Cultura | Il Festival

Quando la scienza dà spettacolo

Fino al 12 novembre a Bolzano c'è "Le mille e una scienza". Ieri tutto esaurito per il fisico-youtuber Schettini. Graziosi: "Cerchiamo di far 'accendere la lampadina', innescando la curiosità nei ragazzi"
Le mille e una scienza a Bolzano
Foto: credit Nicola Cagol
  • Fino al 12 novembre 2023 Bolzano, ospiterà, per il terzo anno consecutivo “La mille e una scienza”. Il festival offre eventi, spettacoli e stand scientifici. Ieri sera il professore influencer Vincenzo Schettini ha fatto registrare il tutto esaurito dal Teatro Rainerum, ma tra oggi e domenica sono in arrivo anche lo youtuber scienziato Adrian Fartrade, Andrea Vico e Noemi Randisi con il loro spettacolo a tema Harry Potter. Poi ancora Geo, lo scienziato giocoliere ed infine Gabriella Greison, divulgatrice scientifica e scrittrice (qui il programma completo).  L'evento è stato organizzato dal Centro di cultura giovanile TesLab dell’associazione Arciragazzi Bolzano APS. Proprio per questo, abbiamo intervistato Matteo Graziosi di Arciragazzi.

    SALTO: Arciragazzi Bolzano è un'associazione molto attenta ai bisogni dei ragazzi. Quali sono secondo lei i nuovi bisogni emergenti delle giovani generazioni? Le loro paure?

    Matteo Graziosi: Sì, infatti, non ci occupiamo solo di scienza, ma anche di formazione, educazione e di progetti come quelli sulla dispersione scolastica. Questi sono attuati all’interno delle scuole secondarie di primo e secondo grado e, da quest’anno, anche sulla scuola primaria, coinvolgendo tutto il territorio comunale e provinciale.  Per quanto riguarda le esigenze delle nuove generazioni possiamo dire che la nostra società è in continuo mutamento e va molto più veloce rispetto a qualche decennio fa. La paura più grande dei più giovani è senza dubbio quella di fallire e, per questo, noi cerchiamo di sostenerli, cercando di far prevalere i loro hobby, con i quali magari potrebbero anche lavorare in futuro e sicuramente crescere.

    Nel programma di "Le mille e una scienza" ci sono laboratori ed incontri che danno spazio all'arte. Spesso la scienza viene vista come un mondo a sé stante, lontano dagli altri. In che modo essa può abbracciare il mondo dell'arte, senza svalutarla, ma unendosi ad essa coinvolgendo persone con inclinazione differenti?

    Arciragazzi insieme al centro giovanile TesLab si occupa di scienza con laboratori all’interno del centro cultura giovanile, ma non solo. Infatti dal 2021 organizziamo come Arciragazzi Bolzano il Festival “Le mille e una scienza”, arrivato quest’anno alla terza edizione. Questa volta abbiamo inserito l’arte perché la scienza come l’arte fa parte della cultura di un paese. Nella prima edizione del festival abbiamo avuto Luca Perri come ospite, il quale ci ha indicato attraverso un game show, tutte le invenzioni e le scoperte che ci sono state nell’ambito scientifico di esplorazione spaziale, avvenute o predette dai primi film di Star Trek o Star Wars. La cinematografia è arte, quindi l’arte può essere precorritrice della scienza.

  • Adrian Fartade: Oggi (10 novembre) al Castel Mareccio va in scena Ops…Houston abbiamo un problema Storia di alcuni dei più spettacolari e grandi fallimenti tra lanci di razzi, rover e missioni robotiche nel Sistema Solare. Foto: Wikipedia - Foto Ricky Delli Paoli fotonerd.it

    Guardando le recenti scoperte scientifiche, parliamo dell'AI: com'è possibile secondo lei far sì che non si arrivi ad una deriva negativa nell'uso di quest'ultima e come insegnare ai ragazzi, oltre ai benefici, anche i limiti e i rischi di questa? 

    L'intelligenza artificiale deve essere moderata da persone fisiche e considerata come quello che effettivamente è: uno strumento.  Uno strumento che va a sostegno di tantissime attività, ma siamo noi a dover insegnare ai nostri giovani come utilizzarla.  Insegnare in primis che tutto ciò che è intelligenza artificiale, non è la realtà. Ad esempio, qualche settimana fa ero ad un corso di aggiornamento e ci hanno detto che l’AI non dà verità assolute. Nello specifico, quando si consulta per avere delle informazioni, bisogna sempre verificare le fonti. Lo stesso discorso vale per il boom che fecero i social media appena venuti fuori! Possiamo dire che anche in quel caso c'è stato bisogno di accortezza e moderazione. Ci vogliono leggi e norme che regolamentino il tutto. Noi come Arciragazzi Bolzano ma come anche educatori ed educatrici, dobbiamo insegnare in prima persona ad utilizzare questa nuova fonte con attenzione. Anche l’AI diventerà parte della cultura, ma deve essere considerata come uno strumento integrativo da imparare ad gestire. 

    Il concorso EUREKA è una grande occasione per legare scienza, fantasia e arte. Legandomi alla domanda precedente, com'è possibile eliminare pian piano tutti quegli stereotipi secondo cui le persone di scienza non possano comprendere appieno il mondo artistico e viceversa? 

    Eureka è un grandissimo concorso, giunto ormai alla terza edizione. Ogni anno abbiamo avuto sempre più iscritti di entrambi i gruppi linguistici. Devo essere sincero, non ho mai avuto a che fare con questi tipo di stereotipi. Sicuramente gli stereotipi ci sono e sono presenti come in ogni ambito, da quello scientifico a quello artistico, ma nel nostro territorio non sono evidenti. Anzi, l’anno scorso Unibz ha proposto per il festival 2022, un'installazione di un docente di design e architettura, sulla solitudine post covid.  Quindi penso che il mondo della scienza e dell’arte possano davvero trovare punti di incontro sinergici. Come dicevo prima, il cinema ha anticipato addirittura alcune invenzioni rispetto a quella che poi è stata la tecnologia reale. 

  • Tra i nomi dei protagonisti leggo persone che sono state capaci di rendere la scienza qualcosa di divertente senza toglierle importanza; questo potrebbe essere un nuovo modo di concepire la comunicazione scientifica?

    Credo che nel 2023, avendo moltissimi input esterni e, avendo una società frenetica che bombarda continuamente la popolazione con news e fake news, rendere appetibile qualsiasi tipo di materia sia un grandissimo passo in avanti.  D’altronde è fondamentale trovare il modo giusto di comunicare e di accendere quella lampadina nella testa delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Naturalmente quella lampadina poi deve rimanere accesa grazie alle ricerche private e alla curiosità. Certo, non tutti devono essere per forza appassionati di scienza, ma trovare quello spunto in grado di far accendere la lampadina e fare quello step in più, è qualcosa di positivo. Se la comunicazione è divertente, dinamica e veloce ben venga , soprattutto se lascia degli spunti da approfondire. 

    In tal senso, come sappiamo, sui social spesso le opinioni di tutte/i creano dibattiti molto accesi e violenti. Alla luce di ciò, il cambiamento climatico è uno di quei temi che divide molto l'opinione pubblica Secondo lei le realtà scientifiche, se trattate in maniera veloce e spesso superficiale, perdono credibilità agli occhi di chi non conosce bene le varie questioni? Come far in modo che questo non accada facendo sì che la comunicazione, seppur così rapida, possa essere altrettanto efficace senza far scadere un tema nella banalità?

    Come ogni strumento, anche il social o la notizia rapida acchiappa click, deve essere un modo per far scattare la lampadina di cui parlavo poco fa. Tutto quello che si vede sui social non è la verità e questo deve essere chiaro. Una persona per avere un’opinione propria deve approfondire attraverso le sue fonti e capire quali di queste sono attendibili. Associazioni come la nostra servono anche a questo. Tali luoghi infatti, possono insegnare, diffondere ed educare le giovani e i giovani alla conoscenza di questo universo che è internet. Tuttavia non credo che trattare delle realtà scientifiche in maniera veloce possa farle diventare superficiali. Anzi ritengo che nel 2023 trattare argomenti in maniera concisa e mirata può essere un valore aggiunto.  Sui social per fortuna c’è la libertà di parola e tutti possono scrivere la loro opinione, ma spetta a chi legge capire cosa accettare e cosa no. La comunicazione può essere rapida e puntuale, come accade, ad esempio , con il festival “Le mille e una scienza”. Noi infatti abbiamo moltissimi stand tutti insieme il sabato e la domenica, più gli ospiti. Questi ultimi sui loro canali social creano contenuti molto brevi e concisi ma di grosso impatto.  Certo, spetta a chi ascolta e a chi osserva, capire se approfondire l’argomento o meno.