Economia | Lavoro

Buone braccia con buone teste.

Superare la barriera tra lavoro manuale e lavoro intellettuale.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Nel tradizionale incontro annuale tra la Confindustria italiana e quella tedesca a Bolzano, tutti hanno ribadito l’importanza della formazione ed in particolare dell’apprendistato, per la crezione di lavoro per i giovani e non solo. I ministri del Governo Italiano presenti, hanno ripreso e lodato il sistema di formazione “duale” (scuola-azienda), annunciando di volerlo estendere anche in Italia. Ci si rende conto che non basta puntare ai soli titoli di studio, ma bisogna favorire invece una formazione piú complessiva, la “pratica con la grammatica”. E anche il lavoro che verrà, non sarà più così diviso tra quello cosiddetto “intellettuale” e quello invece “manuale”, una divisione tutta italiana e molto profonda anche nel sentire comune più diffuso. Il futuro, la ripresa economica, la creazione di nuovi posti di lavoro, potrà collocarsi solo in una nuova sintesi tra manualità e conoscenze. Non più l’una senza le altre, come nel passato. Le migliori opportunità italiane di uscire finalmente dalla crisi di lavoro consistono proprio nel poter disporre di buona manualità con “teste” adeguatamente formate. Intanto peró, e in attesa di fatti concreti da parte del Governo, stiamo facendo il contrario: esportiamo cervelli ed importiamo braccia.