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"Basta essere subalterni all'Svp"

Nel proprio documento il candidato alla segreteria Carlo Bettio insiste sul dialogo con i partiti che ha portato ad eleggere Spagnolli. Oggi e domani votano gli iscritti.
Carlo Bettio, Nicola Zingaretti
Foto: Carlo Bettio

Dopo la dimostrazione di forza nel circolo di Bressanone, dove Stefano Bonaccini, sostenuto dal padrone di casa, Carlo Costa, è andato oltre le percentuali bulgare (75 voti su 80), oggi gli iscritti al PD potranno votare nei circoli di Laives (fino alle 13, nella sede) e Bolzano (nella sala Rosenbach in Piazza Nikoletti fino alle 21) i candidati alla segreteria nazionale ed esprimere o meno sostegno al candidato unitario, Carlo Bettio, per quella locale. A Merano si vota invece domani dalle 9 alle 13 nella Sala Civica. Le primarie aperte si svolgeranno, invece, il 26 febbraio (info nel box in fondo).

Nel suo documento programmatico Bettio traccia la rotta che il partito dovrà seguire, spiegando meglio quanto già detto in un'intervista a Salto.bz. Prima di tutto, per il segretario in pectore, “va respinta ogni tentazione e pulsione tendente ad isolare il Partito in nome dell’autoreferenzialità minoritaria e dell’autosufficienza. Gli elettori - continua - a più riprese, di fronte a questi atteggiamenti, hanno impietosamente emesso il loro giudizio. Allo stesso modo, nel rapporto con la società e le altre forze politiche e sociali, vanno superati atteggiamenti di subalternità che in alcuni casi finiscono per appannare la nostra capacità di analisi e fanno venir meno la missione costitutiva e il carattere riformatore del Partito”.

Proseguendo nella lettura si capisce che Bettio ritiene necessario un salto in avanti per quanto riguarda la formazione della classe dirigente. Tra le righe la critica a quella precedente non è leggerissima, se è vero che secondo il commissario “per agire in modo diverso è necessario recuperare la capacità di un gruppo dirigente che sia all’altezza delle sfide che i profondi mutamenti sociali hanno prodotto nella società”.

Il fare politica non può essere esclusivamente delegato a chi, pur con dedizione e passione, si occupa di questi temi da amministratore.

E quindi, per Bettio, il rimedio è “vecchio stile”: “Propongo – scrive - la preparazione tra i mesi di febbraio e marzo di un convegno di approfondimento sulla società altoatesina, che riattualizzi la nostra lettura della società e ci aiuti a costruire e innovare la nostra piattaforma politica e programmatica, a partire dalla complessa materia che ruota intorno allo Statuto dell’Autonomia e alla sua concreta applicazione di fronte alle mutate condizioni dell’oggi”.

Secondo il futuro segretario provinciale del PD “occorrono visione, pragmatismo, valori e idealità. Una costruzione attenta e scrupolosa, una tessitura accorta di una trama sociale che includa chi oggi è escluso dai processi decisionali, che offra soluzioni e speranza ai cittadini lasciati troppo spesso soli e senza voce, e che li rappresenti di fronte al disagio di fenomeni sociali ed economici che generano inquietudine. La Caritas, i sindacati, così come le principali istituzioni economiche, segnalano la crescita della diseguaglianza come elemento destabilizzante nella vita delle persone e come fattore di crisi economica, politica e sociale”. Arriva quindi un richiamo diretto al partito ad assolvere i propri compiti, facendo capire che, ora come ora, a fare politica, sono solo gli amministratori. “Questo compito non può essere esclusivamente delegato a chi, pur con dedizione e passione, si occupa di questi temi da amministratore. Deve diventare per il PD un fattore decisivo di riconnessione con la realtà”.

 

Ad un certo punto Bettio scrive che "di fronte al negazionismo ambientale della destra e ad un ambientalismo di maniera è necessario affermare una nuova cultura dell’ambiente che pervada ogni ambito della politica e della programmazione amministrativa, capace di dialogare con le forze politiche e associative che si richiamano alla famiglia europea ambientalista”. Sembra, questa, una direzione opposta a quella scelta indirettamente da Bonaccini, che prima del suo intervento a Bolzano, lasciando molti a bocca aperta, ha incontrato il comitato di sostegno ai mondiali in val Gardena, ritenendo, quindi, che la valle più turistica dell’arco alpino abbia ancora bisogno di grandi eventi sportivi per svilupparsi ulteriormente.

Come auspicio finale, l'attuale commissario del partito, afferma che “il Partito Democratico deve prepararsi al prossimo appuntamento elettorale rappresentato dalle elezioni provinciali con la massima determinazione. Il sistema elettorale proporzionale non prevede la formale costituzione di alleanze elettorali, esse tuttavia vanno ricercate e costruite al fine di rafforzare il campo democratico e progressista che dovrà, da un lato, contrapporsi alle destre e dell’altro offrire una prospettiva politica e programmatica che non sia subalterna al partito di raccolta. Si tratta di uno schema politico che ha prodotto un risultato da molti giudicato inatteso alle elezioni politiche. Se invece prestassimo di più l’ascolto a quanto si muove nella società, il risultato ci sarebbe apparso meno imprevedibile, perché potremo cogliere quanto desiderio vi sia di poter contare su un soggetto politico in grado di aggregare senza cannibalizzare gli altri, di offrire soluzioni all’altezza e di compiere le proprie scelte con chiarezza e in modo leggibile”.

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Massimo Mollica Sab, 02/11/2023 - 17:11

E quindi?
Mah, tante belle parole e poropositi. Poi mi tocca andare a Oltreisarco per mettere una croce. E questi sono i progressisti.
Gent. Sig. Bettio se vuole davvero cambiare il corso delle cose crei dibattito, si crei un contfronto, partendo dal digitale (perché lì sono le nuove piazze) e possibilmente open, so social chiusi! Mostri le sue idee (basta slogan). Non parli di formule partitiche ma di come risolvere i problemi.

Sab, 02/11/2023 - 17:11 Collegamento permanente