Unioni civili, superato il primo voto

Un passo alla volta. Ieri, 10 febbraio, il Senato ha respinto il “non passaggio al voto” della legge sulle unioni civili con 195 voti contrari, 101 a favore e 1 astenuto. Qualora fosse stato approvato il documento sarebbe tornato in commissione. Alla fine il presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso ha concesso il voto palese sul cosiddetto emendamento Calderoli-Quagliariello. Si inizierà dunque con le votazioni sugli emendamenti (ben 6mila, di cui oltre 5mila solo della Lega) martedì prossimo. Il ddl Cirinnà continua, anche se a fatica, la sua tortuosa strada. Sul provvedimento la maggioranza resta divisa, il Pd è per il “sì”, Area popolare è contraria e resta l’incognita del M5S dopo la decisione di Beppe Grillo di lasciare ai suoi libertà di coscienza (anche se la maggioranza dovrebbe essere a favore della legge).
Pietra dello scandalo resta la stepchild adoption contro cui si è schierata tutta l’opposizione tranne i 5 stelle. All’interno del gruppo dem i cattolici attaccano il capogruppo Luigi Zanda che vuole lasciare libertà di coscienza solo su tre emendamenti sulle adozioni, troppo pochi per i Cattodem. Il Pd di Renzi, dunque, prende tempo marciando, a velocità da crociera, verso l’obiettivo primario di approvare le unioni civili, con o senza adozioni.
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