Coronelle, ricorso degli ambientalisti
Alpenverein, il Dachverband für Natur- und Umweltschutz, l’Heimatpflegeverband e Mountain Wilderness hanno presentato le proprie osservazioni critiche alla delibera della Giunta comunale di Nova Levante del 22 marzo scorso, la quale punta a modificare le norme di protezione e utilizzo dei prati e pascoli previste dal Piano paesaggistico comunale. Tali modifiche consentirebbero la possibilità di “ampliamento qualitativo” delle attività ricettive e di ristorazione all’interno delle aree di pascolo e prato alpino, “in contrasto con le decisioni della Provincia sulla protezione del clima nonché le strategie di sviluppo dell'Alto Adige come Klimaland”, oltre che con la Legge provinciale Territorio e paesaggio (9/2018) e le Linee guida di sviluppo turistico 2030+. In vari passaggi, sostengono i sottoscrittori, il Piano paesaggistico rischierebbe di “degenerare in un mero veicolo per consentire un diritto di costruzione indefinito su aree in cui l'edificazione è vietata”.
Il trucco di via Nigra
Nella relazione tecnica dell'architetto Wiedenhofer allegata alla delibera di Nova Levante, si sostiene tra le altre cose che le attività interessate dalla norma si troverebbero tutte “lungo le strade provinciali di passo Costalunga e passo Nigra, per cui il paesaggio alpino non sarebbe intaccato da un eventuale ampliamento delle strutture”. Secondo le organizzazioni ambientaliste, invece, tale affermazione è falsa. Si tratterebbe infatti di un escamotage: il rifugio Fronza alle Coronelle (già nell’occhio del ciclone per il suo faraonico progetto di demo-ricostruzione) ha come indirizzo proprio “Via Nigra 18”, ma si trova centinaia di metri più a monte. “L’allargamento del rifugio Fronza alle Coronelle ha un impatto devastante sul paesaggio alpino: si trova in parte all'interno della zona cuscinetto Dolomiti-Unesco e a meno di 50 m dalla zona di tutela centrale”, si sottolinea nel ricorso: “L'impatto sul paesaggio di un ampliamento in questa zona è stato valutato come negativo anche dalla Fondazione Dolomiti Unesco nel 2019”.
“Depuratori insufficienti”
Nelle osservazioni, gli ambientalisti fanno inoltre notare che “l’impianto di depurazione delle acque reflue di Ega/Birchabruck ha una capacità di 650.000 m3 l'anno e serve i comuni di Nova Levante, Nova Ponente e Cornedo. Non è chiaro se questa capacità sia sufficiente per l’espansione delle strutture ricettive già esistenti nel comune di Nova Levante”. Come abbiamo raccontato su salto.bz, in Val Gardena e Val Passiria si assiste già a problemi di dimensionamento dei depuratori. Intervistato dalla Dolomiten, il sindaco di Nova Levante Markus Dejori ricorda però che l’impianto di Birchabruck è chiuso dal 2020.
Il comune è Cornedo, Cardano
Il comune è Cornedo, Cardano ne è una frazione.
In risposta a Il comune è Cornedo, Cardano di Ranger Smith
Giusto. Corretto, grazie.
Giusto. Corretto, grazie.