accende i riflettori su Bolzano. Al centro delle indagini c’è infatti Aspiag service srl, la società attiva nel settore della grande distribuzione e concessionaria del marchio di supermercati Despar, la cui sede legale è proprio a Bolzano. “Questa indagine non dice niente di nuovo rispetto a quello che le organizzazioni sindacali da anni denunciano su Aspiag che, come tante altre imprese, utilizza il sistema degli appalti per abbattere i costi”, afferma Antonella Costanzo, segretaria provinciale della Filcams Cgil. Secondo il procuratore di Milano Marcello Viola la società, concessionaria del marchio di supermercati Despar, avrebbe utilizzato la somministrazione illecita di manodopera per appaltare il personale a “società filtro” che si sarebbero a loro volta servite di società cooperative dette “serbatoio” per appaltare i contratti di lavoro; il tutto con l’obiettivo di omettere il versamento dell’I.V.A. e gli oneri previdenziale e assistenziale al personale assunto.

    Mercoledì (8 gennaio) il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Milano ha eseguito un sequestro preventivo d’urgenza nei confronti di Aspiag per l’importo di  8 milioni di euro. Ma come funziona questo sistema dei serbatoi di manodopera? “In questi casi c’è una promiscuità nella gestione dei lavoratori, che sono formalmente assunti dall’azienda B, ma sono diretti e coordinati dall’azienda A”, spiega Costanzo. “In questo sistema l’azienda “madre” fa assumere un lavoratore da un’altra impresa che applica condizioni economiche meno favorevoli, ma continua a gestire direttamente il dipendente ma non riconosce al lavoratore una retribuzione più alta e contributi previdenziali adeguati, come sarebbe invece suo dovere”. 

  • Antonella Costanzo: segretaria provinciale della Filcams Cgil. Foto: CGIL-AGB
  • Aspiag Service è la concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l'Emilia-Romagna e la Lombardia, è la seconda azienda per fatturato in Regione nel 2023 con 2,43 miliardi di euro. Con 554 punti vendita nel Nord-est, l’azienda con sede legale a Bolzano ha 9.425 dipendenti.  La procura accusa Aspiag di un “sistema di sfruttamento dei lavoratori” che ha inoltre portato a grandissimi danni all’erario pubblico con un accumulo di debiti Inps e Agenzia delle Entrate per che ammonterebbero a quasi 25 milioni di euro (come riportato dal Fatto Quotidiano).  “I lavoratori più a rischio di subire questi fenomeni di sfruttamento sono quelli impiegati in settori come la vigilanza, la logistica (sia trasporto che movimentazione manuale di merci) e i multiservizi, come la ristorazione collettiva. Si tratta di lavori che più facilmente sono coinvolte nei fenomeni di appalto – spiega Costanzo –. Le condizioni di lavoro di chi è in appalto non sono mai particolarmente favorevoli. Si tratta di persone che sono alla mercè delle gare o delle ricontrattazioni tra aziende private. Ogni 2-3 anni si vedono cambiare il contratto, cambiare le condizioni di lavoro, cambiare le ore di lavoro, cambiare il contratto collettivo che gli viene applicato da un'azienda e dall'altra no, sono condizioni di quotidiana instabilità”.

     

    "Si tratta di persone che sono alla mercè delle gare o delle ricontrattazioni tra aziende private". 

     

    Il problema dei contratti sottosoglia riguarda molte grandi aziende italiane che trattano in modo non equo i lavoratori, la Procura di Milano ha avviato inchieste analoghe anche contro DhlAmazonGlsLidlBrt, GeodisEsselungaSecuritaliaUps, Gxo. “Non bisogna trattare i lavoratori in appalto oppure di provenienza delle agenzie come lavoratori in serie B, ma provare a fare contrattazione strutturale anche per loro, chiedendo l'applicazione delle condizioni contrattuali dell'azienda che appalta il servizio. Questo si può fare, ad esempio, impedendo chi gestisce il servizio appaltato di avere uno sgravio di costi, facendo diventare antieconomico, sconveniente appaltare lavoratori”, aggiunge la sindacalista, che conclude: "Grazie alla contrattazione collettiva Aspiag ha firmato un accordo con le principali associazioni e organizzazioni rappresentative, impegnandosi a superare il modello di esternalizzazione. Lo scorso anno ha preso un impegno simile anche per i lavoratori del magazzino di Bolzano, che attualmente sono ancora assunti da aziende terze. L'azienda ha promesso che questi lavoratori vengano assunti direttamente da Aspiag entro il 2025".