Società | l'iniziativa

Una petizione per la scuola plurilingue

Lanciata dal gruppo consiliare dei Verdi, la raccolta firme torna a cavalcare un argomento mai sopito ma, al contempo, mai davvero implementato.
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Foto: creative commons

Dopo la proposta di legge, la petizione lanciata dai Verdi indirizzata alla Giunta provinciale vuole in ogni caso mantenere l’attenzione sul tema della scuola plurilingue, ritornato significativamente alla ribalta (come dimostrato anche dall’acceso dibattito anche su salto.bz) dopo la missiva inviata dalla dirigente della Grundschule Gries, difesa a spada tratta dall’assessore Philipp Achammer, che invitava i genitori a presentarsi alle udienze solo se conoscevano bene il tedesco o, in alternativa, di avvalersi di un mediatore.

Chi parla più lingue, nella vita ha più occasioni

La raccolta firme ha già superato quota 1700, ma l’obiettivo è quello di ottenere – oltre che la visibilità – un risultato più ambizioso: introdurre nelle nostre scuole un percorso plurilingue alternativo ogni volta che si raggiunge un numero minimo di iscrizioni, prevedere un monitoraggio e corsi di formazione per il personale delle classi plurilingue, migliorare la comunicazione e la permeabilità tra i sistemi scolastici tedesco e italiano e continuare al contempo a garantire l'offerta scolastica esistente prevista dallo Statuto di autonomia. Secondo i Verdi i tempi sarebbero dunque maturi e la convivenza di più gruppi linguistici lo dimostrerebbe: “Molte famiglie chiedono da tempo una scuola plurilingue. Da giovanissimi è più facile imparare lingue diverse piuttosto che da adulti. E chi parla più lingue, nella vita ha più occasioni – si legge nel testo di accompagnamento – In Alto Adige però i sistemi scolastici separati rendono la cosa piuttosto difficile. Così accade che i giovani hanno paura o si vergognano di parlare l'altra lingua. Sempre più famiglie iscrivono i propri figli e le proprie figlie all'altro sistema scolastico e la Giunta provinciale ricorre a misure sempre più avventurose per dissuadere le famiglie dal farlo. Più cresce il desiderio di plurilinguismo – prosegue la petizione – più viene respinto con veemenza. Eppure, una scuola plurilingue come modello aggiuntivo non interferirebbe con il consueto insegnamento nella madrelingua così come garantito dallo Statuto di autonomia, ma al contrario lo rafforzerebbe. Una scuola plurilingue non deve essere improvvisata dagli insegnanti. Viene progettata da e con personale pedagogico formato proprio per questo. Bambine e ragazzi non vengono gettati in un ambiente estraneo, ma possono avvicinarsi insieme a più lingue”. 

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Simonetta Lucchi Mer, 05/10/2023 - 12:27

Come ho già commentato altrove, pur avendo sempre voluto una scuola senza divisioni e plurilingue, per me è necessario comprendere meglio come verranno strutturati questi percorsi, la suddivisione delle materie, i criteri di assunzione e qualifiche dei docenti, ecc..
Mi chiedo dove troviamo il personale formato e come verrà formato...molte cose che sarebbe utile definire ex ante.

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