Società | Solidarietà

L’eredità di Monika

Weissensteiner lascia l’Alto Adige. Si cercano profili idonei per proseguire l’attività di monitoraggio al Brennero e non solo. “L'impegno civile non si esaurisca”.

È una chiamata a raccolta quella lanciata da Monika Weissensteiner della Fondazione Langer: l’antropologa, nota per l’impegno profuso nell’ambito della cosiddetta crisi dei migranti, lascerà a inizio del mese prossimo l’Alto Adige per motivi di studio (un dottorato di ricerca all’estero) e dunque anche l’attività di monitoraggio, sensibilizzazione e lavoro in rete. “Dopo quasi due anni sento che è arrivato il momento di aprire un nuovo capitolo. Essere stata presa per questo dottorato prestigioso è un grande riconoscimento per me, e sono molto contenta di poter intraprendere questo percorso di studi e di ricerca anche a livello lavorativo”, spiega Weissensteiner, portabandiera di una certa contemporaneità declinata eticamente, pronta ora a passare il testimone. A questo proposito la Fondazione Langer promuove la nascita di un gruppo di monitoraggio Brenner/o Border Monitoring in Alto Adige per proseguire l'impegno nato nel 2014 in seguito alla consegna del Premio Langer all'associazione Borderline Sicilia.

Tale monitoraggio, si legge nell’appello, comprende attività quali l’orientamento legale (di base) alle persone in transito e documentazione; la presenza orientata al lavoro dei corpi civili di pace (stazione di Brennero e Bolzano); l’attività di sensibilizzazione e advocacy: incontri con le scuole, conferenze, articoli, eventi informativi; lo sviluppo della rete sul territorio italiano e transfrontaliero. Maggiori dettagli, anche riguardanti il profilo richiesto, e i contatti, sono disponibili sul sito della Fondazione. Una volta raccolte le prime adesioni verrà organizzato un incontro informativo.

“A livello locale spero - e penso - che ci siano persone stimolate da tutto quello che, nel perimetro del nostro territorio, si è potuto muovere - anche se gli ostacoli certo non mancavano e non mancheranno. Mi auguro che in questo senso l’impegno, la solidarietà e il coraggio civile delle persone continuino”, riferisce Weissensteiner che aggiunge: “Tanto si valorizza in momenti pubblici il ruolo del volontariato in ambito accoglienza; e questo è importante. Però occorre anche ricordare che il lavoro e l’impegno nel sociale non è una cosa semplice. Trovo anche irresponsabile che i cittadini che si vogliono impegnare e iniziano a far del volontariato non ricevano formazione, supporto, supervisione”.  Inoltre, sottolinea: “In ogni caso, consulenza legale indipendente e professionale nelle stazioni è importantissimo, e le persone hanno diritto all'informazione - ma questo servizio, tranne tramite la nostra presenza occasionale tuttora non esiste”.

L’occasione è anche quella di tirare le fila di un lungo percorso, talvolta ostico perché frenato da posizioni monolitiche e da un divario comunicativo soverchiante ma che tuttavia non è bastato ad esaurire i serbatoi di energie morali. “Nella mia esperienza e percezione personale, in questi due anni l'aspetto più faticoso è stata la comunicazione con gli enti pubblici di riferimento e a volte con le associazioni - constata l’antropologa che recentemente ha ricevuto il premio „Zivilcourage angesichts der Flüchtlingsnot“ -. Per un futuro, immaginerei la necessità di una comunicazione facilitata e trasparente, un tavolo trasversale di coordinamento e pianificazione, che includano i diversi attori che in qualche modo sono impegnati sul versante accoglienza profughi. Un accoglienza strutturata, non agita secondo logiche di accoglienza straordinaria, emergenziale, temporanea”.

Nel frattempo l'8 giugno scorso si è tenuta alla commissione straordinaria diritti umani al senato un’audizione, alla presenza, fra gli altri, del senatore Francesco Palermo, membro del suddetto organo, in cui è stato affrontato nuovamente il tema del Brennero. Relatori esterni il segretario altoatesino e quello nazionale del sindacato di polizia SIULP, rispettivamente Mario Deriu e Felice Romano.

Postilla: la Fondazione organizza per il prossimo 18 giugno in vista della Giornata Mondiale del rifugiato (20 giugno) l’iniziativa “Il Sudtirolo: territorio di accoglienza, di transito e di confine Sguardi sulla situazione attuale da molteplici punti di vista”, una tavola rotonda con alcuni rappresentanti istituzionali (i nomi sono da confermare), insieme ai volontari e al terzo settore che porteranno competenze specifiche e punti di vista. “Il fine è quello di facilitare lo scambio tra attori e realtà territoriali diverse per rinforzare la risposta locale a questa sfida e promuovere il lavoro di rete”, si legge nella nota dell’evento. A seguire tre tavoli tematici: Le stazioni ferroviarie come luoghi di transito per profughi e luoghi di controllo di polizia: possibilità di assistenza umanitaria e legale, scambio tra la realtà milanese e Bolzano/Brennero; La micro-accoglienza in famiglia: buone pratiche e possibilità in Alto Adige di un progetto pilota e infine Il ruolo delle cooperative sociali e modelli di accoglienza: scambio di esperienze. Parteciperanno rappresentanti locali e ospiti da fuori provincia.

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gorgias Ven, 06/10/2016 - 12:49

Man kann ruhig sagen dass sich das Ganze gewollt oder ungewollt persönlich ausgezahlt hat.

Das Bild des selbstlosen Helfer ist eine pathetische Überhöhung von Personen die unter anderem auch Gutes tun für andere; mit welcher Motivation auch immer.

Mit einem Preis und einem Forschungsdoktorat ist das für Frau Weissensteiner sicher ein gelungener persönlicher Abschluss ihrer Tätigkeit.

Das was auf dem Brenner passiert und das ganze Geschehen hat aber noch einige Kapitel vor sich.

Ven, 06/10/2016 - 12:49 Collegamento permanente
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Max Benedikter Ven, 06/10/2016 - 19:29

In risposta a di gorgias

So ein Schmähe!!
Das heisst alle die sich freiwillig, unbezahlt,mit Zivilcourage für die Rechte der „Schwächeren“ einsetzten, machen es nur aus Prestige, indirekten Eigennutz und Kalkül. Besonders wenn man einen Preis oder eine Auszeichnung bekommt.
Das erinnert mich ein bisschen an eine Maxime von Richter Falcone „il sospetto é l'anticamera della calugna” und darin sind Sie sehr subtil.

Ven, 06/10/2016 - 19:29 Collegamento permanente
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gorgias Ven, 06/10/2016 - 20:53

In risposta a di Max Benedikter

Ach das haben Sie ziehmlich verkürzt und einseitig interpretiert und verdreht auch noch.

Wenn man gewisse Aspekte anspricht weil es auch einen gewissen Nachgeschmack das Ganze hinterlässt, weil Menschen Menschen sind und man sie eben nicht idealisieren soll.

Was ich aber nicht verstehe ist, was Sie mit unbezahlt und Zivilcourage meinen.

Ven, 06/10/2016 - 20:53 Collegamento permanente
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Max Benedikter Ven, 06/10/2016 - 22:18

In risposta a di gorgias

Duden's Definition von "Zivilcourage": Mut, den jemand beweist, indem er humane und demokratische Werte (z. B. Menschenwürde, Gerechtigkeit) ohne Rücksicht auf eventuelle Folgen in der Öffentlichkeit, gegenüber Obrigkeiten, Vorgesetzten o. Ä. vertritt."
Das meine ich und jene, die Monika Weisensteiner den Preis verliehen haben.
Aber ich versuche es für Sie noch konkreter zu erklären.
Sich in Südtirol bei jeder Witterung auf einen Bahnhof (Brenner und Bozen) zu stellen, ohne ein klar erkennbaren institutionellen Auftrag, bzw. Rolle zu haben,
mit den gestrandeten und mit Emotionen überladenen Flüchtlingen, die von der Trilateralen Polizeikraft aus dem Zug gezerrt werden, in Kontakt treten und ihnen konkrete Infos über wie und ob es weiter gehen kann, zu vermitteln,
von der österreichischen oder italienischen Polizei angefeindet und über Mithilfe an illegaler Einwanderung bedroht zu werden,
eine neutrale Beobachtung und Dokumentation von Qualität der institutionellen Akteuren (Zivilschutz, Caritas, Volontarius, Rotes Kreuz) und Maßnahmen,
einer konkreten Anfeindung von Politik und Verwaltern, die ihre Inkompetenz nur über Arroganz und Fehlinformation überschatten können, um nicht aufzufliegen.

für all dies alles braucht Mut, Standing, Ausdauer, juristische Kompetenz und Kommunikationsfähigkeiten.
Damit es auch Kauz verstehen kann: ci vogliono due palle quadrate, altroche bio-Hausfrauen!!

Ven, 06/10/2016 - 22:18 Collegamento permanente
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kauz . Ven, 06/10/2016 - 21:25

In risposta a di Max Benedikter

Die #welcomerefugee-Bewegung ist nicht nur eine Millionen-Industrie, sondern auch ein Lifestyle-Element gelangweilter Hausfrauen. Früher hat ein Lakai aus dem Orient den Damen den Tee serviert, heute arbeiten die Maghrebs eben im Garten. Dazu kauft die Frau von heute noch Bio-Produkte und verwendet gerne die Wörter regional und nachhaltig, und schwupps! ist man en vogue und kann sich sogar noch gut fühlen. Dass man sich auch noch reich fühlen darf, wenn man sich die Geschichten der Maghrebs anhören lässt, ist ein angenehmer Nebeneffekt.

Ven, 06/10/2016 - 21:25 Collegamento permanente
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Max Benedikter Ven, 06/10/2016 - 22:54

Mit diesem Kommentar geben sie mir implizit recht. Ja, es braucht Zivilcourage sich öffentlich und konkret für Flüchtlinge einzusetzen.
Bei Ihnen sind die Salvini-Sprüche offenbar auch schon durchgesickert. Anscheinend kenne sie nicht das internationale, europäische und italienische Asylrecht, das kurz nach dem zweiten Weltkrieg entstand.
Aber ja, wenn jemand von der zuständigen Asylprüfstelle abgelehnt wird und dann den Rekurs vom Zivilgericht in erster und zweiter Instanz auch nicht anerkannt wird, ja dann soll er meinetwegen abgeschoben werden. Fragt sich allerdings, ob es wirtschaftlich nicht intelligenter wäre jene Person die in 1-3 integrationsfähig (im Arbeitsmarkt) werden, hier zu lassen um unseren Reichtum auszubauen.
Ahh, noch eine Frage an sie, Milf: würden Sie einer Person, die eine mehrtägige Horrorreise hinter sich hat und nur gezähltes Geld hat, keine Wasserflasche übergeben und ihr gleichzeitig Informationen geben, die sie zufällig aufgeschnappt haben, wenn diese Person keine Straftat begonnen hat. Würden Sie vielleicht auch einen strafbaren Juden in ihrer Scheune verstecken, weil sie nicht der Meinung sind, dass es eine Straftat sei, jüdischer Abstammung zu sein? Ich möchte ihnen ja nicht zu nahe treten, Milf.

Ven, 06/10/2016 - 22:54 Collegamento permanente
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gorgias Lun, 06/13/2016 - 08:11

@Benedikter
Monika Weissensteiner hat also gezwungenermaßen auch einer Menge Glücksritter geholfen ihre Wunschdestination zu erreichen.
So eine Zivilcourage finde ich nicht als löblich.

Ich habe ja Verständnis dass Tirol ein stark katholisch geprägtes Land ist, aber Heiligenkulte sollten wir doch lieber der Kirche überlassen.

Lun, 06/13/2016 - 08:11 Collegamento permanente
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Max Benedikter Lun, 06/13/2016 - 15:19

Das ist al zulänglich bekannt. Aber das Recht auf internationalen Schutz ist ein individuelles Menschenrecht. Je nach Eu-Land fallen die Zahlen und Prozente von anerkannten Flüchtlingen und dessen Herkunftsländern anders aus. Eigentlich sollten die Beamten und Prüfer in den CT (commissioni territoriali) Asylantragskommissionen neutral und kompetent sein. Leider sind die Empfehlungen des Außen- und Innenministeriums sehr politisch und oft werden Einzelfälle gar nicht mehr geprüft, sondern nach Herkunftsland. Die Flüchtlinge werden schlecht auf das (manchmal lebensrettende) Gespräch vorbereitet. Es genügen gut gemeinte Antworten auf Fangfragen wie „sind sie hier her gekommen, um Arbeit zu suchen?“ die den Entscheid beeinflussen.
Aber wenn die anderen 30-40% in ihrer Heimat verrecken oder ersaufen sollen, weil die anderen „nur“ von Hunger und strukturierter Gewlt flüchten, ja dann Herr Milf, sagen sie mir bitte was wir tun sollen. Wieviele Abschreckopfer verkraftet unsere Moral?

Lun, 06/13/2016 - 15:19 Collegamento permanente