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Valentine's dick pic

Esibizionismo in chiave tecnologica: un k&v per evitare regali indesiderati, o, meglio, per evitare molestie pensando di fare regali.
san valentinochappy valentine's
Foto: Pixabay

Con San Valentino alle porte, ecco un k&v per evitare regali indesiderati. O forse meglio dire: evitare molestie pensando di fare regali. Non sto parlando delle parafrasi allo spot pubblicitario della mia adolescenza “Se qualcuno ruba un fiore per te, sotto sotto…”, sto parlando dell’invio di dick pic, ossia l’invio non richiesto di foto di organi genitali maschili.

Sarei curiosa di sapere quante delle lettrici hanno già avuto questo dubbio piacere. Studi dimostrano che succede a una donna su due tra i 18 e i 36 anni (Singles in America 2016 / YouGov 2018), soprattutto a donne giovani. L’ho quindi chiesto ad alcune ragazze tra i 14 e i 17 anni, la risposta è stata “certo!”.
Non importa quali persone e luoghi frequenti e non bisogna neppure essere iscritta ad una piattaforma di dating. Basta che tu abbia uno smartphone con una app come Whatsapp o Facebook: prima o poi “il dono” arriva. Un qualche utente (spesso sconosciuto e forte dell’anonimato dato dai social, a volte anche un conoscente) nella sua ossessione fallica pensa di avviare un flirt piccante con l’invio non richiesto di una foto del suo pene. Senza tener conto del fatto che nella maggior parte dei casi le angolazioni della foto sono tutt’altro che lusinghiere per il mittente. E poi chi spedisce non considera il fatto, che nessuna donna dovrebbe subirsi una foto che nella migliore delle ipotesi è semplicemente ridicola, a volte rivoltante e nella peggiore delle ipotesi addirittura ritraumatizzante. Mai sentito che il consenso dovrebbe essere alla base delle interazioni?

Insomma, la condivisione non richiesta di dick pic è esibizionismo in chiave tecnologica, utilizzata da uomini con bassa autostima, scarsa empatia e tendenza alla manipolazione. In altre parole: se la foto non è richiesta, il risultato non è un flirt e non porterà alla tanto anelata ammirazione. È un atto di sessismo, una molestia a tutti gli effetti. O meglio un abuso, dato l’esercizio di potere nell’imporre alla destinataria l’immagine fallica. Niente di cui andare fieri, infatti solo una minima parte degli uomini intervistati negli studi sopra citati ammettono l’invio di dick pic.

In Germania l’invio di dick pic costituisce reato punibile con sanzione pecuniaria o detenzione, e le vittime possono avvalersi di un risarcimento danni. in Italia se ne sta ancora discutendo (non sia mai che venga limitata la libertà d’espressione della patria del Bungabunga). Nel mentre riassumo l’essenziale: se il tuo pene ti piace, buon per te. Non è il caso di presupporre una tacita accondiscendenza e imporlo a una donna che non te lo abbia esplicitamente chiesto. Né a San Valentino né mai!